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Forum :: La vetrina di Penna d' Oca :: E' meglio essere precisi :: Melieuro per Melidranna di L. Boschi |
Autore |
Melieuro per Melidranna di L. Boschi |
Redazione1 |
20.06.2008 16:24
MELIEURO PER MELIDRAMMA
Musica canaglia: il lato oscuro del nuovo Festival Verdiano
Finché Meli riceverà 30.000 euro al mese non sarà un Festival musicale ma degli euro. Una vergogna sociale parteciparvi! E' una legge non per le eccellenze culturali ma per finanziare la ristretta "cosa delle musica".
Non sono risorse per Parma, ma per le tasche di pochi che usano Parma e il suo orgasmo melomane. Parma funge da immagine... Città transito... Fa comodo a molti...
Temirkanov pagato via Proczynski... siamo alle solite: ai politici piace Montecarlo!! Sono così affezionati a quei luoghi!
"I sacerdoti del bello!!!" Basta vederli in faccia! Sacerdoti degli euro per sé!!
Se l'impiegato Meli riceve 30.000 euro mese, quanti ne percepisce Temirkanov per la sua indiscussa competenza e qualità artistica? Sbaglio se azzardo 700.000 Euro l'anno?
D'altra parte Maazel quanti ne percepì per un anno alla Toscanini? 1.5 Mld di lire circa e la casa nei boschi di Carrega... Che musica, che bacchetta quel maestro!!
Ormai la spettacolarizzazione sostituisce ogni forma di virtuosismo. Ogni atto deve essere ipermediato, ricoperto da una montagna di euro, che arricchisce pochi e impoverisce molti, e che hanno tutti la stessa strada e alimentano una società stile medioevale con una élite spietata al potere finanziario, signorotti al servizio, cortigiani e una plebe telediretta bramosa di miti, intrattenimenti, consumi autodistruttivi e alimentatori dello stesso disastro: drogati! Un sistema suicidario a circuito chiuso.
Il Festival Verdiano ridotto a kermesse e non a progetto culturale! In stile attuale! Così van le cose!
Si riempiono la bocca di progetto musicale, Parma come Salisburgo.... Ma va là! Pierre da discoteca!... Sono rimasti lì! E' così che usano il teatro... al posto dei jeans e della minigonna mettono smoking, sfoggiano abiti e gioielli... il contenuto non cambia. Non si può certo dire che Verdi sia per la sua innovazione, sia per lo spirito di ribellione che la sua musica generò, interpreti il pensiero di questi parrucconi che oggi lo celebrano o frequentano il Festival: potremmo dire una traviata culturale!
-Quale progetto c'è per il Conservatorio in declino da anni?
-Quale progetto musicale verso il mondo dei giovani... che li renda culturalmente sensibili e partecipi alle note, non solo verdiane, alle arie e agli strumenti? C'è una conoscenza musicale pari a zero!!! Anche nella città del cigno. Che poi sia la sua città? Fa comodo dirlo, ma non la è! E il maestro non è mai stato amante dei parmigiani...
-Quali progetti per favorire la crescita della Toscanini relegata a uno scialbo e derelitto capannone per le prove, impossibilitata di performance al Regio, senza un direttore d'orchestra stabile, indebitata dall'astro Baratta & C. Eppure è una Fondazione partecipata da Enti pubblici (Regione, Comune e Provincia di Pr, ecc) riconosciuta e finanziata dallo Stato Italiano come una delle più grandi Istituzioni concertistiche orchestrali italiane!
Visto che Temirkanov è pagato con risorse pubbliche, perché non gli si chiede di dirigere la Toscanini unitamente alla Filarmonica e a quella del Regio?
Le due organizzazioni musicali a Parma: Toscanini e Regio, servono solo per i burocrati, i politici e non per la musica. Se si volesse affrontare un serio progetto musicale, bisognerebbe partire proprio da qui. Come ho già proposto in un mio intervento precedente un'unica Fondazione con strutture orchestrali differenziate che sappiano sviluppare un vero progetto e coltivare in Parma un humus qualitativo radicato...e magari, caro Gabbi (Fondazione Cariparma) visto che lei sottolinea le tradizioni come prodromo per l'innovazione, dico, forse si riuscirebbe a dar vita anche a una orchestra barocca, capace di interpretarne l'essenza della tradizione.
I vostri Festival sembrano le partite di calcio. Con l'avvento dello spettacolo, il calcio non c'è più e lo stesso dicasi della musica. Esistono solo comitati d'affari che in nome della musica o del calcio gestiscono gli euro utilizzando media e tifosi... Si creano i miti per gli allocchi che ignari o meno fanno incetta della loro droga.
Strano a dirsi, ma non ho letto un commento, un rigo, un trafiletto in tutti i giornali in cui oltre a pompare un Festival dai contenuti banali, (il potere della pubblicità!) facesse chiarezza economica. Tremonti, glielo provi dire tu al tuo sottoposto senza portafoglio, che le spese devono essere rese note? Brunetta fatti sentire come rendere trasparente la cosa musicale pubblica!!
Pensando che quasi un terzo delle risorse statali assegnate (3,5 milioni di euro l'anno) per i prossimi tre anni al Teatro Regio, vanno nelle tasche di due persone, dico due: Meli e Temirkanov, e che tutto il costo della produzione viene stimato tra 1,5/2 mil di euro, mi chiedo a chi e a che cosa siano destinate le altre risorse, visto che l'anno scorso per il Festival si sono rastrellati 8 milioni?
Certo ci sarà da coprire il buco del Teatro Regio (2 o 4 milioni di euro?), foraggiare l'orchestra di Pellegrini e Maghenzani... Quel Maghenzani che in qualità di consigliere Provinciale dai banchi della cosa pubblica reclama soldi per la sua orchestra che paga in media 60 euro al giorno gli orchestrali e ne incassa 180...
Ma per aver un quadro economico reale bisognerebbe forse chiedere lumi a lui, però, al monegasco che in questo ha molta competenza, vista la reticenza dei sacerdoti del bello o dell'elusione a darci qualche informazione economica così disdicevole... preferiscono la pubblicità del cartellone!
Presentare una chiarezza economica? No! Non si può! Nella musica non è elegante... in cultura non si parla di soldi. E' indelicato! Meglio la spartizione tra pochi delle risorse pubbliche! E così nel concertato perbenismo si cerca di rendere tutto il meno palese possibile!
Alla fine vogliamo dire ciò che rimane a Parma dopo l'orgasmo in termini di ricchezza generata dai finanziamenti pubblici funzionali ai conti correnti dei soliti noti?
Non si fa cultura musicale in un mese, la musica non è un'orgia! Non bastano i disegni leggi ad hoc, non bastano i soldi, occorrono persone capaci, dedicate, con passioni vere. Ma qui si vorrebbe continuare a giocare in seria A e nelle coppe Europee via Cayman.
Interpreti di Verdi nel mondo? Mi sembra vi siano altre città non solo italiane che ad oggi lo sappiano fare meglio! Vedi...Milano, la Fenice, Firenze...Berlino, Francoforte, Londra, Parigi
Capitale culturale si diviene prima in altro modo, come fece appunto Salisburgo a cui voi vi ispirate... Ma "c'è chi serve la cultura e chi se ne serve!" Altro che sacerdoti del bello! Amore dell'euro in primis!! E il Paese allo sfascio. La musica verdiana? La cultura verdiana? Un orpello per ingannare i gonzi, far divertire i signorotti, e riempirsi le tasche. E chi ha avuto ha avuto, chi ha dato ha dato, scurdiammoce il passato paesà! Tutti insieme: "Va' pensiero, sugli euro dorati!!!" (18/05/2008)
Luigi Boschi
visita il blog: www.luigiboschi.it
vedi anche dossier "Parmamusica"
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