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Forum :: La vetrina di Penna d' Oca :: E' meglio essere precisi :: Giuseppe Torchio. A rischio la mission della Cassa Depositi e Prestiti |
Autore |
Giuseppe Torchio. A rischio la mission della Cassa Depositi e Prestiti |
Redazione1 |
28.10.2004 21:47
CASSA DEPOSITI E PRESTITI – Torchio: “A rischio la “mission” dell’Istituto
che deve restare un punto di forza negli investimenti dei nostri Comuni.
“La Cassa depositi dimostra che ci si sta allontanando sempre più dalla “mission” originaria di strumento operativo per il finanziamento degli Enti locali” Il grido d’allarme viene dall’on. Giuseppe Torchio, presidente della Consulta nazionale Anci dei piccoli Comuni e membro del Consiglio di amministrazione dell’istituto di via Goito.
“La seduta di mercoledì – afferma Torchio – ha evidenziato in maniera sempre più marcata che la Cassa depositi e prestiti sta sempre più diventando una sorta di Ministero delle partecipazioni statali, investendo in settori trainanti dell’economia e della Borsa. E così si discute di grandi numeri e grandi strategie. Al centro dell’operatività stanno le acquisizioni societarie: da Terna, a società che si occupa dei semiconduttori ed altro ancora. Ormai la Cassa è una lanciatissima Ferrari, ma ai comuni serve ben altro. Meglio sarebbe una affidabile utilitaria che li trasportasse fuori dalle secche dei tagli finanziari”.
“Invece non è così – prosegue Torchio - e nella stessa relazione della Cassa si evidenzia il crollo degli investimenti europei (-12,7% rispetto al 2003) che riguardano le province (-26,8), i Comuni capoluogo (-42%), i comuni non capoluogo (-18%). Un quadro molto negativo, che ha riscontri anche nelle altre nazioni europee, e che rischia di avere pesantissime ripercussioni innanzitutto sui piccoli Comuni. Noi seguiamo quest’onda, quando invece alla base della Cassa Depositi vi è una tradizione ultracentenaria di banca degli enti locali, per veicolare sugli investimenti pubblici il risparmio postale, ma non solo. Ora che le difficoltà per i Comuni si fanno più grosse viene progressivamente a mancare anche questo storico baluardo. Così proprio non va. Se ne sono accorti anche gli stessi costruttori edili che si stanno rendendo conto come i Comuni, per loro interlocutori importanti anche perché pagatori affidabilissimi, siano ormai nell’impossibilità di operare. Al contrario si deve sostenere tutto il processo di riqualificazione e riammodernamento dei nostri centri. Bisogna che la Cassa Depositi continui ad essere il fulcro di questa attività, magari anche trovando nuovi strumenti per gli enti locali, come già è stato fatto per i mutui del formale impegno. Si trovino soluzioni diverse, scadenze più lunghe, opportunità innovative, ma questa strada deve continuare, nell’interesse di tutti i cittadini”.
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