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Lettera aperta SPI CGIL al direttore di Libero |
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25.06.2008
I sindacati confederali e quelli dei pensionati da più di un secolo svolgono la loro funzione democratica nel nostro paese volta a difendere le condizioni di vita e il reddito di milioni di lavoratori e pensionati. Le istituzioni, i partiti, le organizzazioni sindacali, quelle sociali e confessionali, fanno parte della struttura democratica del nostro paese.
La misura dell’utilità del sindacato è data dall’iscrizione, che durante un secolo è costantemente aumentata. Noi, sindacato dei pensionati, ci battiamo per incrementare le pensioni, per migliorare i servizi sociali e sanitari, per tutelare i non autosufficienti e le loro famiglie, per aiutare migliaia e migliaia di anziani a districarsi e risolvere i tanti problemi quotidiani che la burocrazia impone per ottenere i diritti previsti nel nostro ordinamento. Ogni giorno alle 897 sedi dello Spi Cgil, presenti nella nostra regione, si rivolgono centinaia e centinaia di anziani. In questi luoghi gli anziani sono consapevoli di incontrare persone che stanno sempre dalla loro parte e che con l’aiuto offerto li fa sentire meno soli nell’affrontare i problemi quotidiani.
Noi utilizziamo i nostri fondi per realizzare questa socialità diffusa, per tutelare i diritti di cittadinanza sia dei nostri iscritti, sia di quegli anziani che si rivolgono a noi senza esserlo. In modo trasparente e costante informiamo e chiediamo il consenso sulle scelte che noi compiamo, sia ai nostri iscritti che a tutti coloro che trovano in noi un punto di riferimento.
Sul protocollo di intesa sottoscritto con il Governo Prodi il 23 luglio del 2007, in Lombardia abbiamo coinvolto l’insieme dei pensionati, attraverso assemblee svolte in tutti i comuni della nostra regione.
Questo è il nostro modo di agire: aiuto alle persone, tutela degli interessi, consenso sulle nostre proposte, trasparenza sulla gestione delle attività .
Siamo noi a chiedere al signor Vittorio Feltri a che titolo utilizza i 5 milioni e 371mila euro di contributo riferito al 2006 - quello del 2005 e così via per tanti e tanti anni - che lo Stato eroga a favore dei giornali organi di movimenti politici o di eletti nei rami del Parlamento nazionale o europeo. Da quale pulpito viene la predica!
Signor Feltri non ritiene sia il caso che anche Lei compia una cosa utile? Non sarebbe il caso di utilizzare quei soldi dello Stato - provenienti, come noto, dal pagamento delle tasse da parte di pensionati e lavoratori - per aumentare salari e stipendi della nostra gente?
Il giornale da Lei diretto compie una analisi e dà un giudizio sulle attività delle organizzazioni sindacali, che è di parte, ideologico e diffamatorio.
Impari ad avere più rispetto degli anziani e delle organizzazioni che questi liberamente scelgono per rappresentare i loro legittimi interessi.
L’aspettiamo, una di queste mattine, in una delle nostre sedi, così si renderà personalmente conto di quello che rappresentiamo e di come cerchiamo di essere utili agli anziani della nostra terra.
Cordialmente
Anna Bonanomi, Segretario Generale Spi Cgil Lombardia
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