|

|
|
Welfare Italia |
Foto Gallery |
Ultima immagine dal Foto Gallery di Welfare Italia |

|
|
|
 |
 |
Forum :: Politica :: Ulivo che fare....... :: A che serve la democrazia? di L.Zaquini |
Autore |
A che serve la democrazia? di L.Zaquini |
Redazione1 |
2.11.2004 11:49
>+ + + + 6 + + + +
Un lettore (che preferisce non dire il nome) mi scrive:
La democrazia (rappresentativa, come quella sorta in Europa e Nordamerica
nel XX secolo) serve a costringere i governanti a tenere conto delle aspirazioni,
dei diritti e degli interessi dei governati quando prendono le decisioni
che li riguardano.
Questo accade perchè il sistema democratico-rappresentativo permette ai cittadini
di scegliere chi governerà per i prossimi 5 anni, mediante una competizione
tra aspiranti governanti che ha vincitori (maggioranza) e vinti (opposizioni).
Nè di più, nè di meno.
Nè infallibile governo del popolo e per il popolo, nè inutile farsa equiparabile
al dispotismo.
+ + + + +
Io ho risposto cosi':
* * * * * * *
Caro * * * *,
in sostanza concordo con quanto dici, e' questo uno degli scopi della democrazia:
costringere i governanti a tenere conto del parere dei cittadini.
Questo, nel loro difficile mestiere, gli pone una difficolta' in piu': tenere
conto di questo parere.
Ora pero' essendo (in sintesi) le cose esattametne come dici, e' naturale
che alcuni politici si siano specilizzati nell'influenzare questo parere
invece che (umilmente) "rispettarlo".
Inoltre accade che alcuni potenti gruppi di interesse che dispongono di mezzi
per influenzare l'opinione pubblica, possano "vendere" questa capacita' di
"creazione delle opinione pubblica" a politici in cambio di favori.
Pertanto puo' capitare che i nostri regimi democratici, forse perche' concepiti
per societa' dove le diversita' tra le persone erano limitate rispetto ad
oggi, finiscano con il NON fare gli interessi dei cittadini, ma gli interessi
di gruppi di potere (magari persino mafiosi, oppure ristrettamente finanziari,
oppure . . . . chi piu' ne ha piu' ne metta).
Che fare?
C'e chi dice (i cinesi per esempio: un miliardo e duecento milioni di persone)
che una cattiva democrazia puo' essere peggio di una ottima dittatura dove
i governanti sono SELEZIONATI anche essi (cerchero' di vedere come) ma in
modo diverso, e precisamente da un gruppo di "saggi" o di "cittadini migliori"
(magari sono pur sempre qualche milione di persone).
Alcuni invece, come il paese dove vivo io (che comunque e' un paese europeo:
comincia a pochi chilometri da Como, 30 Km da MIlano), dove danno maggiore
importanza alla democrazia.
Qui in Svizzera i governanti GOVERNANO, ma non fanno direttamente le leggi.
Il parlamento PROPONE le leggi, i cittadini le votano.
Si chiama democrazia DIRETTA (vado a votare anche io che sono cittadino straniero,
per le leggi cantonali, almeno una volta ogni due mesi in genere per 4 o
5 temi referendari).
Nella Repubblica veneta per esempio, invece si erano impegnati parecchio
per combattere le lobbies.
A loro dava fastidio se, per esempio, un funzionario pubblico col potere
acquisito con la carica si faceva i suoi interessi (o degli amici) e non
gli interessi della Serenissima.
(Strana preoccupazione, che avevano a quai tempi!).
Per combattere il fenomeno (o almeno per contrastarlo) avevano deciso che
per accedere ad una carica (compresa quella del Doge) non solo si doveva
essere eletti, ma anche ESTRATTI A SORTE!
Insomma: eleggevano un gruppo di POSSIBILI candidati e tra quelli era il
caso che decideva.
La povera Lobby doveva riuscire a occupare l'intera lista piazzandoci TUTTI
I SUOI UOMINI dentro. UN po' piu' difficile.
Ancreotti sarebbe riuscito a restare 50 anni "per caso" sempre al governo?
E guarda te che combinazione: proprio il PROPRIETARIO di un mucchio di canali
televisivi (ma proprio lui!) Tac, miracolo, vien ESTRATTO A SORTE, presidente
del consiglio. Ma che curiosa combinazione!
Queste botte di culo ai dogi della Serenissima non capitavano.
E noi, che fare?
Penso che di forme di democrazia ne esitano tante e ne possano esistere anche
di piu'.
Ogni sei mesi siamo confrontati con NUOVI PRODOTTI, . . . inforamtici, .
. . , tecnologici, ed altro.
Perche' la democrazia dovrebbe restare sempre la stessa? Unico prodotto umano
a non sentire l'evoluzione sociale o tecnologica?
Verra' forse un giorno dove ogni sei mesi avremo un miglioramento non solo
nella telefonia portatile, ma anche nelle forme della democrazia.
E come pare sensato che, presumibilmente, evolveranno questi "nuovi modelli"
di democrazia? Che tendenze e che forze li spingono? Ed in quali direzioni?
E noi cittadini, come vogliamo che evolvano?
Ecco di cosa intendo (passo, passo) occuparmi qui con voi.
Ciao.
Alla prossima.
Leonello
+ + + + +
Continua a 7
Leonello Zaquini
|
|
 |
|