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Forum :: Lettere :: Lettere aperte a.... :: Lieve e Ambizioso di A. V. Gelomini |
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Lieve e Ambizioso di A. V. Gelomini |
Redazione1 |
2.07.2007 21:22
LIEVE E AMBIZIOSO
di Antonio V. Gelormini
E’ la riedizione della “forza tranquilla” di Francois Mitterand. La sintesi di un approccio non violento, che fonde la passione di Luter King e la tenacia del Mahatma Ghandi. E’ il pragmatismo del rifiuto dello scontro, per sottrarre un’arma determinante alla strategia dell’avversario, non più vissuto come nemico. Anzi, in quanto prossimo, meritevole di ascolto e di confronto intellettuale.
Walter Veltroni dal Lingotto di Torino si conferma leader lieve ed ambizioso. Gli stessi caratteri che intende far assumere alla sua politica moderna ed alle proposte programmatiche conseguenti. L’essenza della sua azione e del futuro Partito democratico è riassunta nella frase più importante di tutto il suo discorso.
“Pensando e ripensando - è stato detto - non trovo altro fondamento della democrazia che questo: il rispetto di sé. La democrazia è l'unica forma di reggimento politico che rispetta la mia dignità, mi riconosce capace di discutere e decidere sulla mia vita pubblica. Tutti gli altri reggimenti non mi prestano questo riconoscimento, mi considerano indegno di autonomia fuori della cerchia delle mie relazioni puramente private e familiari. La democrazia è, tra tutti, l'unico regime che si basa sulla mia dignità in questa sfera più ampia... Essere democratici vuol dire assumere nella propria condotta la democrazia come ideale, come virtù da onorare e tradurre in pratica".
Una citazione che non proviene dal passato. Parole moderne di un contemporaneo torinese come Gustavo Zagrebelsky, presidente emerito della Corte Costituzionale, tratte dal suo “Imparare la democrazia”. Che mettendo al centro la dignità della persona e il rispetto dell’altro, individuano la frontiera lunga la quale si dipana l’incontro di culture politiche, storie, percorsi ed identità plurali, formatesi attorno a comuni valori.
Un modo laico, per il Sindaco di Roma, di riconoscere anche nell’azione della Chiesa la pietra angolare, su cui quei valori hanno potuto poggiare. Dimostrando, implicitamente, di cogliere ed apprezzare, dal Concilio Vaticano II, la lungimiranza e la forza delle dichiarazioni sulla libertà religiosa, contenute nella Dignitatis humanae.
Il resto è, e sarà, conseguenza. L’approccio sereno e determinato farà bene all’Italia, farà bene agli italiani e predisporrà gli animi ad una leggerezza creativa, capace di volare e spingere in avanti il Paese. Altro che la banalità delle polemiche e la desolazione dell’eterno conflitto.
(gelormini@katamail.com)
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