8.03.2008
Dopo due visite al Centro di permanenza temporanea di Milano
CPT CORELLI, UNA DONNA E UN TRANS PICCHIATI SPORGONO DENUNCIA.
LAVORATORI IN NERO SFRUTTATI E ABBANDONATI: APPELLO DI AGNOLETTO AL GOVERNO
Milano, 7 marzo 2008 – Vittorio Agnoletto, deputato europeo de La Sinistra L’arcobaleno ha visitato ieri e oggi il CPT di via Corelli, dove risiedono attualmente circa cento immigrati privi del permesso di soggiorno. Due i casi sollevati in particolare dall’europarlamentare: « S.R.M., una donna cilena, ha tentato il suicidio, è stata malmenata e sedata a forza per venire imbarcata su un aereo ed essere espulsa, il personale dell’aereo si è rifiutato di imbarcarla e quindi è stata di nuovo portata al Cpt. Un transessuale brasiliano è stato invece picchiato da sette poliziotti all’interno del Cpt. La sua colpa? Essersi seduto nella fila sbagliata, accanto alle forze dell’ordine, fuori dall’infermeria del centro. Entrambi hanno sporto denuncia e saranno assistiti dall’avvocato Livio Neri.
Oltre a queste due testimonianze raccolte, l’eurodeputato denuncia «la presenza di badanti che lavorano in nero presso famiglie italiane. Fermate, vengono espulse perché i datori di lavoro non hanno intenzione di metterle in regola, negando addirittura che abbiano mai prestato servizio presso di loro. Ancora, molti migranti rinchiusi nel Cpt lavorano da anni in nero e in Italia si sono costruiti una famiglia. C’è C.C., tunisino, muratore che vive da tre anni in Italia e nel 2006 subisce un incidente su lavoro con gravi conseguenze alla schiena e all'occhio destro: è stato aperto un procedimento per il riconoscimento dell'infortunio sul lavoro all'Inail e per la richiesta di risarcimento ma nel frattempo viene fermato perché privo di permesso di soggiorno e condotto al Cpt. Il magistrato non convalida il decreto di espulsione essendoci un processo in atto: egli dovrebbe restare in Italia fino al termine del processo e dell'eventuale risarcimento. Invece, è stato nuovamente prelevato dal Cpt dalle forze dell'ordine, portato in questura dove gli viene notificato un nuovo decreto d'espulsione che questa volta viene convalidato da un altro magistrato. Abbiamo poi parlato con una donna originaria del Ciad che ha chiesto lo status di asilo politico, le è stato rifiutato ma la commissione giudicatrice sostiene che non possa essere rimpatriata in Ciad a causa della guerra che dilania il suo Paese. Tra due giorni scade il termine di detenzione al Cpt (60 giorni). Quale sarà il suo destino? Non si sa».
Infine, la situazione di due tunisini: «uno convive con una donna marocchina con cittadinanza italiana con la quale non può sposarsi perché la donna è in attesa del divorzio da un precedente matrimonio. Quando giungono i documenti necessari per potersi risposare B.M. si rivolge al consolato tunisino per avere i propri documenti per il matrimonio, per i quali sono necessari 2-3 mesi. Ma nel frattempo B.M. viene condotto al Cpt e rischia di essere espulso entro il 13 marzo. L’altro maghrebino vive a Perugia da 15 anni, convive con una donna ucraina munita di regolare permesso di soggiorno dalla quale ha avuto un figlio e un altro è in arrivo. Viene condotto al Cpt per l'espulsione e separato dalla sua famiglia, che resta in Italia senza sostentamento».
«Lancio dunque un appello – ha concluso Agnoletto – al governo: affinchè vengano aperte immediatamente le indagini all’interno delle forze di polizia per i due episodi denunciati e affinchè possano essere regolarizzati tutti coloro che hanno presentato domanda in occasione dell’ultimo decreto flussi, dimostrando di avere un lavoro stabile in Italia, e non solo i 170mila previsti dall’esecutivo».
La visita al CPT si colloca in un progetto più ampio, intitolato «Il sole a scacchi», promosso dallo stesso Agnoletto, che porterà il deputato europeo a visitare, nei prossimi mesi, le carceri di tutta la Lombardia (lo scorso 14 febbraio si è svolta la prima visita, al carcere di S. Vittore) e alcuni ospedali psichiatrici giudiziari.
Vittorio Agnoletto, europarlamentare Sinistra Arcobaleno, cell. +39 335 6356978
Ufficio stampa: Barbara Battaglia, tel. 02 87395155 cell. +39 348 4374046
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