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Chi mangia la pizza vive cent’anni
2.08.2005

Chi mangia la pizza vive cent’anni

Secondo il Professore Iorio, la pizza aiuta a mantenersi giovani.

LA SPEZIA - Ritarda la comparsa di rughe come una crema antietà. Fluidifica il sangue e lo rende meno esposto al rischio di trombi. Regolarizza il ritmo cardiaco. In una frase, «chi mangia la pizza vive cent’anni». Il vecchio adagio, divenuto famoso per una marca di birra, viene riproposto proprio per la pizza verace da Eugenio Luigi Iorio, medico nutrizionista dell’Università di Napoli. Secondo il Professore Iorio, la pizza aiuta a mantenersi giovani perchè dal punto di vista nutrizionale si tratta di un piatto molto ben equilibrato con una giusta proporzione di carboidrati, zuccheri semplici, grassi, e vitamine. Inoltre, sottolinea Iorio, la significativa quantità di antiossidanti naturali presenti principalmente nel pomodoro (betacaroteni e licopene in particolare), nell’olio extravergine di oliva (vitamina E e polifenoli) e nel basilico (betacarotene) che combattono i radicali liberi responsabili almeno di 50 malattie, dall’artrite reumatoide al diabete al Parkinson alla demenza di Alzheimer fino all’ictus ed all’infarto.

Le pizze che rispondono meglio a queste caratteristiche sono la margherita e la marinara, sono quelle più "corrette" da un punto di vista nutrizionale. Mentre per gli altri tipi ll’Università sta ancora procedendo ad una classificazione delle pizze che abbiano come criterio base la tutela della biodiversità così da legare una varietà di pizza ai prodotti del territorio. La pizza è un alimento completo, probabilmente l’unico in grado di rimpiazzare un pasto classicamente inteso, con un rapporto corretto tra lipidi, protidi, zuccheri, fibre, sali e vitamine, specie se vengono aggiunte verdure e formaggio.

Sergio Camicioli


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