Non tutto è perduto , restano i barbari.
Alcuni mi hanno rimproverato per la citazione troppo cruda con cui ho chiuso l'ultima email: "non tutto è perduto, restano i barbari" (cioran, filosofo rumeno morto nel 1995). io la trovo terribilmente vera. e la ripropongo.
come avrete già capito, l'aspetto politico che affronto nelle email è secondario rispetto alla questione dello sviluppo della nostra carica esistenziale.
l'albero della politica ha bisogno di linfa, di ciò che sta prima e oltre la politica: lo slancio vitale-spirituale-etico-culturale.
le mie ultime due invettive contro zaccaria e marrazzo sono state perciò un pretesto per vedere se il nostro centrosinistra è ancora in grado di un guizzo o se è pronto per l'espianto degli organi. Il riscontro non è confortante. Io continuo a passare per pierino o bastian contario (titolo di un'intervista su "la repubblica") e tanti, troppi, quasi tutti si rinchiudono nel politically correct, ultimo bunker per le proprie pallide energie.
cosa non funziona nel profondo?
viviamo, sopravviviamo, in un occidente languido e estenuato, attratto per consunzione da ogni forma di sapienza bollita e disossata, dai manuali sulla fitness fino ai libretti di coelho. siamo beneducati e civili e quindi non ci indigniamo più, stiamo in silenzo per la paura di sbagliare, anche un miao o un bau potrebbero essere di troppo. siamo intelligenti e razionali e quindi infiliamo ogni lepre nella gabbia dei conigli e battezziamo subito ogni potenziale eretico con acqua panna e lo rimettiamo in riga a colpi di talk show. siamo democratici e illuminati e di sinistra quindi sosteniamo i professori ben pettinati e i giornalisti à la page.
per fortuna restano i barbari! i barbari non sono solo i tartari d'oltre deserto che presto e in massa arriverranno qui a rimettere in moto la storia; i barbari sono i nostri sentimenti al loro stato grezzo, quelle bestie cieche che teniamo chiuse al buio in cantina e di cui ci vergogniamo. tutta roba che sporca i salotti, disturba le serate, spinge su traiettorie spericolate, volanti, pionieristiche. barbara è soprattutto la nostra affettività , quell'affinità profonda verso gli altri essere umani che ti fa piangere, commuovere, abbracciare, cantare e che resta l'unica materia prima di cui disponiamo per produrre interesse (" I care"), amicizia, amore.
nel nostro piccolo, iniziamo allora a tirar fuori le carezze rimaste nelle mani, le parole strozzate nella gola per timore di una brutta figura, quella ridicola fame di amore che ancora non s'è spenta. dalle "viscere" arriva la salvezza!
saluti affettuosi
giovanni
p.s. aiutato dall'alto astensionismo, il professore fiorentino-romano zaccaria con 19.000 voti ce l'ha fatta a diventare onorevole. la vittoria non sana l'impostazione verticistica-salottiera-colonizzatrice del'intera operazione (operazione di "destra", non di "sinistra"!). comunque anche un barbaro come me stasera non può che formulare al neo eletto "viscerali" auguri di buon lavoro tra i velluti di montecitorio.
-------------------------------------------
Giovanni Colombo
presidente nazionale della Rosa Bianca
consigliere comunale di Milano - indipendente ds