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Forum :: Lettere :: Lettere aperte a.... :: Rigassificatore,il dispiacimento di Prodi
Autore Rigassificatore,il dispiacimento di Prodi
Redazione1
8.11.2006 16:27
Prodi incontra Blair e si “dispiace” per i fastidi che sta procurando Brindisi

Il Primo Ministro inglese Tony Blair incontrando Prodi a Londra, il 6 novembre, si è detto preoccupato per le oggettive difficoltà che la Britsh Gas sta incontrando nella realizzazione del rigassificatore a Brindisi ed ha fatto pressioni perché venga rimossa l'opposizione delle istituzioni locali e della Regione Puglia. Prodi s'è detto dispiaciuto e si è impegnato a fare "pressioni". Le associazioni di Brindisi che si battono contro il rigassificatore e per un nuovo modello di sviluppo scrivono subito a Prodi nella speranza che Egli, dopo aver studiato il caso Brindisi, si "dispiaccia" per i Brindisi ed il suo territorio per i torti che ha subito e continua a subire.





LETTERA APERTA

Al Presidente del Consiglio dei Ministri

On.le prof. Romano PRODI
Roma

Signor Presidente,

apprendiamo che il Primo Ministro inglese Tony Blair, durante la Sua visita a Londra, si è detto preoccupato per le oggettive difficoltà che la Britsh Gas sta incontrando nella realizzazione del rigassificatore a Brindisi e Le ha fatto pressioni perché venga rimossa l’opposizione delle istituzioni locali e della Regione Puglia. Si tratta, a nostro avviso, di un intervento improprio per il contenuto e le espressioni usate, di una interferenza in una questione interna del nostro Paese tra le competenti istituzioni ed un soggetto economico privato (la British Gas nella versione italiana della Brindisi LNG), di una pretesa che prescinde dalla considerazione che il nostro è uno “stato di diritto” con regole che disciplinano poteri e competenze. Ed è anche uno Stato democratico con rilevanti autonomie costituzionalmente riconosciute agli Enti locali e alle Regioni, uno stato quindi nel quale si deve tener conto, quando è in gioco il destino di un determinato territorio, delle scelte delle popolazioni interessate e delle loro istituzioni.

Le siamo grati, signor Presidente, per avere opportunamente fatto presente all’autorevole interlocutore inglese l’ampiezza e la rilevanza istituzionale della nostra opposizione al progetto ma i passaggi della Sua replica con i quali si scusa assicurando i richiesti interventi, per quanto possano essere giustificati da convenienze diplomatiche, ci hanno procurato amara sorpresa. Siamo comunque convinti che il necessario approfondimento da parte Sua del caso Brindisi Le farà avvertire «dispiacimento» non per le difficoltà della British Gas ma per i torti che ha subito e continua a subire la nostra comunità e La indurrà non certo «a fare pressione sulle autonomie locali» perché mutino orientamento ma ad adoperarsi per risolvere quanto prima il grave problema secondo le attese delle nostre popolazioni. Noi crediamo che la realizzazione del rigassificatore a Brindisi sarebbe, come ha ribadito dopo la sortita del premier inglese il Presidente della Regione Vendola, un «crimine contro l’umanità» e perciò la nostra opposizione resta fermissima ed anzi viene rafforzata da indebiti interventi ed inopportune pressioni.

Solo qualche giorno addietro per la quinta volta migliaia di cittadini sono scesi a Brindisi in piazza per chiedere che il Governo liberi la nostra città dall’ipoteca del rigassificatore che costituisce un gravissimo pericolo per l’incolumità dei cittadini in considerazione del sito prescelto (nel porto a trecento metri dallo stabilimento del Petrolchimico e ad un chilometro dal centro abitato) e che impedisce alle istituzioni locali di portare avanti le politiche economiche innovative che si sono date in attuazione di precisi mandati elettorali ricevuti in occasione dell’ultima consultazione amministrativa. Il Governo ha il dovere di tenere conto degli impegni assunti durante la campagna elettorale politica da qualificati esponenti della sua maggioranza i quali hanno pubblicamente riconosciuto che va bloccato un progetto autorizzato in forme irregolari e senza alcun coinvolgimento democratico dei cittadini nel periodo della nota “tangentopoli brindisina” con procedure tuttora al vaglio dell’autorità giudiziaria penale. Ed al riguardo ci permettiamo ricordare quanto Lei stesso il 15 novembre del 2005, in un messaggio di risposta ad una nostra richiesta di chiarimento in merito ad un discorso da Lei tenuto a Bari, ebbe a dire: «quando ci sono in gioco scelte importanti e a rilevante impatto territoriale, ritengo indispensabile tenere conto delle indicazioni e degli orientamenti delle comunità locali».

L’ultima manifestazione popolare, come le precedenti, ha detto ancora una volta che Brindisi ed il territorio provinciale non accetteranno mai il rischioso impianto e che un’eventuale conferma del provvedimento autorizzativo segnerebbe un’insanabile rottura istituzionale nel rapporto di fiducia e di collaborazione tra gli Enti locali (e le loro comunità) ed il Governo centrale. Confidiamo perciò che, in coerenza con quanto recentemente dichiarato dal Ministro Santagata e dal sottosegretario Bubbico, rispettivamente alla Camera ed al Senato, nella parte argomentativa delle risposte a due interrogazioni della destra, il Governo voglia trovare il modo per risolvere positivamente il grave problema.

Con l’occasione Le rinnoviamo, Signor Presidente, viva preghiera perché voglia ricevere quanto prima una nostra ristretta delegazione incaricata di esporLe le nostre ragioni che sono in sintonia con le scelte degli Enti locali e della Regione Puglia. Fra i suoi gravosi impegni voglia trovare qualche minuto da dedicare, a Roma o a Brindisi nel caso di una Sua visita alla nostra città, alle nostre associazioni che cercano di dare voce alle speranze e alle attese di questo territorio.

Brindisi, 07 novembre 2006
Italia Nostra, Legambiente, WWF, Coldiretti-TerraNostra, Fondazione “Dott. Antonio Di Giulio”, Fondazione “Prof. Franco Rubino”, Cobas, A.I.C.S., ARCI, Forum ambiente salute e sviluppo, Medicina Democratica, Comitato per la Tutela dell’Ambiente e della Salute del Cittadino Comitato cittadino “Mo’ Basta!”, Comitato Brindisi Porta d’Oriente, Unione Giuristi Cattolici.





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