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Forum :: Politica :: Ulivo che fare....... :: Lista unitaria e lista Di Pietro |
Autore |
Lista unitaria e lista Di Pietro |
Redazione1 |
24.01.2004 17:29
Cari amici,
si e' felicemente concluso ieri un lungo braccio di ferro
che contrapponeva noi dell'Italia dei Valori a coloro che ponevano assurdi
e irrazionali veti alla nostra partecipazione alle prossime elezioni europee
in uno spirito unitario con gli altri partiti del centrosinistra. La
"quadratura del cerchio" e' stata possibile anche grazie all'opera di
mediazione e di ricucitura portata avanti dai Girotondi e dei Movimenti che
hanno dato vita alla convention dello scorso 10 e 11 gennaio a Roma ed
all'opera di convincimento di Achille Occhetto.
Per meglio spiegare cosa e' successo bisogna partire da una
premessa di chiarezza e di schieramento: l'Italia dei Valori e' una forza
politica che - dopo attente riflessioni - ha deciso di stare e voler restare
all'interno del centro sinistra per le seguenti specifiche ragioni:
1. accettiamo pienamente lo spirito bipolare delle moderne democrazie
parlamentari rappresentate su base maggioritaria, spirito che impone delle
scelte nette: o stai da un parte o stai dall'altra;
2. preferiamo dialogare (e se necessario discutere animatamente) con il
centro sinistra sia perché dall'altra parte c'e' una larga fetta di classe
dirigente da cui e' meglio stare alla larga, sia - soprattutto - perché da
questa parte v'e' un'azione politica comunque più attenta alla tutela dei
diritti delle persone, alla difesa dei più deboli, alla realizzazione di uno
stato sociale più solidale e più avanzato;
3. vogliamo appoggiare il centro sinistra per le prossime elezioni
politiche nazionali "a prescindere": vale a dire che lo faremo prima ancora
di sederci sul tavolo delle trattative politiche elettorali. Ciò perché
riteniamo prioritario, per la democrazia, liberare al più presto il paese
dall' anomalia berlusconiana (che noi consideriamo l'anticamera di un regime
totalitario).
Ciò premesso, si tratta ora di vedere quale possa essere il nostro ruolo
all'interno della coalizione giacché, da più parti, siamo stati per troppo
tempo percepiti come un "problema", invece di quel che vorremmo essere: una
"risorsa". Ci hanno rimproverato in particolare di essere "giustizialisti",
populisti e massimalisti; viceversa di non essere riformisti. Ma e' vero
tutto ciò ? Certo, noi sulla questione morale e sulla difesa della legalitÃ
non transigiamo (il nostro impegno concreto per far abrogare con un
referendum il famigerato lodo Schifani lo sta a dimostrare ). Sì, sui temi
della legalità siamo intransigenti e non vogliamo scendere a nessun
compromesso, neanche se a chiedercelo fossero gli amici del centrosinistra
(è per questa ragione che abbiamo espresso forti critiche alle mancate
riforme sulla giustizia nella scorsa legislatura). Ma questo, per una
coalizione progressista che s'ispira al rispetto delle regole e della
deontologia politica, e' un difetto o un pregio? Non deve essere questo un
impegno primario per una coalizione che vuole e deve differenziarsi dal
"centrodestra berlusconiano" proprio sui valori della legalità ?
Ciononostante siamo stati spesso così bistrattati che addirittura non siamo
stati ammessi nemmeno a partecipare alla costituenda lista unitaria voluta
da Romano Prodi e rilanciata dai Girotondi lo scorso 11 gennaio. Il che -
come poi si e' visto - non e' di per sé un gran guaio (salvo l'umiliazione
personale che abbiamo dovuto subire) ed anzi potrebbe essere addirittura un
vantaggio per la coalizione (come auspicato da tutti i partecipanti all'
"incontro di pacificazione" fra l'Italia dei Valori e gli amici della "lista
unitaria" promosso dai Girotondi e andato a buon fine) atteso che - per le
elezioni europee - vige il sistema elettorale "proporzionale puro", sistema
che non mette assolutamente in discussione la forza e l'unita' della
coalizione). Questa "ulteriore lista" che ci accingiamo a varare, quindi,
avviene in accordo con gli altri partiti del centrosinistra (che ce lo hanno
addirittura espressamente richiesto) e non in contrapposizione ad essi.
Insomma finalmente noi dell'Italia dei Valori non veniamo piu' considerati
un problema ma una risorsa! Certo, avremmo preferito partecipare da subito
all'esperienza della Lista unitaria ma, atteso il veto persistente nei
nostri confronti, bisognava arrivare ad una soluzione di responsabilità per
evitare di spaccare la coalizione e renderci tutti meno credibili all'
elettorato in un momento di estremo bisogno di unitarietà per battere il
Governo di Berlusconi. Insomma vi e' stato da parte nostra un gesto di
maturità politica e spero che ciò venga compreso e ricompensato dagli
elettori.
Il nostro impegno, ora - in vista della prossima competizione elettorale
europea - e' di coinvolgere anche la società civile (e per essa tutto il
vasto e variegato mondo dei movimenti, girotondi, associazioni, portatori di
interessi diffusi, personalità illustri e cittadini comuni) per contribuire
a dar vita a quella che Achille Occhetto ha rilanciato come "Costituente per
un nuovo Ulivo", da cui scaturisca innanzi tutto un programma di Governo
(italiano ed europeo) comune e condiviso e poi - solo poi - l'individuazione
(collegiale e corale e non per grazia ricevuta) dei migliori candidati per
raggiungere gli obbiettivi prefissati.
Per questo abbiamo dato esplicito mandato a taluni rappresentanti dei
Girotondi e dei Movimenti di varare una sorta di "primarie online"
(www.italiadeivalori.it) per permettere, a chiunque ne abbia voglia, di
indicare il candidato preferito da inserire nelle liste. Noi da parte nostra
ci impegniamo ad inserire nella nostra Lista fino al 75% di coloro che
verranno segnalati in tal modo dai cittadini (sempre che gli interessati
siano disponibili e speriamo che fra essi ci siano molte donne). Facciamo
questa scelta di "apertura reale" perché c'e', sul versante della societÃ
civile, un'altra Italia fatta di passione civile e di partecipazione
democratica le cui istanze di rinnovamento della politica e cambiamento
della società non devono spaventare le segreterie dei partiti ma essere
valorizzate in uno sforzo autenticamente unitario. Noi dell'Italia dei
Valori vogliamo dare vita e voce a quest'altra Italia con la consapevolezza
che la politica italiana, dopo aver conosciuto la deriva illiberale di
Berlusconi e dei suoi sodali, ha bisogno di un "nuovo inizio" e che questo
processo non può essere appannaggio di un gruppo ristretto di addetti ai
lavori, ma deve coinvolgere quanti, in questi mesi ed anni, hanno riempito
le strade e le piazze del Paese facendo rinascere la speranza.
Antonio Di Pietro
Presidente Italia dei valori
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