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Forum :: La vetrina di Penna d' Oca :: E' meglio essere precisi :: Il fallimento della manifestazione Anti Bush |
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Il fallimento della manifestazione Anti Bush |
Redazione1 |
16.06.2007 10:47
Il fallimento della manifestazione per “l’altra America” indetta dai dirigenti della sinistra cosiddetta radicale (poche centinaia di persone presenti in piazza), “svuotata” oltre ogni previsione dal gremitissimo corteo anti-Bush che invece ha visto sfilare la variegata costellazione dei Movimenti, è un segnale allarmante ed anche molto istruttivo per i partiti che siedono in parlamento alla sinistra del futuro Pd.
I contorsionismi parlamentari e dialettici messi in atto per conciliare l’appoggio al governo Prodi con una politica semplicemente di sinistra (e neppure troppo “radicale”) sui temi dell’economia, della politica estera, dei diritti civili e quant’altro, hanno corroso come un fiume carsico, in modo sotterraneo ma piano piano sempre più evidente, il rapporto dei vertici partitici con la base sociale che finora li aveva sostenuti e legittimati; e la schizofrenia tra un radicalismo – anzi “comunismo”, vista la natura di due partiti sui tre che compongono l’attuale sinistra parlamentare – puramente di facciata, a fronte di un sempre più imbarazzante immobilismo dal punto di vista delle lotte sociali sta balzando alla luce del sole, ricordando molto da vicino la situazione di un secolo fa all’interno della Seconda Internazionale e del partito socialdemocratico tedesco, con la leadership (Kautsky come Giordano e Diliberto?) a parole contraria alla deriva riformista invocata invece da Bernstein (come D’Alema e Fassino? No, perché lui almeno le “riforme” voleva farle sul serio!) ma nei fatti sempre più impelagata nella copertura oggettiva della politica anti-keynesiana e di razionalizzazione capitalistica (risanamento dei conti pubblici) orchestrata dal ministro Padoa Schioppa per conto di Romano Prodi.
La crescente contraddizione sta venendo alla luce insieme con i suoi effetti più deleteri, quali il preoccupante sbandamento del popolo di sinistra, l’avanzare della rassegnazione e dello scetticismo (vedi anche il pesante astensionismo nelle elezioni amministrative), la riduzione dei partiti a gusci vuoti ed una base “orfana” che a Roma ha sì mostrato una sua vitalità, ma che si è anche esposta ai rischi evidenti dell’infiltrazione di frange estremiste e provocatorie, col risultato (ovvio) di offrire ai solerti mass-media del pensiero unico comode occasioni per presentare come minaccioso, violento e “ultrà” chi manifesta per diritti elementari quali la pace, la verità, la libertà e l’autodeteminazione dei popoli ed il rifiuto della guerra, dell’imperialismo e delle “bugie di stato” (le famose “pistole fumanti” e “armi di distruzione di massa”, per non parlare dei retroscena mai chiariti sull’attacco “islamico” dell’11 settembre 2001).
Per quanto ci riguarda come Movimento RadicalSocialista, la pazienza e la determinazione non ci fanno difetto. Benché parli piuttosto chiaro la partecipazione di nostri militanti e simpatizzanti al corteo romano dei Movimenti e dei centri sociali, confidiamo che sia evitata – non solo a noi ma a tanta parte del popolo di sinistra – la scelta grave e perdente tra sinistra “parlamentare” e sinistra “sociale”, tra generali senza più esercito ed un esercito generoso ma “sbandato” come dopo l’8 settembre del ’43.
Di fronte all’attacco di una destra arrogante e nuovamente baldanzosa, che ha definitivamente abbandonato il “doppiopetto” per presentarsi nelle sue vesti più becere e sguaiate; ma anche – bisogna dirlo chiaramente – sotto il fuoco “amico” della maggioranza Ds ormai totalmente collusa col centro conservatore e clericale (mentre la neonata Sinistra Democratica non era in piazza contro Bush per... impegni familiari dei suoi due o tre leader!), quel che rimane della sinistra italiana non può davvero permettersi nuove divisioni e fratture; non può ridursi a piccole forze politiche generose e combattive (Sinistra Critica, Pcl ed altri), non può accettare la contrapposizione tra movimenti e partiti, piazza e parlamento, società e politica, cobas e militanti sindacali.
Una sintesi audace e coraggiosa, ma soprattutto onesta e lungimirante, va fatta ed anche in fretta. Tutti insieme “noi” di sinistra. Prima che sia troppo tardi!
http://www.radicalsocialismo.it/index.php
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