Redazione1 |
4.12.2005 21:41
PARMÀLA
"Datevi da fare -sollecita il sindaco Ubaldi- producete ricchezza altrimenti taglieremo i servizi: non possiamo permetterceli, non c'è sufficiente massa critica!" E se vi dicessero: "Tenetevi i vostri servizi! Ne facciamo a meno. Piuttosto, andate a casa; siamo diventati così poveri che non possiamo permetterci il lusso di essere amministrati, facciamo da soli!" Ma è più facile delegare la rapina della cosa pubblica che impegnarsi individualmente per valorizzarla! Un contesto che attenta continuamente la tenuta etica, la cui resistenza prospetta l'emarginazione della persona.
Al Ridotto del Regio è andato in onda il preliminare della piattaforma economica di cui si chiede formalmente il consenso, irridendo i valori democratici e celebrando invece quelli di mercato, per l'ormai obsoleto, promesso, mai visto "Rinascimento parmigiano".
Continua il Sindaco: "Il nostro nuovo ruolo è essere promotori di ricchezza!" Dal Loggione: "Si pär lor!" Voi, proprio voi dite di essere promotori di ricchezza? Forse distributori di ricchezza collettiva a pochi, attraverso gli appalti di ogni genere. e l'assalto legalizzato alla cosa pubblica lascia in eredità miseria in aumento!
Si sofferma ancora il Sindaco: "Bisogna crescere, abbiamo bisogno di dotarci di infrastrutture che rendano la città attraente per nuovi capitali. Venderemo parte del patrimonio mobiliare e immobiliare per investire in nuove opere". Cos'è la rincorsa alla modernità in epoca postmoderna? La lobby dei costruttori gongola! Appalti, subappalti, consulenze, società di scopo. Alè!!
Tutta l'attività amministrativa ridotta a opere, infrastrutture per sedurre capitali! Si ricostruisce la verginità di imprese corruttrici (e non potevano che essere tali posto il contesto e gli obiettivi) con la compiacenza della destra e della sinistra. La persona nel suo potenziale talento espressivo non esiste; la persona nella sua necessità relazionale un complemento; la persona nelle sue difficoltà della vita uno strumento da usare per l'economia assistenziale; i giovani solo una risorsa da sfruttare, nemmeno un luogo pubblico in cui coltivare il loro divenire, i loro talenti, senza essere rapinati; l'ambiente da lottizzare; il paesaggio in balia della speculazione immobiliare e da una vecchia, scadente progettazione architettonica; i beni storici uno strumento estetizzante per promuovere consumi turistici o da convertire in speculazione edilizia e commerciale. Tutto edulcorato da media locali in cui operano selezionati imbonitori mediatici doc, che si esercitano in spot non stop. Parma capitale d'Europa? Per ora un'opera buffa!
Ma quale credibilità ! Quale credibilità può avere chi promuove questo sviluppo senza progresso, chi favorisce la concentrazione in pochi soggetti degli incarichi pubblici, chi esercita la lottizzazione partitocratica e dimentica le logiche meritocratiche, chi esercita il potere arbitrario e ricattatorio, chi specula sulla funzione pubblica e si presta ad assumere pluralità di incarichi, chi è in conflitto professionale e di interesse, chi pospone l'obiettivo del bene comune con quello del profitto, chi deprime le risorse e pratica il sottogoverno delle consulenze e degli incarichi, chi cela i progetti finanziati e non realizzati, chi pensa di spingere una città nell'esercizio di una competizione dopata delle infrastrutture e della cementificazione, chi sostiene un'economia senza responsabilità sociale, chi celebra il passato e deprime le coraggiose effervescenze culturali orientate al futuro, chi sperpera ingenti risorse collettive per celebrazioni con artisti strapagati via Montecarlo, chi sostiene le inutili riproduzioni burocratiche, chi usa la legalità e produce ingiustizia, chi si adopera e consente di parassitare la cosa pubblica, di speculare sul disagio delle persone. Finché non saranno rimossi questi ostacoli che determinano la credibilità di un sistema, finché i diritti di civiltà non diverranno obiettivi di un'economia avanzata, non possono sussistere le condizioni di dialogo. Il poeta F. Thompson: Tutte le cose sono legate da legami invisibili, non si può strappare un fiore senza turbare una stella.
La qualità di vita di un luogo non è determinata dal restyling estetico, dalle forme celebrative, da costose opere, funzionali di fatto, a ricchezze private! Gli assets principali di una comunità sono costituiti dalla capacità generativa, dalla solidarietà propositiva, dalla forza culturale comunitaria, dalla tenuta etica, dalla condivisione consapevole e partecipata di obiettivi futuri. Si assiste invece a un'amministrazione prodotta e generatrice di una società ridicola che si compiace nell'orgia alimentare animale (anche in tempo di aviaria), incapace di rispetto per la dignità delle diverse forme di vita, supina agli appalti devastanti, ai consumi industriali di cadaveri alimentari e loro derivati. e su cui basa la sua ricchezza economica, la sua immagine. Capace però di sussulto pubblicitario per i bocconi avvelenati! Forse che i lager dei suini, dei bovini, degli equini, macellazioni e lavorazioni annesse, per il piacere della gola, sono i loro parco giochi? Questa è una società al collasso che mente a se stessa, i suoi componenti sono infetti e il rischio è il contagio virale.
Non è il bilancio da contestare, i numeri da aggiustare, quali opere da realizzare. Molte furono le proposte, antesignane -fra il '96 e il 2001- sottoposte alle amministrazioni (il diritto alla prima casa, il museo del design alimentare, il comune digitale, il piano urbanistico on line in simulazione virtuale, idee per iniziative innovative, ecc), ma da cui non si è mai avuto risposta e se vi fu, fu negativa, altre fatte proprie e banalizzate: oggi sono rivendicati come progetti di visione strategica. Chi li propose fu e resta ignorato. A chi presentò un progetto di logistica per la città : gli fu tolta ogni licenza.
La cosa pubblica è "cosa nostra"! E'chiaro!. Riservata a una ristretta élite che decide. Il pueblo deve accettare quel che gli viene propinato e. pagare! Una finzione democratica rappresentativa in cui maggioranza e minoranza sono alleate. Avete devastato luoghi, avete reso invivibili aree, divenute ambienti per la depressione, le droghe, l'alcolismo, la prostituzione. il malaffare.quando c'erano invece tutte le condizioni per coltivare altri mondi possibili. Vi siete piegati e ripiegati alle speculazioni. Avete lasciato che la spremitura economica del boom industriale fosse fine a se stessa. Avete lasciato che aumentasse la povertà assoluta e relativa. Siete stati incapaci di indirizzare le risorse verso le nuove frontiere che avrebbero presentato nuovi orizzonti, generato nuove culture. Oggi si vorrebbero.ma non si sono coltivate! Un contesto culturale innovatore, aperto alla ricerca non lo si compra, si genera, costruendolo giornalmente, nel tempo.
L'esercizio sul confronto amministrativo sarebbe semplice, se vi fosse intesa etica, ma io non credo, e ne ho le ragioni, alla qualità etica di questa amministrazione, né a quella della sua opposizione; io non credo alla qualità etica di questa classe dirigente; io non credo alla loro visione, miope, demagogica, millantatrice, in malafede. La storia ne è testimone! Oggi le maggiori espressioni economiche dei parmigiani, fatte rare eccezioni, non sono più loro!! Io non credo a una classe dirigente di poltroni numerati dalle pratiche censorie, di emarginazione, incapaci di verità , dialogo, vera partecipazione. Maestri invece in quelle amico/nemico. Il loro agire è stato demolitore delle culture cognitive innovatrici e creative, che ora invocano subdolamente. Quante potenzialità lasciate andare a male!! Si è prodotto consapevolmente un danno alle persone, alla collettività . E non mi interessa se un esercito di affini nelle variabili di colore li ha votati.
Proposte e aggiustamenti amministrativi sarebbero un esercizio semplice se vi fosse fiducia etica, prima ancora che politica. Può esserci dignità politica, fiducia strategica amministrativa per costoro? Avrei preferenza di no!
Ditemi che non è vero, dimostratemi che mi sbaglio! Lo vorrei, come vorrei essere in errore!
Posso anche capire quanto sia difficile virare in corsa, convincere una comunità a cambiare, mentre si crede su una nave inaffondabile. ma senza il coraggio della verità , di affrancarsi da una rotta destinata all'iceberg, la fine è il Titanic. La verità è destabilizzante: già abbiamo avuto esperienze passate e presenti di cosa vuol dire. E i responsabili erano sempre lì, in prima fila! (Parma, 25 novembre 2005)
Luigi Boschi
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