Roma spende molto ma spende male: peggiora l'assistenza domiciliare e la salute degli anziani romani. Si è svolto lo scorso Venerdì 15 maggio 2009 presso Sala della Protomoteca del Campidoglio il convegno dibattito " Proposte per Roma". Secondo incontro: territorio,qualità della vita,sviluppo sostenibile.
Ancora una volta la società civile chiede al Campidoglio per una nuova stagione di attenzione e confronto in relazione ai bisogni espressi dalla municipalità .
Il secondo convegno "Proposte per Roma" pone all'attenzione dei pubblici amministratori gli aspetti sociali e sanitari dei cittadini "fragili" della capitale.
L'Amministrazione capitolina spende per i propri cittadini risorse superiori alla media nazionale ma molto meno di Milano, Bologna, Brescia eTrieste.
Anche per l'assistenza domiciliare e per la teleassistenza si impegnano risorse superiori alla media italiana ma, se andiamo ad esaminare il numero di assistiti rispetto alla popolazione complessiva, Roma è al penultimo posto in Italia seguita solo da Palermo, pur avendo il 21% degli abitanti con più di 65 anni ed il 9,8% con più di 75 - una media perciò superiore a quella italiana.
Anche nel caso della residenzialità per i fragili, Roma è al di sotto della media nazionale relativa al numero di assistiti per abitante è, infatti, quartultima in Italia, seguita solo da Potenza, Campobasso e Pescara.
L'assistenza economica agli incapienti ed ai fragili anch'essa risulta ben al di sotto della media nazionale, fotografando perciò una città che, pur investendo grandi risorse, non è capace di rispondere in modo adeguato ai bisogni di salute ed assistenza dei suoi cittadini.
Roma conta 268.010 ultra 75 enni e circa 50.000 soggetti in particolari condizioni di fragilità .
"E' come pensare ad una città come Firenze abitata solo da over 75, aspetto quest'ultimo che dà certamente una idea della complessità dei problemi e dell'esponenziale richiesta di risorse"- ha dichiarato il Prof. Emilio Mortilla, Presidente di Ageing Society - Osservatorio Terza Età - "Pur tuttavia è indispensabile rivedere i meccanismi di allocazione e di pianificazione delle risorse rispetto ai servizi erogati, tenendo conto delle modificazioni della domanda espressa da una società che invecchia. Il Sindaco, quale tutore della salute pubblica, deve orientare le risorse assistenziali verso i più fragili, impegnandosi per una maggiore
integrazione e coordinamento tra assistenza sociale e sanitaria. Ma è anche necessaria una revisione delle modalità di erogazione delle risorse al volontariato, favorendone, da una parte una maggiore integrazione con i servizi erogati dalla municipalità e, dall'altra, favorendo l' innovazione tecnologica necessaria ad esercitare le doverose funzioni di controllo sulla quantità e la qualità dei servizi erogati".
L'annuale Campagna "Produrre Salute" promossa da Ageing Society, che ha effettuato uno screening su 2000 anziani di sette municipi romani, rileva come il 27% dei soggetti indagati ha manifestato patologie ad alto rischio sconosciute sia all'anziano che al suo medico curante.
L'Osservatorio della Terza Età , effettuando un confronto con i dati emersi da una analoga iniziativa condotta nell'anno 2000, denuncia un significativo aumento percentuale dei casi con elevato rischio di tumore prostatico e del colon retto, un aumento del 300% dei casi di patologie respiratorie, mentre risulta pressoché invariata l'incidenza di rilievi per malattie cardiovascolari.
"La nostra preoccupazione- ha ancora dichiarato il Presidente di Ageing Society -è che si sia rilevato un aumento dei rischi per patologie oncologiche, i cui esiti possono risultare positivi solo effettuando una diagnosi precoce. Rivolgiamo pertanto un appello alle strutture sanitarie e sociali della regione e della città affinchè si impegnino maggiormente a produrre salute attraverso campagne di prevenzione sulle principali patologie oncologiche che riscontriamo con maggiore frequenza nella terza e quarta età . La prevenzione, infatti, produce salute e riduce il consumo dell'assistenza".
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