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Eugenio Allegri presenta il baldus di Teofilo Folengo
13.11.2006

EUGENIO ALLEGRI

presenta

STUDIO PER IL BALDUS DI TEOFILO FOLENGO

 

16 novembre 2006 - ore 21:00

STABILIMENTO TEATRALE FOLENGO
Centro "La Fabrica" - Via IV novembre, 19

 

Ingresso Gratuito

 

Prosegue il calendario degli appuntamenti per la rassegna “Torino capitale Mondiale del Libro” alla quale Avigliana partecipa con la rassegna “Le parentesi, pochi felici lettori di poesia” con nove appuntamenti denominati “parentesi” per aver scelto, secondo il “linguaggio dei segni” il tema della poesia.

Dopo tre appuntamenti dedicati alla poesia al femminile, che hanno visto ospiti Giorgina Arian Levi, Maria Luisa Spaziani e Eleonora Manzin, ora tocca alla quarta parentesi “La poesia e il teatro”.

Il primo diegli appuntamenti di questa quarta parentesi è giovedì 16 novembre, alle ore 21, presso lo Stabilimento Teatrale Folengo con Eugenio Allegri che racconta in poesia il “Baldus” di Teofilo Folengo, “opera minore” riscoperta nel nostro tempo in un linguaggio antico e moderno insieme, un grammelot per i nostri giorni.

 

Opera dimenticata della cultura italiana, il Baldus , apparso nei primi decenni del 1500, è un vero e proprio capolavoro delle letteratura mondiale, amato soprattutto dai letterati francesi che gli hanno riconosciuto il sigillo di opera anticipatrice di Rabelais.

Scritto in maccheronico latino dal frate benedettino mantovano Teofilo Folengo, il Baldus racconta favolisticamente e comicamente le gesta del brigante Baldo e dei suoi compari, che attraverso vicende eroiche e meschine e combattimenti assai violenti restituiscono una pesante visione della società, del potere, della religione del tempo: per questo Folengo venne espulso dall’ordine benedettino per poi esservi riammesso poche anni prima di morire e dopo un atto di ravvedimento.

 

Eugenio Allegri attraversa in forma di studio alcuni dei 25 libri di cui è composto il Baldus mettendo a confronto l’originale maccheronico latino con la traduzione italiana di Giuseppe Tonna, combattendo anch’egli, s’intende metaforicamente, con un’opera spettacolare che dopo questa fase di studio potrà assumere una forma teatrale più adeguata.

 

Teofilo Folengo nacque a Mantova nel 1491 da una nobile famiglia decaduta e fu battezzato come Gerolamo. Nel 1508 si fece benedettino a Brescia e assunse il nome di Teofilo. Perfezionò gli studi a Padova (1513-16), patria della poesia maccheronica. Nel 1524 uscì dall'ordine non si sa per quale motivo; vi fu riammesso sei anni più tardi, nel 1530, alla fine di un periodo di romitaggio prima a Ancona e poi nella penisola sorrentina. Nel 1538-1542 fu mandato in Sicilia. Al ritorno lo sappiamo in Veneto: morì a Bassano del Grappa nel 1544. Folengo fu autore di scritti sacri: L'umanità del figliuolo di Dio poema in ottave (pubbl. 1533), Atto della Pinta sacra rappresentazione allestita nel 1537. Suo è anche un poema in italiano su Orlando fanciullo, l'Orlandino (1526), che diede alle stampe con il nome di Limerno Pitocco. Il Caos del Triperuno (1526) è una storia autobiografica sulla vita conventuale.

Folengo è conosciuto e interessa soprattutto per l'Opus maccaronicum (o Maccheronèe).Le sue "Maccheronèe" contengono: la "Zanitonella", la "Moscheide", una serie di epigrammi, e il "Baldus".

Il Baldus è un poema in 25 libri, in esametri divisi in ottave. Narra le avventure di Baldus, figlio di Guidone e discendente di Rinaldo. Nella prima edizione del 1517 era in 17 libri, mentre a partire dalla seconda edizione del 1521 raggiunse la dimensione dei 25 libri.


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