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Forum :: Badanti :: Risolviamo il problema delle badanti :: Badanti clandestisne |
Autore |
Badanti clandestisne |
Redazione1 |
1.03.2004 13:38
Risolviamo il problema delle "badanti clandestine"
Mi rivolgo a tutte le forze politiche per sottoporre un problema che in più occasioni
( sui giornali, nei dibattiti) è stato con forza evidenziato e che, secondo me, necessita di una risposta positiva perché interessa molti cittadini appartenenti ai diversi orientamenti politici.
Si tratta della presenza nel nostro paese di numerose badanti clandestine.
La passata sanatoria ha sanato situazioni pregresse ( 400.000 badanti regolarizzate) ma da allora la richiesta di badanti è continuata in modo costante e sappiamo che il canale delle quote annuali è assolutamente insufficiente a soddisfare la richiesta.
Le badanti, attraverso un passaparola di conoscenti già collocate nel nostro paese o con forti pagamenti a organizzazioni , arrivano nel nostro paese con il classico permesso turistico (molto facile da ottenere soprattutto nei paesi dell’Est), si fermano poi a lavorare diventando così clandestine relegando se stesse e i loro assistiti in una situazione di drammatico isolamento.( senza dimenticare il danno per la collettività per il mancato versamento di contributi da parte di queste lavoratrici)
Per questo credo sia opportuno che tutte le forze politiche si facciano carico di questo forte disagio convinta come sono che una proposta risolutiva di questa realtà verrebbe compresa dall’opinione pubblica che ormai o per esperienza diretta o indiretta apprezza il lavoro prezioso di queste lavoratrici straniere.
E’ ormai riconosciuta dalla società che le badanti svolgono un ruolo di assistenza e di cura insostituibili; i servizi sul territorio sicuramente sono molto di aiuto, di supporto,ma non possono garantire quella presenza costante e continuativa che invece queste persone offrono.
La passata sanatoria non ha creato allarme nell’opinione pubblica,non ci sono state proteste per una presenza così massiccia di queste lavoratrici straniere in quanto è stato riconosciuto l’importanza del loro lavoro per molte famiglie .
Tutte le forze politiche , pur con tempi diversi, hanno dovuto affrontare il problema e hanno valutato assolutamente legittima la loro regolarizzazione.
Aspettare una nuova sanatoria lasciando nel frattempo sia le badanti, sia gli assistiti ,sia le famiglie in una situazione di così grande insicurezza , ansia e solitudine non è solo ipocrita ma irrispettoso .
La clandestinità sta nuovamente dilagando ( tutte le associazioni che lavorano con gli stranieri possono confermare questa realtà ) ; la politica deve affrontare questo problema con proposte concrete perché il destino di tanti nostri anziani deve interessare tutta la società .
Vanno create le condizioni affinché questo incontro fra domanda e offerta,su bisogni così importanti per molte famiglie, avvenga alla luce del sole e in modo soddisfacente per entrambi i contraenti.
Alla luce di queste valutazioni suggerisco 3 proposte :
1) affidare alll’Ufficio Provinciale del Lavoro un canale di assunzione per le badanti differenziato, sganciato dal meccanismo delle quote.
2) dare la possibilità a chi viene nel nostro paese con il permesso turistico di poter richiedere un regolare permesso di soggiorno se, alla scadenza del permesso turistico, è in grado di presentare un regolare contratto di lavoro come badante ( di almeno un anno).
Durante il periodo concesso loro dal permesso turistico avrebbero l’opportunità di conoscere,entrare in relazione con alcune situazioni famigliari con cui un domani potrebbero stabilire un rapporto di lavoro.
Non dimentichiamo che il lavoro di cura famigliare è difficile, delicato e dovendo diventare un rapporto intimo ha bisogno di tempi per una reciproca conoscenza e accettazione, per l’elaborazione di emozioni e questo periodo potrebbe essere prezioso al fine di stabilire in prospettiva un rapporto di lavoro più sereno e rassicurante sia per la badante che per l’assistito e i suoi famigliari.
3) istituire di nuovo la figura dello " sponsor" prevista dalla precedente
normativa in tema di immigrazione.
Ho provato, alla luce della mia piccola esperienza , ad avanzare alcune
soluzioni riguardo ad un problema così complesso .
Ho sentito il bisogno di inviare le mie riflessioni a tutte le forze politiche nella speranza che su certe tematiche scatti una convergenza ideale e morale che possa portare ad una convergenza politica.
Ringrazio per l’attenzione
e-mail: lucia.vainer@virgilio.it
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