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Forum :: Lettere :: Lettere aperte a.... :: I Repubblicani puntano sul nero di A.V.Gelormini |
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I Repubblicani puntano sul nero di A.V.Gelormini |
Redazione1 |
13.09.2008 15:25
I REPUBBLICANI PUNTANO SUL NERO
di Antonio V. Gelormini
Alla tempesta di messaggi subliminali sfornati dagli agguerriti e brillanti responsabili della comunicazione di Barack Obama, prima o poi bisognava reagire, rispondendo con astuzia e in maniera adeguata. John McCain, o meglio il Partito Repubblicano, ha deciso di farlo dopo la fantasmagorica convention democratica di Denver. E, in particolare, dopo il capolavoro dell’annuncio di Obama che il suo vice presidente sarebbe stato Joe Biden.
Un ticket dalla complementarità a tasso decisamente esponenziale. Il giovane Barack col più maturo Joe. Il nero Obama e il bianco Biden. La capacità oratoria e l’approccio moderno nella vision e nel sociale con la sicurezza dell’esperienza e la competenza in politica estera. Una fusion dal fascino poco evidente, ma dagli effetti dirompenti, che mette insieme le storie più dure dell’emarginazione etnica e fa ritrovare, sul cammino verso la Casa Bianca, i discendenti “black”di Martin Luther King con l’orgoglio kennediano della grande famiglia irlandese. L’audacia della speranza con il fuoco della passione.
Di fronte a tutto questo lo stesso McCain ha capito quanto il colpo gobbo di un vicepresidente amico, ma con sangue democratico come Joe Lieberman, fosse inadeguato. La coppia avrebbe avuto troppi capelli bianchi e un’età media piuttosto spinta. Roba da veterani con vista alquanto miope verso il futuro. Quasi un incubo, che in 48 ore ha fatto correre ai ripari gli strateghi dell’elefantino, per estrarre dal cilindro Sarah Palin.
Una coppia a miscela fredda. Radici scozzesi e tempra polare alaskiana. I guru repubblicani hanno voluto osare dove i democratici hanno invece esitato. Dando spazio ad una donna, provano a far breccia su un largo strato dell’elettorato statunitense. Ha un nome biblico, il piglio decisionista della migliore Hillary, ha dato buona prova di conformismo e di governo, ed ha un aspetto senza dubbio più grazioso e persino più sensuale, che in tempi di raccolta di consensi sicuramente non guasta. E’ la classica fava in grado di far da esca a più piccioni. Un solo rischio, la sua immagine potrebbe mettere in ombra e cannibalizzare quella del candidato McCain.
Consapevoli che dopo 8 anni con Gorge W. Bush, il presidente più impopolare della storia americana, la riconquista della Casa Bianca è diventata impresa ardua, nel Partito Repubblicano vogliono guardare un po’ più lontano. Sanno perfettamente che l’America è magari pronta per un presidente nero, forse non ancora per un presidente donna. Men che meno le due cose insieme. L’asso nella manica, quindi, non andava sprecato. Condoleza Rice è un jolly che non poteva essere giocato in questa mano.
Barack Obama, se riuscirà a diventare presidente degli Stati Uniti d’America, farà compiere un passo dalla portata storica immensa al suo Paese. Se questo accadrà, il resto sarà un processo naturale. Mai come in questo caso procedere “con dolcezza” può portare davvero molto, ma molto lontano.
(gelormini@katamail.com)
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