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Parma, Regio e Toscanini di Luigi Boschi
10.05.2007
REGIO E TOSCANINI
Capita che una città capitale della musica abbia due Fondazioni preposte per la produzione musicale: Fondazione Arturo Toscanini e Fondazione Teatro Regio.
La prima sembra si sia trovata, per una gestione accorta del precedente Sovrintendente e del relativo Consiglio di Amministrazione preposto, un buco ufficiale di 6 milioni di euro (non ufficiale sembra 10). Candidato capolista Luigi Allegri, ex Consigliere della Fondazione, ci potrebbe raccontare i fatti?
La seconda, Teatro Regio, ha ritenuto opportuno di "esternalizzare" la funzione orchestrale, affidando la gestione a Sergio Pellegrini e alla sua ombra amministrativa Enrico Maghenzani. Insieme hanno costituito prima una associazione no profit (POE - Parma Opera Ensamble), poi una srl Orchestra Teatro Regio con omonimia di nome, penso impropria. Qui, invece, i problemi sorgono dai professori d'orchestra mal remunerati (29 euro netti a giornata lavorativa) e in uno stato di estrema precarietà (di fatto con l'esercizio di una specie di caporalaggio musicale) con audizioni dal vivo ad opera dell'infaticabile Pellegrini, il clarinettista parmigiano. Tutto sotto il silenzio sembra delle inerti organizzazioni sindacali: perché?

Carra le tornano i conti? Villa, visti i due incarichi sia in Toscanini, sia al Regio, quale delle due poltrone è più ergonomica? Vorrebbe anche quella del Consiglio Comunale?
Possiamo continuare a chiamare questo sistema culturale Parma Capitale della musica? Possiamo essere fieri dello stato in cui versano le due primarie compagini orchestrali? E' così che Parma fa sistema?
Se è vero che risorse per la musica sono state dedicate alle opere immobiliari, è altresì vero che la musica non la si fa col cemento: occorrono saperi, persone e volontà culturale.
Quali obiettivi i candidati sindaco si pongono nei confronti delle due orchestre presenti in città? Qual è il progetto inserito nel programma elettorale per la valorizzazione delle due orchestre e dell'identità musicale della città? Esiste un progetto musica? O è solo decorativismo per serate mondane? Utilizzando poi la cultura musicale come spot politico?

Credo che oltre 120 professori d'orchestra vorrebbero conoscere il progetto culturale musicale che li vede impegnati. E agli appassionati? Si continua ad ammaliarli con il costoso e scontato star system? Maestro Meli come si trova al Ravello Festival?
Cosa è rimasto dei grandi investimenti pubblici ricevuti? A cosa sono serviti? Per fare interventi immobiliari? Per pagare Proczynski, agente di Muti, Maazel, Prêtre, Rostropovich, Fruhbeck de Burgos, Temirkanov e altri?
E le due orchestre che costituiscono la struttura portante delle attività artistiche musicali della città? Una indebitata per malaccorta gestione, l'altra praticamente inesistente in mano alle  simpatie di un clarinettista e  alla amministrazione "creativa" di un uomo ombra.

Ora non è più sostenibile la litigiosità e l'incomprensione tra le due Fondazioni, con l'orchestra Toscanini, tra l'altro, confinata per le prove nell'inadeguato (ci piove dentro!) ex capannone Davoli di via Tartini e a cui è preclusa l'esibizione al Regio da oltre sette anni; la Toscanini, una orchestra riconosciuta dallo Stato italiano come Istituzione Concertistico Orchestrale (ICO) e che applica ai suoi 47 dipendenti musicisti stabili e agli aggiunti il Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro degli Enti Lirici Sinfonici.
Che senso ha questa suddivisione organizzativa con due fondazioni, due apparati dirigenti, sovrintendenti, quando una buona sinergia potrebbe aiutare a risolvere e migliorare gli aspetti finanziari e credo la stessa produzione? È evidente che due fondazioni di questo genere a Parma non hanno alcun senso, né a livello musicale, né a livello politico, né, e non é poco, a livello di sostenibilità di spesa! Tanto più che il Comune fa parte di tutte e due gli enti.
Ma forse è anche attraverso la musica che si finanzia la politica!!

Perché mi rivolgo ai candidati sindaco?
Perché il Comune di Parma è socio sia nella Fondazione Toscanini, sia nella Fondazione Teatro Regio ed inoltre il Sindaco è presidente di "Parma capitale della musica".
Ora i vertici della Toscanini sono stati rinnovati, crediamo anche per l'attenta amministrazione della precedente gestione, e sembra che l'attuale vertice del Teatro Regio non viaggi in buone acque (un cambiamento sarebbe comunque auspicabile dopo gli eventi da manuale Buzi), vista la presenza dei medesimi nella Lista Guarnieri che si contrappone a Vignali candidato della lista Ubaldi (ma sappiamo, purtroppo, che gli inciuci in politica sono una prassi!). A Ubaldi saremmo grati se volesse dirci come stanno le cose, se era al corrente dei movimenti di Maghenzani, se era al corrente dei malumori che si aggiravano e si aggirano tra Professori d'orchestra e tra gli Artisti del coro. Dal " memoriale" di Enrico Maghenzani si direbbe di no!

Non sarebbe il caso che Comune e Regione si aprissero a un dialogo con la città per un progetto qualificato che veda le orchestre impegnate in un progetto sinergico come Parma merita se non altro alla memoria di Verdi, Toscanini e Paganini?
E se ciò fosse praticato, l'Orchestra Teatro Regio non potrebbe essere più una srl in mano a una singolarità, ma professori impiegati in una organizzazione stabile. Perché non pensare ad esempio a una fusione di entrambe le orchestre, valorizzando nel contempo anche il marchio del Regio, con una gestione accorta che privilegi la qualità di produzione integrata, eventualmente, da strumentisti per le esigenze di partitura. Una grande orchestra con una pluralità organizzativa concertistica diversificata (Stabile,Filarmonica, Cherubini, Regio) e di qualità, con audizioni reali e non personali!
Perché non chiamare e far partecipare a questa iniziativa musicisti di Parma riconosciuti per il loro talento e costruire con loro un progetto di Parma musicale nel mondo?
Sarebbe poi opportuno forse aprirsi anche ad altri generi musicali, come quello della musica barocca che ha trovato in questi anni una grande rivalutazione e richiesta. Si integrerebbero due dimensioni dando al territorio una possibilità impagabile di sviluppo culturale ed uno strumento unico al fine di proiettare e creare relazioni di Parma a livello europeo e mondiale, unitamente a una maggiore attrazione turistica per la qualità e la varietà delle iniziative proposte.

I candidati sindaco inseriscano, rendano noto e facciano pervenire il loro progetto scritto di Parma musicale prima dell'elezioni e saremo loro tutti grati, come cittadini, professori d'orchestra, studenti e appassionati della cultura musicale. Una responsabilità per l'identità musicale locale dovuta (non facoltativa) da chi si candida a Sindaco in questa città, e che non può essere messa nelle mani di chi utilizza beni pubblici per interessi personali, di chi specula sulle debolezze e l'ignoranza per il tornaconto proprio e delle fazioni. E se questa realtà purtroppo esiste è anche perché il clientelismo oltre ai danni ha fatto proseliti. Forse troppe persone hanno qualcosa da nascondere! (Parma, 05/05/2007)

 Luigi Boschi
www.luigiboschi.it

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