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Stream e Telepiu' unite....
18.04.2003

Stream e Telepiù. La Commissione dà il via libera alla fusione subordinatamente al rispetto di alcune condizioni

La Commissione europea ha autorizzato la proposta di acquisizione da Vivendi Universal della pay-TV italiana Telepiù da parte del gruppo australiano dei media Newscorp. Telepiù sarà fusa con Stream, l'altra televisione a pagamento operante in Italia, attualmente detenuta al 50% da Newscorp e al 50% da Telecom Italia. Newscorp avrà il controllo della nuova società), mentre Telecom Italia deterrà una quota di minoranza non superiore al 19,9%. Anche se l'operazione determina una situazione di quasi monopolio sul mercato italiano della televisione a pagamento, la Commissione ha ritenuto che l'autorizzazione della concentrazione, subordinatamente al rispetto di adeguate condizioni, sia più utile ai consumatori rispetto ai disagi causati dalla probabile scomparsa di Stream, l'operatore più piccolo e più debole dei due presenti sul mercato.

"Sono soddisfatto perché la Commissione, dopo un'indagine approfondita ed intense trattative con le parti, ha fissato le condizioni atte a permettere al mercato italiano della televisione a pagamento di rimanere aperto e di evolversi in condizioni di concorrenza su una base duratura a vantaggio dei consumatori," ha dichiarato il Commissario Monti, responsabile della concorrenza.

Il 16 ottobre 2002 la Commissione aveva ricevuto la notifica con la quale la società australiana The News Corporation Limited (Newscorp) annunciava che avrebbe acquisito il controllo dell'insieme delle televisioni a pagamento italiane Telepiù Spa e Stream Spa mediante l'acquisto di azioni. Telepiù e Stream avrebbero successivamente fuso le proprie attività costituendo una piattaforma satellitare combinata di diffusione di programmi a pagamento. Telecom Italia, il principale operatore italiano delle telecomunicazioni, avrebbe mantenuto una quota di minoranza (al massimo il 19,9%) nella nuova piattaforma.

Ad eccezione della partecipazione di Telecom Italia, l'operazione è praticamente equivalente a quella (non realizzata) con la quale Vivendi aveva previsto di acquisire Stream fondendola poi con Telepiù. Tale operazione era stata esaminata ed autorizzata, subordinatamente al rispetto di alcune condizioni, dall'Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato il 13 maggio 2002, ma il progetto era stato successivamente abbandonato dal gruppo Vivendi.

A differenza della precedente, la nuova operazione - nella quale l'acquirente è Newscorp - deve essere autorizzata dall'Unione europea ai sensi del regolamento comunitario sulle concentrazioni(1).

L'operazione crea un quasi monopolio nel mercato italiano della televisione a pagamento. Con una quota di più di due terzi del mercato della pay-TV, Telepiù è già in posizione dominante e la sua posizione verrà ulteriormente rafforzata dalla fusione con Stream.

Telepiù e Stream (che sono entrate nel mercato italiano, rispettivamente, nel 1991 e nel 1996) non sono mai state in attivo. I costi di programmazione, dovuti soprattutto all'acquisizione di contenuti di alto livello, i cosiddetti contenuti "premium" - film e diritti sugli eventi sportivi - hanno in effetti sempre superato le entrate. La forte presenza in Italia di 12 emittenti televisive nazionali in chiaro - soprattutto i canali di stato della RAI e quelli delle società Mediaset - e di una serie di emittenti locali ha avuto effetti sul tasso di penetrazione della televisione a pagamento e dunque sulla sua redditività.

Nella fase finale dell'indagine, Newscorp ha sostenuto che esistono in questo caso le condizioni per applicare la cosiddetta eccezione dell'impresa in stato di insolvenza e che Stream sarebbe inevitabilmente uscita dal mercato se l'operazione fosse stata bloccata. L'eccezione dell'impresa in stato di insolvenza è un concetto giuridico ed economico accettato dalle autorità responsabili della concorrenza ed è stata utilizzata in due occasioni dalla Commissione(2). Secondo questo concetto, una determinata operazione può essere ammessa in quanto operazione di salvataggio se la struttura concorrenziale del mercato si deteriorerebbe comunque anche se la concentrazione non avesse luogo (perché l'impresa uscirebbe dal mercato). La Commissione ha ritenuto che nel caso di specie non fossero soddisfatte le condizioni giuridiche molto rigorose previste per applicare l'eccezione dell'impresa in stato di insolvenza. La Commissione ha tuttavia preso in debita considerazione le croniche difficoltà finanziarie di entrambe le società, le caratteristiche specifiche del mercato italiano e i disagi che un'eventuale chiusura di Stream causerebbe agli abbonati italiani della televisione a pagamento.

Garantire che il mercato rimanga aperto

Per la Commissione la priorità fondamentale era imporre alla piattaforma satellitare combinata di diffusione di programmi a pagamento condizioni sufficienti ed adeguate a garantire che il mercato rimanga aperto. Sotto il profilo della concorrenza, le attività della nuova entità verranno in futuro condizionate da e.Biscom (un operatore via cavo con alcune risorse di capacità), da future emittenti DTT (trasmissione digitale terrestre), da canali televisivi satellitari ed eventualmente da una vera e propria piattaforma satellitare alternativa.

Affinché questi vincoli concorrenziali possano concretizzarsi, è necessario tuttavia che siano presenti le opportune condizioni. È soprattutto indispensabile che siano accessibili in futuro i film di grande richiamo e le partite di calcio, in quanto sono proprio questi contenuti premium a determinare gli abbonamenti alla televisione a pagamento.

Inoltre, per quanto riguarda la concorrenza potenziale dagli operatori satellitari, è fondamentale l'accesso ad una piattaforma satellitare ed ai relativi servizi. In mancanza di misure correttive, Newscorp sarebbe l'unica ad avere la possibilità di concedere accesso alla piattaforma tecnica satellitare. La piattaforma tecnica può essere definita come il sistema che controlla l'accesso condizionato e la prestazione dei relativi servizi tecnici(3). La piattaforma tecnica decripta i segnali inviati dal fornitore dei programmi e li trasmette agli abbonati attraverso il decodificatore.

Newscorp sarebbe inoltre l'unica a concedere la tecnologia CAS (sistema di accesso condizionato (programma di software che permette ai decodificatori di decriptare il segnale criptato) poiché la nuova società adotterà molto probabilmente la tecnologia proprietaria di NDS, una controllata di Newscorp. I nuovi concorrenti dipenderebbero così da Newscorp per ottenere le licenze.

I concorrenti potenziali non disposti ad utilizzare la tecnologia CAS di Newscorp dipenderebbero inoltre dalla volontà di Newscorp di cooperare concludendo accordi di simulcrypt - ossia sistemi che consentono agli stessi decodificatori di "leggere" segnali criptati con tecnologie diverse.

La Commissione ha concordato sul fatto che l'ampio pacchetto di misure correttive presentate da Newscorp, che comprende impegni di carattere sia strutturale che di comportamento, crea le condizioni necessarie per una concorrenza effettiva, affrontando in maniera corretta tutti i problemi specifici.

Condizioni per l'autorizzazione

Accesso ai contenuti

Gli impegni relativi ai contenuti garantiranno che i film di grande richiamo, le partite di calcio e gli altri diritti su eventi sportivi siano disponibili e contendibili sul mercato.

Newscorp rinuncerà ai diritti esclusivi relativamente a tali contenuti per la trasmissione non satellitare. Gli operatori via cavo, DTT e Internet potranno così acquisire i contenuti direttamente dai proprietari dei diritti (per esempio produttori cinematografici, club calcistici, altri proprietari di diritti sportivi).

I concorrenti non satellitari potranno inoltre acquistare i contenuti premium da Newscorp attraverso una "offerta all'ingrosso" basata sul cosiddetto principio del "retail minus" (prezzo all'utente meno una determinata percentuale). L'offerta all'ingrosso si fonderà su una base disaggregata e non esclusiva.

L'accesso ai contenuti, inoltre, sarà facilitato anche per i concorrenti satellitari potenziali permettendo ai proprietari dei diritti di rescindere unilateralmente senza penali i contratti in corso con la piattaforma combinata e limitando la durata dei futuri contratti (2 anni per i club calcistici e 3 anni per i produttori cinematografici).

Sempre per facilitare l'ingresso sul mercato di concorrenti satellitari, Newscorp si è inoltre impegnata a non "boicottare" i cosiddetti diritti di seconda visione. Si tratta di diritti relativi alla diffusione differita e più economica (rispetto ai diritti di prima visione) di film di grande richiamo sulla televisione a pagamento. In mancanza di queste condizioni, Newscorp sarebbe stata in grado di decidere di acquistare solo diritti di prima visione, impedendo nel contempo a concorrenti potenziali di acquistare diritti di seconda visione. Grazie a questo impegno, le barriere all'ingresso sul mercato sono state ulteriormente abbassate ed i consumatori potrebbero essere in grado di decidere quando e a quale prezzo guardare film sulla televisione a pagamento.

Accesso alla piattaforma

Grazie a queste condizioni, i concorrenti effettivi o potenziali avranno la possibilità di emettere via satellite senza dover realizzare una propria piattaforma, che potrebbe costituire una barriera all'ingresso molto alta.

Newscorp concederà l'accesso alla propria piattaforma ai concorrenti satellitari ed offrirà tutti i servizi relativi a condizioni eque e ragionevoli.

Newscorp rilascerà licenze per la sua tecnologia proprietaria CAS a tutti i richiedenti su base equa e non discriminatoria.

Newscorp sarà infine tenuta a concludere accordi di simulcrypt entro nove mesi dalla richiesta presentata da concorrenti intenzionati ad adottare una tecnologia CAS diversa da quella di proprietà di Newscorp.

Dismissioni

Newscorp si è impegnata a cedere le attività di radiodiffusione terrestre digitale ed analogica di Telepiù e a non intraprendere ulteriori attività DTT né come rete né come operatore al dettaglio. In questo modo verrà efficacemente incoraggiata la concorrenza potenziale attraverso questo sistema di trasmissione. Le frequenze dovranno essere acquistate da un'impresa disposta ad includere la radiodiffusione di pay-TV su uno o più canali nel proprio piano aziendale per la gestione delle attività cedute dopo il passaggio dalla radiodiffusione televisiva terrestre analogica a quella digitale in Italia.

Attuazione effettiva delle condizioni

Newscorp ha proposto una procedura di arbitrato per garantire l'attuazione effettiva degli impegni. Questo sistema arbitrale prevede un ruolo importante per l'AGCOM (Autorità per le Garanzie nelle Comunicazioni) per le questioni di sua competenza secondo la legge italiana e per il controllo del funzionamento della "offerta all'ingrosso".

Durata delle condizioni

Gli impegni resteranno in vigore fino al 31.12.2011 a meno che, su richiesta di Newscorp, la Commissione non decida di abbreviarne la durata perché le condizioni di concorrenza non ne giustificano più la sussistenza.

La Commissione ha concluso che questi impegni abbasseranno le barriere all'ingresso sul mercato e creeranno le condizioni per un'efficace concorrenza effettiva e potenziale, eliminando dunque i seri dubbi in merito alla creazione o al rafforzamento di una posizione dominante che ostacolerebbe significativamente un'effettiva concorrenza.

La Commissione ha accettato questi impegni e ha di conseguenza deciso di non opporsi all'operazione.

Partecipazione di minoranza di Telecom Italia e collegamento con i mercati delle telecomunicazioni

Durante l'indagine è stata esaminata una serie di questioni che erano motivo di preoccupazione per quanto riguarda i mercati delle telecomunicazioni (ad esempio l'accesso Internet a banda larga ) a causa della partecipazione azionaria di Telecom nella società di nuova costituzione. Non è stato tuttavia possibile trovare prove sufficienti per concludere che la concentrazione determinerà il rafforzamento di una posizione dominante di Telecom Italia su tali mercati.

 

(1) La Commissione è competente per le fusioni e le acquisizioni che interessano le imprese con un fatturato mondiale combinato superiore ai 5 miliardi ed un fatturato individuale nell'Unione europea di almeno 250 milioni di euro. Quando l'acquirente era Vivendi, Stream non superava la soglia relativa all'UE, mentre con Newscorp come acquirente sono raggiunte entrambe le soglie.

(2) Casi Kali+Salz/MDK/Treuhand e BASF/Eurodiol/Pantochim.

(3) I servizi tecnici che possono essere forniti da Newscorp tramite la piattaforma comprendono la gestione condizionata dell'accesso, il transito attraverso i decoder e l'inclusione nell'elenco predefinito di servizi (sintonia automatica), digitalizzazione e criptaggio, uplink satellitare e, in particolare, l'accesso alla guida elettronica dei programmi (EPG).


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