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Forum :: Lettere :: Lettere aperte a.... :: L'acquila sui fili del telefono di A.V.Gelormini |
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L'acquila sui fili del telefono di A.V.Gelormini |
Redazione1 |
15.04.2007 12:40
L’AQUILA SUI FILI DI TELECOM
di Antonio V. GELORMINI
E’ della specie più aggressiva, quella con la vista più acuta e con l’artiglio minaccioso. Quella più intelligente e meno rintracciabile. Che agisce in silenzio, è rapida, e non lascia traccia. Quella che la preda, una volta individuata, non la molla più. L’aquila americana ha dispiegato le ali e ha cominciato a volteggiare elegantemente su Telecom.
Un gigante come AT&T quando si muove lo fa sul serio. Con strategia da occupazione. L’accordo commerciale è roba da colletti blu. Loro, invece, si muovono col casco. La pressione sull’ultimo operatore telefonico ancora italiano è già stata attivata. Gli americani considerano strategico l’investimento in Italia. I piani di sbarco, per attaccare l’intero continente europeo, sono già rodati. Il territorio è ben conosciuto ed è disseminato di un adeguato numero di antenne amiche.
Quelli di Mediobanca e di Generali, che hanno ricevuto le staffette ambasciatrici della società statunitense, hanno avuto modo di registrare quanto gli americani siano determinati alla conquista di Telecom. AT&T punta al controllo del gruppo italiano e avrebbe fatto capire, nel crudo linguaggio texano, di essere pronta ad alzare il prezzo d’acquisto, qualora dovesse essere necessario.
Musica per le orecchie (e per le tasche) di Marco Tronchetti Provera. Colpo ai fianchi della cordata di banche intenzionata a resistere all’assalto d’oltre Atlantico. Allarme per qualche osservatore, che comincia a chiedersi se nello scrigno Telecom non si nasconda altro tipo di tesoro, oltre il mercato degli scatti alla risposta, dei messaggini Sms e delle offerte “tutto compreso” del vigile urbano De Sica.
Rick Moore, il negoziatore in Italia di AT&T, parla di grandi opportunità di sviluppo nelle attività di telecomunicazione, fisse e mobili, nella banda larga e nella tv via internet. Ma anche del mercato molto sofisticato, in cui opera Telecom.
Il cerchio comincia a stringersi. E le aquile a moltiplicarsi. La crescente attenzione americana verso i mercati dell’euro trova corrispondenza nel varo della super-Borsa Nyse-Euronext. Il nuovo colosso transoceanico quotato sia a Parigi che a New York. La fusione tra Wall Street e le piazze di Parigi, Bruxelles, Amsterdam e Lisbona, conta di espandersi per inglobare i listini più blasonati d’Europa. E fare il salto, quanto prima, su quelli asiatici.
C’è un solo modo per resistere alle aquile. Crescere e far rumore.
(gelormini@katamail.com)
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