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Forum :: Controcritiche Cinematografiche :: Libera il pensiero :: PD, LA SOLITUDINE DEL LEADER d.Gelormini |
Autore |
PD, LA SOLITUDINE DEL LEADER d.Gelormini |
Redazione1 |
26.12.2008 21:22
PD, LA SOLITUDINE DEL LEADER
di Antonio V. Gelormini
Alla fine il cerino gli si è spento in mano. Confuso non dalle poche idee, come avrebbe detto Ennio Flaiano, ma dalla buona maniera dei troppi “ma anche”, Walter Veltroni si ritrova suo malgrado nel mezzo del guado di un Partito Democratico che fa acqua da più parti. Paralizzato dall’abbraccio ipnotico dei vecchi apparati, nonché indebolito dall’inconcludente e bizantina ricerca di sofisticati ed incerti equilibri al suo interno.
Che tristezza, ascoltare l’assordante e improvviso silenzio che circonda il leader. Che tristezza, dover riscontrare le facili e infauste previsioni di un partito-gattopardo, che vedeva in prima fila, a dettare la nuova linea politica, gli stessi funzionari e quegli stessi dirigenti Ds e Margherita contrari al processo dell’Ulivo e della sua evoluzione nel nuovo Pd.
Che tristezza e che rabbia veder disperdere un patrimonio di entusiasmi e di consensi e tradire miserabilmente speranze taciute, auspici dichiarati e aperture di credito incondizionate. Quanta tristezza, nell’assistere alla cocciuta difesa di compromesse dignità amministrative o di improbabili
quote Cencelli, sul ciglio di un baratro senza fondo. Come abbiano fatto non lo sappiamo, ma quel fondo sono riusciti a trovarlo e a toccarlo.
Stante così le cose, lo scossone da più parti atteso non potrà che avere la forza di un vero e proprio maremoto. Forse è arrivato il momento per verificare chi davvero tiene al partito e agli interessi comuni. Una generale presa di distanza di gran parte dell’attuale classe dirigente, in vista dei prossimi appuntamenti elettorali, non potrebbe che far bene alla salute cagionevole del cosiddetto “partito nuovo”. Verrebbe da dire, lanciando la sfida con piglio severo: “qui si parrà la vostra nobilitade!”
Gli scenari da Resistenza appartengono alla Storia. Così come la gloriosa azione partigiana. La sfida come testa d’ariete, sarà pur triste riconoscerlo, non può presentare uno schieramento di “teste d’argento”. L’impresa esige “teste di cuoio”, vigore giovanile e capacità di reazione in sintonia con i tempi della fibra ottica. Più veloci della luce, prima che qualcuno stacchi la spina!
(gelormini@katamail.com)
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