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Forum :: Politica :: Ulivo che fare....... :: Controriforma della Giustizia |
Autore |
Controriforma della Giustizia |
Redazione1 |
27.01.2004 21:33
Cari amici,
è stata di recente approvata dal Senato la controriforma dell'
ordinamento giudiziario, ora essa dovrà andare alla Camera per l'
approvazione finale.
Contro di essa hanno espresso subito molte perplessità i magistrati. Anche
noi dell'Italia dei Valori siamo contrari. Condividiamo, invece, le
argomentazioni di merito avanzate dall'associazione Nazionale Magistrati
(ANM) che per mezzo di uno dei suoi più esperti rappresentanti, Claudio
Castelli ( ripeto Claudio, e non Roberto che invece è il Ministro della
Giustizia che ha proposto il contestato progetto di legge) ha denunciato i
pericoli a cui la Giustizia va incontro.
In pratica, per l'ANM e i giudici, con questa controriforma si allontana
anche per il cittadino la possibilità di avere un giudice cui rivolgersi
contro i soprusi dei potenti. Viene realizzato un mutamento radicale ed in
peggio degli assetti della magistratura che si riverbererà sulla vita di
tutti.
Il testo approvato, lungi dal costituire una risposta ai gravissimi problemi
della giustizia, contiene un attacco senza precedenti alla giurisdizione e
alla stessa qualità della nostra democrazia. Esso infatti mette in
discussione profili fondamentali dello status dei singoli magistrati e la
stessa indipendenza della giurisdizione al punto da costituire un rischio
per l'equilibrio della democrazia. In particolare ciò è evidente per gli
effetti della gerarchizzazione delle procure e per la conseguente
possibilità di controllo dell'azione penale, senza alcun vantaggio per i
cittadini, che avranno un servizio sempre più inadeguato da parte di
magistrati distratti dalla preparazione di inutili concorsi e che non
vedranno valorizzate le proprie specializzazioni e capacità . Ma il modo con
cui è avvenuta questa approvazione è fatto davvero desolante.
Da un lato continuano ipocriti 'appelli al dialogo e dall'altro in cinquanta
minuti vengono cancellati con un emendamento approvato in Commissione ( ed
ora ribadito in Senato) i diritti civili di associazione, di partecipazione
e di espressone del pensiero dei magistrati ed in poche ore di dibattito
parlamentare, vengono cancellati decenni di elaborazioni e proposte della
cultura giuridica. Nessuna delle proposte alternative avanzate dall'A.N.M.
sono state neppure prese in considerazione.
L 'auspicio di riforme condivise ed approvate con il più ampio consenso,
lanciato nel messaggio di fine anno dal Presidente della Repubblica è stato
bellamente ignorato. A questo punto abbiamo un dovere che non possiamo
eludere di testimonianza e di mobilitazione, perché il problema è davvero di
tutti. Come i temi dell'informazione non sono problema (solo) dei
giornalisti, i problemi della giustizia riguardano tutti i cittadini.
Antonio Di Pietro
Presidente Italia dei Valori
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