20.11.2005
Tunisi. Le previsioni della vigilia si sono avverate, anche se sono in molti a dire che poteva andare peggio. Già perché all'apertura del secondo World Summit on Information Society qui a Tunisi quasi nessuno avrebbe scommesso su un accordo sulla internet governance, il punto più delicato tra quelli in discussione. E' toccato, infatti, al segretario generale in persona, Kofy Annan, ammettere le difficoltà di discussione durante la sua relazione d'apertura nella plenaria della mattina e questo nonostante le dichiarazioni di ottimismo del presidente dell'ITU, Yoshio Utsumi, che aveva definito questo come il "vertice delle soluzioni". Difficoltà che si sono manifestate fin da subito coinvolgendo le più alte diplomazie nei tre incontri di prepazione tra il vertice di Ginevra di due anni fa ed oggi, e che ieri hanno protratto la discussione fino a tarda notte in cerca di una mediazione che alla fine è arrivata con un documento di 121 punti.
L'Onu promuoverà una Forum sulla Internet Governance (FIG) che coinvolgerà governi, imprese, società civile ed autonomie locali, che si riunirà entro il primo semestre del 2006 e per il quale la Grecia ha avanzato la proposta di paese ospitante. La proposta è stata salutata con soddisfazione da quanti, nei due anni precedenti, avevano cercato una difficile mediazione tra posizioni estreme come quella degli USA (spalleggiati dall'Inghilterra) intenzionati a far valere un modello sostanzialmente orientato allo sviluppo commerciale, nel quale mantenere il primato economico e la leadership nel controllo delle infrastrutture, o della Cina orientata ad un controllo statale come interesse nazionale.
Il centro dello scontro tra queste due visioni è stata fino ad oggi l'Icann, l'agenzia internazionale sotto mandato del governo USA che si occupa dell'assegnazione e dell'amministrazione dei domini internet. Un cospicuo gruppo di paesi da tempo chiede agli Stati Uniti di internazionalizzare la gestione dopo la fine del mandato nel 2006. L'Onu ha ribadito al WSIS che non se ne occuperà preferendo altri temi come il digital divide e l'uso delle nuove tecnologie al servizio del raggiungimento degli obiettivi del millennio. La proposta di un Forum sulla Internet Governance premia, invece, l'Europa dove la maggioranza dei paesi (tra questi l'Italia) chiedevano una regolamentazione più internazionale. Sulla stessa linea anche l'appello "Tunisi mon amour", firmato da personalità come Richard Stallman, Stefano Rodotà e Gilberto Gill che chiedeva una vera e propria "Carta dei diritti della rete". Per il senatore Fiorello Cortiana dei Verdi, che ha promosso l'appello, l'istituzione del Forum sulla Internet Governance è un passaggio importante "per ottenere una Carta dei Diritti di Internet che renda tutti cittadini con diritti civili e politici, dagli USA all'Europa, dalla Cina alla Tunisia"
Marco Trotta Carta.org
Fonte: http://www.socialpress.it/article.php3?id_article=1095
Vedi: http://www.socialpress.it/article.php3?id_article=1094
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