Redazione1 |
26.01.2008 21:40
PAESE SFILACCIATO E CHIESA BIIPOLARE
di Antonio V. Gelormini
l’Italia sarà pure un Paese sfilacciato, come dice il cardinale Angelo Bagnasco presidente della Cei, la Conferenza episcopale italiana, ma a leggere con attenzione quanto emerge dalle mosse e contromosse all’ombra della cupola michelangiolesca di San Pietro, siamo di fronte a una vera spaccatura bipolare che attraversa gli schieramenti delle gerarchie vaticane.
La cosa non è bella e a farne le spese è soprattutto il carisma di Benedetto XVI, che continua a sfoderare dolcezza nei sorrisi, fermezza nelle dichiarazioni ed incertezza nell’azione diplomatica, mentre tra i suoi generali volano autentiche sciabolate in punta di spada.
Sono in tanti ad aver storto le labbra sulla sovraesposizione mediatica del cardinale Ruini, nelle ultime settimane, e ad aver intravisto l’influenza dei suoi suggerimenti nell’ammonimento del Pontefice agli Amministratori di Roma e del Lazio in visita al Vaticano. Così come è risultata evidente l’ispirazione del cardinale Bertone nelle dichiarazioni chiarificatrici e riparatrici dei giorni successivi, con la sorprendente e totale inversione di rotta di ogni valutazione e di ogni analisi sui problemi della capitale.
Dopo la decisione di soprassedere all’invito della Sapienza, sono stati lo stesso in molti ad aver capito che la chiamata all’Angelus, di oltre 200.000 fedeli, rappresentava il primo tratto di un asse col cardinale Bagnasco e col ministro dimissionario Clemente Mastella, per dare il benservito al governo Prodi. Le dichiarazioni del capo della Cei sul Paese “ridotto a coriandoli” e la sintonizzata, nonché improvvisa, ritirata dal governo di Mastella, hanno di fatto sancito la sfiducia al premier e l’investitura di un nuovo interlocutore di riferimento al centro.
Alla luce di questo scenario, la lettera pastorale a separati e divorziati dell’Arcivescovo di Milano, il cardinale Dionigi Tettamanzi, assume il carattere di un accorato appello ai cuori sensibili, come quello di Pierferdinando Casini. Per riprendere in mano la situazione ed evitare che una deriva, dagli eccessi conservatori, possa prendere il sopravvento. E già si parla di Prodi 3, pericolo Pecoraro Scanio sventato, governo di responsabilità nazionale e recupero dell’Udeur. Con la benedizione, eminente e non troppo laica, del senatore Andreotti, che sornione afferma: “Non vedo clima di elezioni, Mastella ci ripensi. Non dimentichi la vecchia regola. Ogni Governo è peggiore di quello precedente”.
(gelormini@katamail.com)
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