Redazione1 |
22.07.2006 23:10
MA VALE LA PENA DI COLTIVARE SENSO CIVICO E CIVILE ?
Io sarò anche un uomo di altri tempi ma, osservando questi tempi, mi pare che non sia improprio affermare che l’uomo moderno sta prendendo a mutuo le leggi della foresta: mors tua, vita mea.
La politica, ormai da tempo, non è più servizio per gli altri, ma sistemazione personale di chi ci si mette a farla (fatte salve le apprezzate eccezioni che sono invero poche).
Proviamo ad analizzare, uno per uno, gli uomini sia a livello nazionale che a livello locale: tutti o quasi hanno qualche neo, o non avevano ne arte ne parte, oppure hanno-avevano interessi personali da difendere, oppure si sono trovati lì perché spinti da altri allo scopo di rafforzare obiettivi non sempre puliti. Pochi sono i spiritualmente puliti.
Sì, sto scoprendo l’acqua calda, direte, ma Vi pare che le cose debbano andar avanti proprio così ? Ieri, un mio collega, ha scritto che vuol verificare l’andamento del PIL dopo la vittoria italiana ai mondiali di calcio; gli ho risposto che ha ragione perché la politica, come è scritto nelle varie letterature specialmente americane, non deve produrre solo beni e servizi, ma anche la felicità dell’individuo. E, proprio partendo da questa felicità dell’individuo, come nel caso di specie e cioè durante questa ventata di ottimismo riveniente dal calcio, che si ingenera automaticamente una migliore “vis operandi” che, sommata nel contesto collettivo, diventa portatrice di maggiore ricchezza per il paese, e quindi aumento del PIL.
Insomma, l’aspetto immateriale si traduce in apporto materiale.
Ma, per favore, non mi dite che i nostri politici capiscono queste cose o sono su questa lunghezza d’onda: essi, a mio modo di sentire, sono solo e soltanto maestri di infelicità. Infatti, quando vedo Schifani, Bondi, La Russa ,Cicchito e soprattutto Elio Vito, mi vien voglia di buttarmi sotto il treno… questa è la sacrosanta verità che, grazie a Dio, sono ancora libero di esprimere democraticamente !
I conflitti, ormai planetari, da cosa dipendono ? Se non da quei pochi che hanno le redini del mondo e vogliono arraffare su coloro che non hanno neanche da mangiare ? Vi rendete conto che, con i soldi spesi per la guerra in Iraq, si poteva sistemare il mondo, dando un input inverso rispetto a morte e distruzione ? Privilegiando alimenti, salute, istruzione ed altro ?
Lo spazio non mi consente di sviluppare i vari concetti, per cui, rattristato, mi pongo una domanda che purtroppo non lascia nemmeno presagire una risposta: “ Vale la pensa di battersi per nobili obiettivi o dobbiamo tutti, senza accorgersene, emulare le leggi della foresta”? Senza che nessuno ti ascolti se non per criticare in quanto scrivi queste cose ?
Ora c’è la guerra in medio-oriente: ci rendiamo conto che essa potrebbe annientarci tutti coinvolgendoci in un disastro planetario ? Ne vale la pena, finché c’è ancora fiato, di esprimere un po’ di senso civico e civile ?
ARNALDO DE PORTI
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