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Forum :: Controcritiche Cinematografiche :: Libera il pensiero :: IL GAMBETTO DI RE di A.V.Gelormini |
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IL GAMBETTO DI RE di A.V.Gelormini |
Redazione1 |
9.06.2007 17:56
IL GAMBETTO DI RE
di Antonio V. Gelormini
Georges W. Bush non se lo aspettava. Non è riuscito a nascondere la sorpresa e impappinandosi, come solo lui sa fare nei momenti critici, è riuscito soltanto a rispondere: “Proposta interessante”. Vladimir Putin, sguardo di ghiaccio e sorriso beffardo, aveva appena fatto la sua mossa. Un “gambetto di re”. Un’apertura che offre del materiale (o propone un sacrificio) per ottenere un obiettivo più strategico (attaccare l’avversario, senza indebolire il proprio centro della scacchiera).
Il presidente russo all’abilità del gioco di scacchi, aggiunge la tecnica delle arti marziali, in cui è altrettanto maestro, e usa contro l’avversario americano la sua stessa forza. Propone come la cosa più naturale del mondo: “Adoperiamo come radar antimissile la stazione di Gabala in Azerbaijan, al confine con l’Iran, anziché la base nella Repubblica Ceca”. E annichilisce lo staff statunitense, che prende tempo e apprezza la caduta del veto di Mosca sul sistema antimissile.
La scelta di Gabala non è casuale. E’ situata in prossimità di Baku. E a Baku è nato uno dei suoi più acerrimi nemici: Garri Kimovic Kasparov, il campione mondiale di scacchi dal 1985 al 2000. Spina nel fianco per le sue quotidiane contestazioni, che oggi diventa, suo malgrado, l’ispiratore della strategia presidenziale. Puntare sul pareggio ad oltranza, per evitare il punto decisivo dell’avversario. Prendere tempo (teoria cara anche ad Andreotti) e logorarne la tensione psicologica. Pronto ad assestare il colpo vincente, non appena l’occasione si rendesse propizia. Ancora oggi Karpov continua a chiedersi come fece a perdere il titolo mondiale, ad una partita dalla vittoria, dopo essere stato costretto ad un estenuante numero di patte.
La gara si prospetta avvincente. La scena è stata rubata e l’agenda ora è fissata da Mosca. Anche se il nuovo negoziato strategico, che avrà inizio il 1 luglio, è in programma negli Usa, nello Stato del Maine. La diplomazia è delle più sofisticate. Vladimir Putin, per ribadire il proprio “no” ai presidi americani in Polonia, afferma di voler evitare: “La dislocazione di nostri complessi d’attacco nei pressi dei confini europei”, e invita Bush a dire “sì” allo Scudo Spaziale in Azerbaijan. Un vero capolavoro, con la mossa di un semplice pedone.
(gelormini@katamail.com)
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