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Forum :: Antifascismo :: 60° anniversario liberazione :: Colline Bolognesi, degstazione dei podotti biologici |
Autore |
Colline Bolognesi, degstazione dei podotti biologici |
Redazione1 |
20.09.2006 21:12
APRE SULLE COLLINE BOLOGNESI
IL PRIMO PUNTO VENDITA CON DEGUSTAZIONE DEI PRODUTTORI BIOLOGICI
ED EQUOSOLIDALI DI ALCE NERO, MIELIZIA E LIBERA TERRA
I produttori di Alce Nero, Mielizia e Libera Terra hanno aperto il 15 settembre sulle colline bolognesi il loro primo punto vendita diretto: non solo un luogo dove acquistare i prodotti biologici, tipici ed equosolidali dei tre marchi, ma anche uno spazio dove assaggiarli e conoscerli direttamente dalla voce di chi li ha realizzati.
L’obiettivo del gruppo Alce Nero & Mielizia (una società per azioni con sede a Monterenzio sulle colline bolognesi controllata dal Consorzio apicoltori agricoltori biologici italiani e che ha un fatturato di 20 milioni di euro) è triplice: valorizzare i produttori, i prodotti e i territori; salvaguardare la biodiversità; favorire la cultura agricola, alimentare e gastronomica.
In via del Lavoro 20 proprio a Monterenzio, nella vecchia sede di Conapi oggi ristrutturata, sarà per questo disponibile non solo l’intera gamma dei tre marchi, che conta complessivamente più di 140 referenze (mieli biologici e tipici, pappa reale fresca, propoli, paste, risi, biscotti, sughi, succhi, confetture, prodotti equosolidali e realizzati nelle terre confiscate alla mafia), ma anche tante tipicità dei soci bolognesi e non solo (tra cui 22 tipi diversi di mieli e 12 varietà di risi).
Il punto vendita conta una superficie di ben 240 metri quadrati (140 di area vendita e 100 di area degustazione, compreso lo spazio per la preparazione del cibo).
Quello di Monterenzio è solo il primo di una serie di punti vendita dei produttori: nei prossimi mesi infatti sono previste altre aperture presso aziende agricole, di trasformazione e agriturismi di soci del gruppo: nella campagna fiorentina (azienda apistica La Ginestra), a Palermo (cooperativa Placido Rizzotto – Libera Terra), a Bitonto in Puglia (oleificio Finoliva), a Cesena (stabilimento di trasformazione dell’ortofrutta La Cesenate) e nel vercellese (risicoltori di Oryza). “Un modello economico”, secondo l’assessore all’agricoltura della Provincia di Bologna Gabriella Montera, intervenuta all’inaugurazione; proprio perché cerca di coniugare la qualità del prodotto, l’eticità (il lavoro, portato avanti da anni dal gruppo, con le cooperative equosolidali del centro America e con quelle di Libera Terra che lavorano le terre confiscate alla mafia) e il concetto di giustizia sociale.
“Da produttori convinti e radicati nei nostri territori - afferma il presidente di Alce Nero & Mielizia Lucio Cavazzoni –ci sentiamo i migliori ambasciatori dei nostri prodotti, delle loro qualità, della loro storia e del mestiere che li definisce. Per questo i nostri soci saranno a disposizione dei visitatori per l’assaggio e per raccontarne la coltivazione, la raccolta, la trasformazione e le peculiarità che li rendono vere e proprie specialità alimentari. La biodiversità inoltre è oggi particolarmente difficile: basti pensare che attualmente la distribuzione compra solo cinque varietà di miele fra le venti che produciamo e ne vende solo tre. Per questo uno degli scopi dell’iniziativa è ricostruire con il consumatore e la distribuzione un rapporto che valorizzi le varietà dei prodotti agroalimentari delle nostre terre”.
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