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Roma, Rete Artisti contro le guerre
30.05.2007
Rete Artisti contro le guerre
 
 
Ai gentili colleghi e alle Redazioni,
 
 
La Rete degli Artisti contro le guerre, rete di associazioni di Artisti impegnati per la Pace e nel volontariato, promuove una "Festa della Repubblica" all'insegna della azione costante per la Pace, interna ed esterna, invitando la cittadinanza il 2 giugno sul Ponte dell'Isola Tiberina (dalla mattina al tardissimo pomeriggio).
 
L'anno della Rete Artisti inizia con il mese di giugno, ed il tema di lavoro comune per l'anno 2007/2008 è incentrato sulla necessità di una maggiore attenzione alle problematiche e ai conflitti sociali, che emergono dalla situazione attuale del Paese Italia.
 
Resta immutato il quotidiano impegno della Rete Artisti per le popolazioni in stato di conflitto all'estero (siamo impegnati in Libano, Palestina, Iraq, Somalia, Pakistan, Sri Lanka, India, Kurdistan) ed il lavoro per una pace giusta nella libertà vera dei Popoli. 
 
La Rete Artisti auspica, che il Movimento dei Movimenti italiano si renda disponibile ad una grande apertura a tutte le istanze provenienti dal Territorio nazionale e dalla popolazione, a tutte quelle casistiche di conflitto interno generate dai molti disagi sociali e dalle nuove povertà, travalicando l'attuale impegno sulle singole minoranze e sulle singole problematiche sociali.
 
La Rete Artisti dichiara la propria assoluta e totale contrarietà ad una nuova visita in Italia dello statunitense George W. Bush, reo ai nostri e agli occhi del Pianeta dei più orribili e feroci crimini di guerra. In ragione di ciò, Rete Artisti sarà in piazza con il Movimento e i Centri Sociali in data 9 giugno 2007.
 
Segue il testo dell'Appello.
 
per la Rete Artisti contro le guerre
 
Loredana Morandi
per contatti 348/7490558
 
 
 
Artists Against War


il 2 giugno a Roma contro le guerre

PONTE DELL'ISOLA TIBERINA 
(dalla mattina alla sera)
 

La Rete degli Artisti è storicamente contraria all’imposizione violenta della pace e della democrazia.
 
La Rete Artisti, infatti, non è un tavolo di burocrati, ma un gruppo di persone, che non aderisce a tavole di pace meramente formali ed incapaci di uscire dal proprio stallo.
E’ impegno reale della Rete Artisti lavorare ad iniziative di pace, ed il suo appello odierno nasce dalle istanze e dai frammenti personali del sentimento di responsabilità sociale espressi da ognuno di noi.
 

Sappiamo che sono molteplici i volti della guerra.
 

Contro le guerre interne …
 
Una delle emergenze interne e nazionali non riguarda soltanto la discriminazione degli stranieri, ma una società che sempre più  cerca di omologare attraverso retoriche religiose, dogmatiche politiche e consumistiche le libere sfere della vita umana.
 
Di fronte a questa aggressione, che trova un populistico consenso interno nei vari Paesi europei, è necessario ritrovare una nuova filosofia delle relazioni umane, politiche ed esistenziali. L’avanzata politica e sociale della destra, in tutte le sue varianti, trova un terreno fertile di consenso. Auspichiamo quindi un nuovo movimento culturale che ritrovi delle pratiche riconoscibili a livello di massa.
 
E’ necessario consolidare le basi delle reti sociali presenti in Europa. Altresì è necessario l’abbandono di ogni verticismo partitico.  Sono da ricercare i nuovi linguaggi e i nuovi simboli per il terzo millennio,  che siano tali da sbloccare le paure generate dai totalitarismi del passato e le loro moderne riedizioni.
 
La Rete Artisti rileva una vera e propria regressione culturale della sinistra, uno slittamento cui si sta assistendo fin dagli anni Ottanta, in tutta l’Europa e negli USA. Questa regressione tocca tutte le istituzioni e tutti gli strati sociali con il risultato di lasciare la gente nell’ignoranza.
 
Una individualità critica degli Artisti può perciò essere molto importante anche nei confronti delle grandi masse, perché lo sviluppare la propria creatività favorendone la fruibilità alla popolazione può contrastare le molte complicità politiche contro i diritti delle masse.
 
E’ necessario fare breccia nel silenzio, che è collegato alla complicità politica: è il caso, ad esempio, dello sfruttamento commerciale dell’erotismo e dei minori. E’ il caso della prostituzione infantile. L’amore sessuale diventa sempre più oggetto del mercato imperialista e, in quanto opportunità di guadagno, ha trovato un grande spazio nella morte del movimento femminista.
 
Il nostro appello evidenzia la perdita dei diritti oggettivi e soggettivi della donna. La violenza contro le donne, la falsità di talune campagne. Le contraddizioni sociali vanno spesso a scaricarsi nelle relazioni sociali, ed anche quindi dentro lo spazio della famiglia. Famiglia che è l'ultimo riparo dei giovani, dei disoccupati e dei precari. E’ necessario quindi interrogarsi sulle cause a monte, su quegli aspetti agenti dei rapporti sociali.
 

E’ ancora possibile oggi in Italia ascoltare molte voci.

La Rete Artisti auspica che le reti sociali compiano il grande sforzo di aprirsi alla comunicazione con tutti gli strati della popolazione, anche dove si annidano i più gravi conflitti sociali, estendendo il proprio operato oltre le singole minoranze.
 
Anche il territorio italiano è afflitto da un intervento pubblico il cui modus operandi è sempre più vicino alle modalità dell’esercito di occupazione israeliano, con utilizzo di ruspe ed esercito contro le pacifiche manifestazioni delle popolazioni locali.

La Rete degli Artisti esprime la propria totale contrarietà a questa nuova violenza di stato.

Contro le guerre esterne …
 

Sono altresì pressanti all’estero le emergenze in Libano, Afghanistan, Iraq, Palestina e in generale tutta l’area mediterranea e del Medio Oriente.
Identiche emergenze provengono dai paesi dell'Africa, dove sono più evidenti i segni del dominio coloniale imperialista.

E’ importante sostenere allora le conferenze di pace, ma con la consapevolezza che è politica dell’oppressore l’importazione della pace e che tale unilateralità è preludio di guerra.
 
Tali conferenze dovrebbero nascere sempre dal basso ed aprirsi a tutte le istanze, per l’autodeterminazione e la multilateralità , in modo analogo ai forum sociali. Ogni Paese deve poter trovare nel proprio seno la sua strada verso una pace giusta.
 
Noi Artisti non crediamo nell’unilateralità della Pace, infatti la pace deve essere ritrovata nei singoli territori, con i soggetti confliggenti, all’interno delle specifiche situazioni, isolando finalmente quei soggetti del mercato globale che hanno interessi economici sulle risorse.
 
La Rete degli Artisti stigmatizza la costruzione di muri, in Medioriente, in Europa ma anche nella stessa Italia, dove ad esempio la costa di Taranto è soffocata per chilometri per nascondere agli occhi il  porto militare dei sottomarini nucleari. Sono scomparsi alcuni muri, ma purtroppo ne sono stati costruiti molti altri (Saharawi, Palestina, Iraq e negli U.S.A. contro l’arrivo dei clandestini).

Nessuno tra gli Artisti nega il dolore della Shoa, ma che sia chiaro al Mondo che essa non nasconderà nè giustificherà la violenza di Israele oggi.
 
Questo 2 giugno non è ancora la festa dei cittadini, ma resta la festa dell’esercito. Esercito che rappresenta una emblematica difesa per la popolazione contro il nemico esterno. L’esercito però non è mai più stato usato per la difesa del territorio dall’ultima guerra!

Nonostante ciò, l’Italia produttrice di armi, prosciolta dai limiti imposti dopo la seconda guerra mondiale ha ripreso ad armarsi e cede il suo territorio per lo stoccaggio degli armamenti americani della Nato, anche atomici. Ogni singola base Nato è potenzialmente un focolaio unilaterale di guerra contro altre popolazioni libere.
 
E’ altresì preludio di una nuova terribile minaccia di guerra nucleare l’imposizione americana dello Scudo “Stellare” sull’Italia e sull’Europa. Lo scudo infatti altro non è se non un satellite in grado di dirigere, senza alcuna percentuale di errore, i missili americani a testata nucleare contro le popolazioni inermi.
 

Artisti contro le guerre

2 giugno a ROMA
Ponte dell'ISOLA TIBERINA

contro le guerre e contro la barbarie delle guerre,
interne ed esterne.
Contro i CPT,
contro le discriminazioni sessuali,
contro le discriminazioni sessuali della donna,
contro la mercificazione della donna e dei minori,
contro tutti i muri, contro tutte le barriere.
Contro tutte le discriminazioni religiose e dogmatiche in danno all'umanità e alla dignità delle persone.
Contro a tutte le mutilazioni fisiche, morali e psicologiche.

In memoria dei caduti, civili e militari, delle guerre imperialiste e del petrolio.

Per una pace giusta e non imposta.

Libertà per i Popoli!


 
Noi artisti saremo sempre al fianco di chi si trova in situazioni di conflitto e di oppressione ad opera di chicchessia soggetti terzi interessati, per riaffermare la propria e l’altrui esistenza.
 
Rete Artisti contro le guerre
 
 
 
per contatti 348/7490558

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