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Forum :: Lettere :: Lettere aperte a.... :: Oscar all'attrice Helen Mirren di Anna Paola Zugni-Tauro |
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Oscar all'attrice Helen Mirren di Anna Paola Zugni-Tauro |
Redazione1 |
19.03.2007 22:31
L'OSCAR ALL'ATTRICE PROTAGONISTA HELEN MIRREN CORONA LA PREVEGGENTE COPPA VOLPI DEL FESTIVAL DEL CINEMA DI VENEZIA.
La Mostra del Cinema di Venezia continua ad avere numerose e brillanti conferme sulle scelte delle sue Giurie, per cui i premi veneziani ricoprono il valore di una sicura laurea per registi, attori, sceneggiatori, compositori, costumisti, scenografi; infatti molti di loro che hanno visto premiato il proprio ruolo nei film in concorso a Venezia hanno ottenuto riscontri, spesso trionfali, a livello mondiale.
E' questo un grande merito della Mostra Internazionale d'Arte Cinematografica del Lido che va sottolineato a difesa di un evento che per tradizione, qualità, atmosfera non dovrebbe avere rivali, per lo meno in Italia, dove si tenta a Roma e a Torino, checchè se ne dica, di strapparne il primato invece di sostenerne l'unicità con sostanziosi aiuti economici.
“The Queen” del regista Stephen Frears è un grande film per verità storica, per raffintezza drammatica, per britannico umorismo, per la stupefacente presentazione psicologica e fisica dei personaggi: Tony Blair (Michael Sheen) con la consorte Cherie (Helen Mc Crory), il principe Filippo (James Cromwell) e il principe Carlo (Alex Jennings), la regina madre (Silvia Syms) e al di sopra di tutti la regina Elisabetta II ( Helen Mirren). La figura di Diana appare come pallida ombra nei documenti di repertorio, lei che è stata la vera provocatrice dell'immane dramma con la sua morte, di cui ancor oggi si ignora la misteriosa causa.
La regina assiste esterefatta all'improvviso salire di un culto fanatico, ingigantito dai media, per “ Lady D” come “ principessa del popolo”, ondata che rischia di travolgere il secolare culto per la monarchia in quelle poche e sensazionali giornate.
Elisabetta si ritira nel privato della sua famiglia e nella sua tenuta di Balmoral, imprigionata nell'imperturbabile ritualità con cui i Windsor si sono sempre trincerati per sopportare i momenti più drammatici e pericolosi della loro storia, divenendo un esempio e un baluardo per l'intera nazione.
La campagna scandalistica cresceva con accuse tremende, che contrapponevano un popolo imprevedibilmente scopertosi emotivo e più latino che britannico, perdutamente travolto da un'ondata di commozione, e una presunta insensibilità della sua regina.
Diana da rivale della casa regnante, dalla quale si era ritenuta offesa, era la vera regina dei media, mentre per Elisabetta era diventata ormai una nuora lontana, soltanto “la signorina Spencer”.
L'unico a star accanto ad Elisabetta con acuta intelligenza politica ed umana fu il nuovo primo ministro Tony Blair.
La sua regina gli apparve intrappolata ingiustamente in un dramma imprevisto, che poteva rovesciare gli equilibri tra politica e mass-media. Pieno di fedele ammirazione riuscì a convincerla ad apparire in pubblico e a rendere omaggio ai funerali di Diana.
Nel film coraggio e sofferenza la fanno apparire un'eroina. Stupenda la scena dell'apparizione del cervo reale, che verrà ucciso nella landa di Balmoral, potente allegoria di una regalità braccata e minacciata.
Nel bellissimo libro di Antonio Caprarica “ Dio ci salvi dagli inglesi...o no !?”, uscito di recente (Sperling & Kupfer Editori – RAI ERI), nel capitolo “ La corona val bene un inchino”, si legge “ Alla morte di Diana, Elisabetta ha commmesso il più grave errore politico del suo lungo regno. Con il suo comportamento iniziale rigido e distaccato è parsa dar ragione all'ex nuora che ne lamentava l'incapacità a comprendere la gente... Dopo una settimana di resistenze, che alimentarono la più forte ondata di critiche alla monarchia dalla crisi dell'abdicazione, nel 1938, Elisabetta capì e chinò il capo”.Era necessario l'eccezionale talento di Helen Mirren per impersonare Elisabetta in uno dei momenti più critici di tutto il suo regno.
Vedendo la Mirren, la sera della presentazione del film nella passerella del Palazzo del Cinema al Lido, snella ed elegante in un lungo abito da sera bianco, con modi scherzosi e allegre risate rivolte al suo regista, non sembrava certo la stessa che raffigura la rigida padrona di Buckingam Palace, goffa e severa anche nell'intimità domestica . Pare che la trasformazione dell'attrice sia avvenuta per gradi, perfino la voce, l'accento ripercuotono i toni dell'alta classe sociale. Nella presentazione del suo libro allo Spazio Mondadori in Venezia, Caprarica ci informò che la Mirren era molto amica della sorella della regina e quindi vicina alla famiglia reale. Di Elisabetta la Mirren disse in una interessante intervista rilasciata a Liana Messina : “ ...non esiste persona più privata e discreta di lei. E' un'icona, ma se ne sta chiusa in se stessa...E più studiavo, più m'innamoravo, la mia stima e ammirazione crescevano. Il suo è uno spazio segreto...un luogo fatto di incredibile autodisciplina e dignità:”
La Mirren ha un passato irrequieto e un'immagine trasgressiva, perchè vissuta tra parties e comunità hippy. Nel cinema poi divenne l'icona erotica per intellettuali. Ha avuto relazioni con molti uomini famosi e difficili. Dal 1985 ha incontrato il regista americanoTaylor Hachford, divenuto suo compagno e dal '97 suo marito.
Prima di Elisabetta II si era trasformata in Elisabetta I, la regina-vergine, per una miniserie televisiva della rete HBO , divisa tra la passione per il duca di Essex e i consigli del duca di Leicester ( Jeremy Irons), ruolo che le fece guadagnare un “Emmy” come miglior attrice. Un po' di sangue blu scorre nelle sue vene , infatti nasce come Ilyena Lydia Mironoff, di origini russe, suo nonno fu costretto a fuggire a Londra durante la rivoluzione bolscevica perchè fedele allo zar. Aveva già interpretato altre regine: in teatro “Cleopatra” all'Old Vic e al cinema “ Queen Charlotte” in “La pazzia di Re Giorgio” con nomination all'Oscar e riconoscimento a Cannes ( 1995).
Eppure per interpretare Elisabetta II era, come lei confessa, “terrorizzata e piena di dubbi”.
Anna Paola Zugni-Tauro
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