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Forum :: La vetrina di Penna d' Oca :: E' meglio essere precisi :: Gaza. I torti e le ragioni di Communitas 2002 |
Autore |
Gaza. I torti e le ragioni di Communitas 2002 |
Redazione1 |
17.01.2009 20:26
Come in ogni conflitto, ciascuno ha dei torti e delle ragioni. Ma un conflitto non può essere risolto se non con una pace da tutti accettata (anche se a malincuore).
a.. Se una delle due parti vuole distruggere o nemmeno riconoscere la esistenza dell’altra , vuo dire che non vuole la pace: e allora non c’è niente da fare. Hamas è restata sola a non voler riconoscere Israele, come si sono rassegnati a fare, dopo cinque guerre, sia gli stati arabi sia la stessa autorità palestinese. E Gaza non può pretendere di essere una provincia secessionista del futuro e auspicato stato palestinese, che per giunta vuole seguitare la guerra da sola !
b.. Cosa avrebbe detto il mondo se noi avessimo tenuto i profughi giuliani e dalmati in campi a ridosso della frontiera, incoraggiandoli anche a sparare dall’altra parte? Il diritto di ritorsione è espressamente previsto dal diritto internazionale !
c.. Detto questo, è anche vero che il mondo non tollera le stragi (almeno quelle troppo sotto gli occhi) E perciò Israele deve essere costretta (e solo gli USA possono farlo) a trattare realisticamente, togliendo ogni blocco economico alla striscia, con l’unica eccezione delle armi. E siccome bisogna che qualcuno garantisca questa “eccezione “, Gaza (la provincia secessionista) deve tornare sotto la gestione della autorità palestinese e accettare il controllo dell’ONU. A quel punto gli aiuti economici dovrebbero essere immediati e generosi, ma rigidamente vincolati al controllo dell’ONU. Come del resto è avvenuto per l’Italia con gli aiuti dell’UNRRA, nel dopo guerra.
d.. Ci vorrà molto tempo perché israeliani e palestinesi imparino a convivere pacificamente. Ma gli stati europei hanno imparato a farlo, dopo essersi massacrati per secoli. Forse un giorno degli israeliani potranno vivere tranquillamente nel futuro stato palestinese, così me avviene in Israele per il 20% della sua popolazione palestinese.
Giorgio Cigliana
www.pd.communitas2002.org
www.communitas2002.it
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