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Forum :: La vetrina di Penna d' Oca :: E' meglio essere precisi :: La strage di Viareggio
Autore La strage di Viareggio
Redazione1
6.07.2009 15:28
LA STRAGE DI VIAREGGIO
Tra privatizzazione del settore e sfoltimento feroce degli organici, sono 140 mila i posti di lavoro in meno nelle Ferrovie rispetto a 20 anni fa.
E le conseguenze si vedono: assenza di manutenzione e di controlli, insicurezza crescente, non solo per gli addetti ma anche per chi ogni giorno si serve di mezzi pubblici sempre più logori e inaffidabili, sporchi e lenti (con ritardi, anche notevoli, che ormai sono la “regola”), treni soppressi all’improvviso.
Finché accadono gli incidenti e con loro, talvolta, la strage, come a Crevalcore alcuni anni fa (17 morti e l’assoluzione totale dei dirigenti delle FS) o come a Viareggio il 29 giugno (22 morti bruciati vivi e carbonizzati e decine di feriti, di cui una parte in condizioni drammatiche).

Chi denuncia l'assenza di sicurezza, chi porta alla luce incidenti, come circa un anno fa Dante De Angelis, delegato alla sicurezza nelle FS, o come i quattro ferrovieri intervistati in TV da “Report” alcuni anni fa, viene licenziato.
E pensare che il capo supremo delle FS è un certo signor Moretti, amministratore delegato proveniente dal sindacato dei trasporti della Cgil!!!

Un clima da caserma nei luoghi di lavoro (pubblici o privati, ormai non fa differenza): chi protesta rischia il posto o, se gli va bene, una sanzione salariale, un trasferimento.
Ma il Governo e i mezzi d’informazione ci raccontano storie di un altro Paese, un Paese che non esiste, dove tutti sorridono inondati da pubblicità e messaggi rassicuranti del presidente del Consiglio.
Eppure, sono centinaia di migliaia i posti di lavoro persi negli ultimi mesi, mentre il Governo continua a fare regali agli industriali (come la detassazione dei profitti delle imprese decisa alcuni giorni fa: una vera beffa per i nostri salari, attaccati spietatamente dalle tasse e dall’inflazione e condannati a non recuperare il loro potere d’acquisto a causa del rinnovo vergognoso dei contratti nazionali, pure vantati come successi da Cgil-Cisl-Uil!!!) e la qualità della vita è sempre più scadente.

Ma, in “compenso”, dopo averci terrorizzato con la paura dei “lupi mannari”, cioè dei migranti trasformati indistintamente in criminali, ci offrono la “sicurezza di Stato”, quella scritta nel cosiddetto “pacchetto sicurezza” approvato dal Senato qualche giorno fa.


Una legge che cancella i diritti più elementari della persona del migrante e legalizza quelle squadracce di facinorosi che sono le “ronde”, una legge di stampo razzista, per certi aspetti perfino peggiore di quella che, durante la dittatura fascista, perseguitò gli Ebrei.

Un insulto alle esigenze di sicurezza vera, quella di cui necessitano i lavoratori: la sicurezza di una istruzione e di una sanità di qualità, di trasporti che non siano delle trappole, di un costo della vita che non strangoli retribuzioni come le nostre, che sono tra le più basse dei Paesi industrializzati.
E soprattutto la sicurezza di un posto di lavoro che non sia continuamente a rischio di licenziamento o, peggio ancora, di infortunio, spesso anche mortale (chi non ricorda i sette operai della Thyssen-Krupp trasformati in torce umane? Quasi una specie di prova generale della strage di Viareggio).

Ma anche qui il Governo va dalla parte opposta a quella giusta per i lavoratori: sta riscrivendo il Testo Unico sulla sicurezza sul lavoro, per renderlo completamente conforme agli interessi delle imprese e condannare al peggio l’incolumità e l’integrità fisica, la vita di chi lavora.

Per rivendicare un’immediata inversione di tendenza rispetto ai problemi della sicurezza nei trasporti, il sindacato ORSA della Toscana ha proclamato uno sciopero di 24 ore a partire dalle ore 21 di domenica 5 luglio, con presidio alla stazione di Pisa alle ore 9,30 del 6 luglio.
Sullo stesso obiettivo, per il 7 luglio i sindacati di base (tra cui il Cobas) hanno proclamato sciopero nel settore dei trasporti in tutta una serie di grandi città.
Sono scioperi da sostenere da parte di tutti i cittadini, perché sono l’unico strumento per andare avanti nella sicurezza dei trasporti.

Per impedire che i funerali di Stato diventino un ignobile teatrino governativo e siano invece un momento di vera solidarietà con le vittime e i loro familiari, troviamoci il 7 luglio alle ore 9,30 presso la stazione di Viareggio, per recarci da lì tutti insieme alla cerimonia funebre.


Confederazione COBAS-Pisa
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