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Forum :: Lettere :: Lettere aperte a.... :: La finanziaria di Sisifo di A.V.Gelormini |
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La finanziaria di Sisifo di A.V.Gelormini |
Redazione1 |
6.11.2006 06:04
LA FINANZIARIA DI SISIFO
di Antonio V. GELORMINI
E’ davvero strano questo nostro Paese. Fino a poche settimane fa, sulle performances economico-finanziarie e le scelte politiche relative, non si faceva che ripetere: “Si potrebbe fare di più. Si potrebbe fare meglio. C’è troppa distrazione per i problemi quotidiani e poca prospettiva sugli indirizzi programmatici e sul futuro”. Proprio come a scuola, ricordo, ripetevano alcuni professori.
Poi una compagine governativa, in larga parte formata da “primi della classe”, decide di impegnarsi, di mirare ad un voto alto e di produrre una Finanziaria capace di incidere con vigore sul riequilibrio dei conti pubblici, drammaticamente sbilanciati e volano di un circolo vizioso sempre più ingovernabile. E tutti ad ammonire: “Ma perché strafare? Quando basta la sufficienza per ottenere la promozione?” Proprio come quei compagni di classe, ricordo, a cui applicarsi e studiare piaceva davvero poco.
Quante polemiche e quante proteste prima di ogni istituzione di isola pedonale nelle diverse città italiane. Provate, oggi, a proporne la soppressione ai commercianti e agli abitanti, per esempio, di via Dante a Milano, di corso Vannucci a Perugia o di via Tornabuoni a Firenze. La predisposizione a farsi influenzare dai Lucignolo di turno e dai commenti precipitosi e ammalianti, resta uno dei limiti e delle caratteristiche più marcate di noi italiani. Salvo poi ricrederci, quando è troppo tardi, e sostenere le fatiche di Sisifo per riscattare una capacità di giudizio più serena e appropriata.
Sta accadendo lo stesso con questa prima Finanziaria del governo Prodi. Tutti ad annuire quando ascoltammo: “Proveremo a spostare parte del carico fiscale, che grava oggi su spalle deboli, su spalle un po’ più forti”. Ma pronti a far scattare la protesta, nel momento in cui ci accorgiamo di aver fatto un po’ troppa palestra e aver sviluppato un fisico niente male.
Non c’è categoria, in questi giorni, che non stia manifestando malumore e scetticismo sull’esito della manovra. Il mito di Sisifo ritorna. Tutti astuti e scaltri per ottenere qualcosa in cambio. Ma qualcuno ricorda quanto silenzio avvolse gli adeguamenti tariffari di alcune attività, quando registrarono aggiornamenti da 1 euro/1.000 lire, mentre le buste paga rimanevano ancorate al cambio ufficiale di 1 euro/1936,27 lire? Sarà il caso di citare l’esempio della pizza o quello del gelato ? O ancora quello delle zucchine, dei libri o dell’intervento dell’idraulico?
C’è poco da arrabbiarsi. Per troppo tempo furbizia e scaltrezza hanno avuto ragione su dovere e rispetto degli altri. Non è un caso se, tra le grida e le rimostranze, voci autorevoli come il Commissario Europeo agli Affari Economici e Monetari Joaquim Almunia, l’Amministratore Delegato di Unicredit Alessandro Profumo e il Governatore della Banca d’Italia Mario Draghi raccomandano: “di non attenuare lo slancio della Finanziaria verso il risanamento strutturale dei conti pubblici”, perché la crescita, la migliore risposta alle valutazioni delle agenzie di rating, “può essere perseguita solo nel contesto di una finanza pubblica in equilibrio”.
Ad esse si aggiunge quella confortante del Presidente dell’Acri Giuseppe Guzzetti quando indica che: “Nel Paese c’è un clima più positivo rispetto al passato riguardo alle possibilità di ripresa. La fiducia nel futuro genera impegno e da questo nasce lo sviluppo”. Vuoi vedere che alla fine le colonne a cui Tommaso Padoa Schioppa ha ancorato la sua Finanziaria: risanamento, equità e sviluppo, riusciranno a tenere l’onda d’urto e ad avere ragione degli assalti corsari e delle imboscate pirata che si susseguiranno fino all’approdo dell’approvazione finale in Parlamento?
Se così sarà, il Paese non potrà che trarne gran beneficio e lo sforzo di Sisifo non sarà vanificato dalla ricaduta del macigno, ma premiato dalla riconoscenza della generazione dei nostri figli e da quelle dei figli dei nostri figli.
(gelormini@katamail.com)
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