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Forum :: Lettere :: Lettere aperte a.... :: L'infelicità , l'invidia e le reti Mediaset |
Autore |
L'infelicità , l'invidia e le reti Mediaset |
Redazione1 |
19.11.2003 21:49
L'infelicità , l'invidia e le reti Mediaset
Ai primi di novembre 2003 uno studio sulle popolazioni europee poneva gli italiani al primo posto per quanto riguarda la dichiarazione di infelicità .
A metà novembre l'assurdo delitto di Firenze: una donna uccide un'altra donna perché ne invidia la felicità ; il solito studio conferma che un italiano su cinque è affetto da invidia.
Infelicità e invidia, perché due sentimenti così negativi assillano gli italiani?
Torniamo indietro agli anni 80 quando irrompe sul mercato delle emittenti televisive il sistema Fininvest.
L'Italia è l'unico paese europeo in cui la televisione pubblica è affiancata con uguale forza economica da un gruppo privato.
Potrà apparire ardito il paragone ma secondo me i due problemi sopra indicati hanno da qui l'origine.
Dal 1980 la realtà degli italiani è duplice.
Ce n'è una pubblica, abbastanza aderente al paese reale.
Ce n'è una virtuale che presenta il paese non com'è ma come potrebbe essere nel sogno.
Un paese fittizio, irreale, nel quale ha successo solo chi è bello e ricco, nel quale i principi a cui si deve adeguare il consumatore (non lo spettatore) sono quelli del superfluo, dell'inutile, dell'acquisto continuo.
Ed ecco che una metà degli italiani si adegua a questo standard.
E non può che essere infelice perché non ha tutto quello che le reti Mediaset gli ordinano di comprare.
E non può che essere invidiosa di chi invece quei prodotti, assolutamente indispensabili, se li può permettere.
Coerente e diabolica la rete Mediaset ha bandito la cultura dalla propria programmazione: teatro, cinema, musica, pittura, arte, letteratura, scienza.....sì qualcosa ma sempre con un occhio alla spettacolarizzazione, all'impoverimento ed alla pubblicità .
La cultura non paga, lo sanno tuti coloro che vogliono soggiogare una folla.
Nulla di più pericoloso che stimolare le intelligenze: poi la gente pensa e chissà cosa ti combina.
Pensiamo noi anche per voi, basta che compriate.
Il risultato è l'imbarbarimento della società italiana, la chiusura a riccio, la perdita di quegli aspetti del carattere italiano che procuravano ammirazione e riconoscimento in tutto il mondo.
La creatività , l'improvvisazione, la capacità di risolvere i problemi con l'immaginazione, ma anche la solidarietà (magari tra vicini di casa), la simpatia, il gusto per il bello.
Li stiamo perdendo rosi dall'invidia gli uni per gli altri. Appiattiti dalla mediocrità della televisione. Di un certo tipo di televisione
Danilo Ramirez.
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