Redazione1 |
22.10.2006 21:00
PENSIERI, RIFLESSIONI E SFOGHI A RUOTA LIBERA… di Arnaldo De Porti
Stiamo vivendo una fase storica in cui tutto è messo in discussione: dalla politica alla religione, per non passare attraverso ogni contesto della vita sociale, professionale ed anche scientifica. Vediamo ex- primi ministri che offendono gravemente i primi ministri attuali, compreso anche il Presidente della Repubblica, senza che si possa intervenire per rimediare alle offese.
Una volta, di certo, offendere il capo dello stato, non era certo un gesto da incorniciare, anche perché offendere il capo dello stato significa offendere tutti gli Italiani che egli rappresenta sia in Italia che all’estero (per farci capire, offendendo Napolitano, Berlusconi offende anche me tanto da poterlo teoricamente denunciare se non fosse per il discorso dell’immunità e delle leggi ad personam ancora valide che lo impediscono); assistiamo al discorso di Papi che dicono che la Chiesa non fa politica, ma poi si scopre (Verona docet) che sono i…parrocchiani berlusconiani a fischiare i primi ministri che intervengono ad una funzione religiosa; ed infine, mi pare che anche nel capo sanitario le cose non vadano meglio: si dice sempre e con assoluta certezza (caso Dulcecco di trenta anni fa) che il cancro è lì per lì per essere debellato, ma questa patologia prospera allegramente, tant’è che, se non si muore per incidente o per vecchiaia, si muore per cancro.
Ricordavo Dulbecco, premio Nobel, perché oltre 30 anni fa, mentre mio fratello stava morendo di tumore a soli 48 anni, mi disse in un’intervista giornalistica che gli feci all’Ospedale di Treviso, che entro 10 anni avremo trovato l’antigene per debellare il tumore ecc.ecc., patologia di cui - a mio avviso - non conoscendone ancora l’eziologia, sicuramente imprevedibile ed imponderabile, non si guarirà mai. A meno che, in una fase che non sia troppo avanzata, non si riesca a contrastare o addirittura eliminare l’alimentazione delle cellule neoplastiche, esattamente come asseriva il Prof. Di Bella, contrastato ferocemente dalla medicina ufficiale, perché altrimenti, ascoltando Di Bella, forse sarebbero fallite le varie multinazionali della farmacologia. Ma il principio, anche per chi non sa niente di medicina come il sottoscritto, è questo ! Oltre alla prevenzione.
Ed infine, veniamo alla vita, intesa nella sua vera accezione. La guerra in Iraq, come ho detto più volte, è incominciata, anziché finita, il 9 aprile di qualche anno fa, e cioè il giorno in cui si credeva, per taluni, di aver importato la democrazia… Perché dico questo ? Semplicemente perché l’uomo è diventato merce che, a pagamento per gli americani, per ignoranza per certi islamici, si può barattare con pochi dollari per andar incontro alla morte.
Ma ci rendiamo conto che il mondo ci sta crollando addosso ? E che, è giunto il momento di pensare affinché tutti abbiano da mangiare, tutti debbano avere una casa, degli affetti, altrimenti il pianeta non reggerà in quanto siamo giunti ad una fase oltre alla quale non è più possibile scavalcarne il limite ?
Voglio concludere con una boutade. L’altra sera, durante un incontro sulla viabilità , dissi al V. Ministro dei trasporti attuale: “Ora è in fase di ultimazione (?) il passante di Mestre. Quando sarà davvero ultimato esso, a mio parere, sarà insufficiente in quanto, nel frattempo, la circolazione sarà enormemente aumentata, prescindendo dal fatto che non è così che si risolvono i problemi, che, al contrario, si complicano in prospettiva, nel senso che le generazioni future si ritroveranno con lo stesso problema fra qualche anno, per cui cosa dovranno fare ? Costruire un altro passante sopra il passante appena finito ? Che c’entra questo discorso, direte. C’entra in quanto il principio può essere applicato in ogni contesto, dato che siamo giunti – come dicevo prima – ad una fase a cui ora si sta presentando un limite di non demarcazione.
Quali le soluzioni allora ?
Si deve, sia pur con tempi generazionali, cambiare la geografia industriale (non si può concentrare tutto in un polo industriale); bisogna cambiare la geografia urbanistica (non si può concentrare tutto nei centri abitativi già asfittici, ma bisogna diluire, spalmare il concetto urbanistico); bisogna cambiare la geografia commerciale in modo che anche il trasporto veicolare non sia costretto a transitare sempre sugli stessi posti); bisogna favorire una certa geografia demografica nel senso che non è possibile concentrare ulteriormente la gente in spazi angusti, pericolosi ed insani; bisogna infine far capire che non tutto deve essere condizionato ai costi di mercato, circostanza questa che non fa altro che determinare storture di ogni tipo ed in ogni contesto. E posto per tutto ciò, in Italia ce n’è a bizzeffe ! Basta che ci sia la volontà politica di farlo. E ciò vale anche per gli altri paesi che, invero, come la Germania e la Svizzera, ma anche l’Austria, hanno già pensato con largo anticipo a queste cose.
Ma qui casca il palco per l’Italia. Chi deve occuparsi di questo ? La politica, ma non certo con gli uomini che abbiamo, che stanno massacrando il paese solo per arraffare il potere.
Queste persone che dovrebbero infatti darci il buon esempio ed insegnarci a creare le condizioni perché l’uomo viva meglio, cosa fanno ? Non dico pena e dal punto di vista dialettico e programmatico, ma credo di non sbagliare né di offenderle se dico, fatte salve alcune eccezioni, che badano solo e soltanto a se stesse.
Non per niente, molti organi istituzionali sono diventati solo serbatoi di posti di lavoro, anche per gli stessi familiari dei parlamentari. Altro che Istituzioni a servizio dei cittadini ! Come dovrebbe essere.
ARNALDO DE PORTI
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