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Napoli, spettacoloCiò che accadde all’improvviso di R Palazzalo
13.11.2006

Giovedì 16 novembre, Teatro Elicantropo di Napoli

Ciò che accadde all’improvviso di Rosario Palazzolo

Sarà la Compagnia del Tratto di Palermo, per la prima volta a Napoli, protagonista del secondo spettacolo dello spazio-eventi di vico Gerolomini

 

La seconda settimana di programmazione del Teatro Elicantropo di Napoli ospiterà ancora una compagine siciliana, la Compagnia del Tratto di Palermo che, per il loro debutto partenopeo, presenterà, da giovedì 16 novembre 2006 alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 19), il suo ultimo allestimento Ciò che accadde all’improvviso di Rosario Palazzolo, che ne firma la regia con Anton Giulio Pandolfo. Lo spettacolo si avvale della presenza in scena, oltre che degli stessi Palazzolo e Pandolfo, di Giulio Giallombardo e Rosario Costanza. I disegni sono a cura di Giuseppe Bazzotta, le musiche di Vincenzo Biondo.

Ciò che accadde all’improvviso racconta una storia strana, al limite tra il reale e l’irreale. Un surrealismo giocato con i tempi della commedia comica che, a tratti, storce nel giallo, si adagia sul grottesco, per culminare in un finale drammatico.

Tre uomini che hanno perso la strada, che non si riconoscono più, e che cercano di trovare un senso che non può esserci. E’ un testo complesso, dove i ruoli dei tre personaggi s’incrociano, si scambiano, si moltiplicano. Tre personalità che diventano metafora dell’uomo, inteso nella sua accezione più intima.

Un testo dai tempi drammaturgici comici, quasi farseschi, per poi virare, distorcere, glissare nel rompicapo più antico dell’umanità: la ricerca ontologica di un senso.

Uno spettacolo che gioca col surreale infittendolo di minuzzoli di vita, poiché è il non vero che, spesso, lasciando scorgere questi minuzzoli di realtà, diventa pura verità.

Palazzolo, autore dello spettacolo, attinge al teatro del Novecento, lo "digerisce" nei punti salienti per bypassarlo in modo speculativo secondo una sua piccola "rivoluzione copernicana": il centro di interesse si sposta all'esterno dell'Uomo. Libera i personaggi dai ruoli, li rende autonomi, ne rispetta le scelte e non interviene. Più il personaggio si libera dalle impalcature, più l'attore si offre allo spettatore.

Il registro drammaturgico è basato su tre livelli significanti: gli oggetti (la panchina, la fermata del tram), gli abiti (un cappotto, un pigiama, un cappello, un camice) e un terzo sonoro (una sirena). Ognuno è caricato di un significato proprio, o di un non significato.

Nonostante tutto, nei personaggi prevale il ricominciare daccapo con energie più o meno nuove, alternando immobilità e mobilità, fare e non fare, vita e morte. Un contorcimento che non si esaurisce, però, nel finale, che rimane aperto e continua a proseguire.

Lo spettacolo resta comunque aperto a molteplici interpretazioni, con l'intento di creare e cercare domande per l'analisi della Vero, senza soluzione di continuità.

 

Ciò che accadde all’improvviso, di Rosario Palazzolo

Napoli, Teatro Elicantropo – dal 16 al 19 novembre 2006

Info e prenotazioni al numero 081296640   email teatroelicantropo@iol.it  

Inizio delle rappresentazioni ore 21.00 (feriali) e ore 18.30 (domenica)


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