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Forum :: Politica :: De Porti :: Democrazia oggi di A. De Porti
Autore Democrazia oggi di A. De Porti
Redazione1
12.11.2006 20:49
DEMOCRAZIA OGGI: NON E’ PIU’ SUDDIVISIONE DI POTERI COME PREVEDE LA COSTITUZIONE, MA AMBIZIONE PER ARRIVARE AI POTERI

Temo, purtroppo, che il termine democrazia non abbia più il significato di quel sistema di governo che vollero dare i nostri padri costituenti all’Italia, diversificando giustamente i tre poteri: legislativo, esecutivo e giudiziario.

Qualcuno ha detto – mi pare Churchill - che " La democrazia è la peggiore forma di governo, ma la migliore di tutte le altre che siano mai state tentate”; ebbene, pur essendo d’accordo su questa affermazione, mi pare però che il suo significato originario, compreso quello di essere la migliore forma di governo esistente dopo aver esperito tutti gli altri tentativi non sia più quello a cui si aspirava, in quanto la politica si è trasformata in una sorta di “pastrocchio”, lungi dall’essere servizio.



Essa politica infatti, un po’ per volta, ha assunto oggi un’immagine così perversa, alimentando per gradi una sorta di grande calderone in cui, bianchi, rossi verdi, con il pretesto della democrazia, trovano comoda collocazione, alias un posto di lavoro, ben retribuito, di alto spessore e quant’altro, trasformandola così in un coacervo di interessi personali, ma anche di rifugio per marioli, come diceva Indro Montanelli; circostanze queste ultime che, dando i natali, ad ogni pié sospinto, a continui e nuovi colori politici, finiscono solo per creare nuovi posti per inserirvici facilmente tanti soggetti che, altrimenti, verrebbero esclusi dal grande calderone: insomma, così possono entrare “democraticamente “ tutti e così ci si spartisce la minestra con gravi danni per il Paese. Fatte salve ovviamente le eccezioni che pur ci sono.

Il discorso sarebbe lungo perché nel nostro Paese, ma anche negli USA, pur essendo chiaro il concetto di democrazia, si cerca di sgattaiolare dal concetto di libertà per dirottare verso il pericoloso liberismo che è altra cosa; quest’ultimo infatti antepone il concetto economicistico alla vera libertà dell’individuo. Ed è proprio per questo che la democrazia moderna finisce quasi sempre per trasformarsi in una fabbrica di interessi di ogni tipo a danno della libertà dell’individuo, circostanza quest’ultima che confligge con il concetto della democrazia sana, quando addirittura non si assista allo stridore fra la suddivisione dei poteri di cui in premessa.

Detto questo, pur facendo mie le considerazioni di Churchill, io penso che qualcosa debba essere cambiato perché così la democrazia non funziona più. E per farlo, a mio avviso, bisogna partire da un punto fermo. Vediamolo, sia pur in termini idealistici: se, per esempio, un interesse essenziele è uguale per tutti come il pane, la felicità, la vita civile, non vedo perché ciò debba essere espresso da tante bocche diverse, attraverso tanti e svariati colori politici che, come mi sforzo ora di dimostrare, non hanno piu’ senso ove concepiti come coacervo di interessi personali e che esulano altrove. Il pane insomma è uguale per tutti e quindi, dicendo queste cose, non si deve correre il rischio di apparire antidemocratici ! Che non si da spazio agli altri ecc.. Ma chi mi vorrà capire ?



Non sarebbe meglio inventare un sistema che, alla luce del mondo moderno (che ovviamente …non c’è mai stato) , consenta di trasformare il governo del popolo, alias democrazia, in un progetto politico (da non confondere con dittatura) finalizzato anzitutto al vero e disinteressato benessere sociale, senza che si abbia a scalfire minimamente il concetto di libertà personale ? Per quanto ovvio, è prerogativa di tutti mangiare un pezzo di pane ed avere una famiglia, o no ? Oppure questa cosa va detta a seconda del colore politico ?



Oggi, amici miei, va bandito il concetto di liberismo che non significa libertà, ma strumento per by-passarla in nome di una licenza economicistica del “tutto-fare, senza alcuna regola”: esattamente come voleva Berlusconi. Con questo non voglio dire che si debba cancellare la democrazia, ma modificarla, limandola in tutti quegli aspetti negativi che continuano a trasformarla in un sistema “impazzito” – come ha detto Prodi di recente – in cui da una parte c’è il datore di lavoro costituito dal potere politico centrale e dalle varie unità locali, mentre dall’altra ci sono gli “adepti” (sempre loro sia come datori di lavoro che come…lavoranti) che se ne servono per interessi immediati, alla faccia del benessere del popolo italiano.



Vorrei concludere dicendo che, con la buona volontà, si potrebbe trovare un sistema che, lasciando impregiudicata e proteggendo la libertà personale di ciascuno, sia possibile il perseguimento degli interessi essenziali comuni, “conditio sine qua non” per poter vivere meglio. Come ? Attuando una nuova linea sostenibile per gradi, buttando fuori dalla scena politica tutti quei soggetti che, della politica, si servono. E sono moltissimi ! Come la loro estromissione ?

Se si è inventato… l’antibiotico, a maggior ragione non si potrà trovare un antidoto per debellare anche costoro ?



Ovviamente, non è un discorso che si possa fare dalla sera alla mattina: di certo è che, ora come ora, la democrazia non funziona più come si dovrebbe. A meno che non si abbia ancora paura della dittatura comunista, come voleva darci da intendere pretestuosamente il precedente primo-ministro, guardandosene bene però dal dire che la vera dittatura sta proprio nel suo liberismo sfrenato, che non è libertà dell’individuo, ma egemonia del più forte.

Probabilmente, anche le ali estreme, sia di destra che di sinistra, che ora come ora possono inserirsi facilmente e con minor fatica nel predetto “calderone” in nome di una “pseudo-democrazia”, sparirebbero, lasciando spazio a chi vuol governare seriamente. Insomma bisogna togliere l’infestazione di cui il parlamento è zeppo e che, ora come ora, si sta infestando sempre di più !
E, proprio da questo ragionamento, sia pur fatto alla carlona, che si dovrebbe partire. Perché la politica ormai, come ha detto Prodi, è impazzita.
Arnaldo De Porti
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