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ADUC - Avvertenze on line |
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1.08.2007
AVVERTENZE ON LINE
Per conoscere ed aver coscienza dei propri diritti,
per combattere le arroganze di ogni tipo.
Quindicinale telematico sulle politiche dei consumatori, edito da
Aduc - associazione per i diritti degli utenti e consumatori
(il numero integrale si trova nel file di testo allegato)
Avvertenze numero 2007-15 del 1 Agosto 2007
In Internet: http://www.aduc.it/dyn/avvertenze
Redazione: Via Cavour 68, 50129 Firenze - tel. 055290606 fax 0552302452
URL: http://www.aduc.it - Mailto: aduc@aduc.it
A cura dell'ufficio stampa dell'Aduc
In questo numero:
- Editoriale. Diritto all'informazione e sito Aduc. Tribunale di Padova:
Illegittima la censura. Tribunale di Palermo: censurare
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/index.php?ed=221
- Le petizioni dell'Aduc
- Usi & consumi - News dal Mondo
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/uec.php?ed=221
- Le iniziative
http://www.aduc.it/dyn/avvertenze/iniziative.php?ed=221
- La scheda. ALCOL E MOBILITA'
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=187567
- La pulce nell'orecchio. DOSSIER OTTO PER MILLE. LA GESTIONE DELL'OTTO PER
MILLE DELLO STATO/3-3
http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php
- MediCare? I Predatori della Citrosodina perduta. The Raiders of the lost
Citrosodina... Passaggio ad Oriente 6
http://www.aduc.it/dyn/medicare/art/singolo.php
- Osservatorio Legale. Diffamazione e diritto ad informare ed essere informati.
Consiglio d'Europa: occorre piu' liberta' di stampa
http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php
- MacroMicro Economia. IL DIRITTO AL LAVORO, LA SOAP OPERA E IL TRADE OFF
http://www.aduc.it/dyn/macromicro/art/singolo.php
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Ricordiamo ai lettori che sul portale sono in lettura anche due quotidiani, un
Quattordicinale, un sito di consulenza finanziaria, un sito sulle tematiche dell'eutanasia e della liberta' terapeutica, un sito per i diritti degli immigrati in Italia e un sito sulla liberalizzazione di Internet e della telefonia editi dall'Aduc:
- Usi&Consumi-quotidiani
http://www.aduc.it/ucquot/ucquot.html
Notizie dall'Italia, Europa e dal mondo sulle utenze e consumi
- Notiziario Droghe-quotidiano
http://droghe.aduc.it
Notizie quotidiane sulle droghe con attenzione alla situazione internazionale, alle diverse realtà , ai traffici, all'andamento della "war on drugs", ai sistemi di produzione e di spaccio delle sostanze stupefacenti.
- Notiziario Cellule Staminali-quattordicinale
http://staminali.aduc.it
Quattordicinale di approfondimento e di notizie per fare il punto sulle
politiche per la clonazione terapeutica
- Investire Informati: informazione e consulenza finanziaria
http://investire.aduc.it
Ogni quattordici giorni viene edita una newsletter con tutto cio' che e' stato
pubblicato nel periodo
- Vivere&Morire – eutanasia, cure palliative, liberta' terapeutica
http://www.aduc.it/dyn/eutanasia
Ogni quattordici giorni viene edita una newsletter con tutto cio' che e' stato
pubblicato nel periodo
- Immigrazione – per i diritti degli stranieri in Italia
http://www.aduc.it/dyn/immigrazione
Con aggiornamenti quotidiani; news, lettere, articoli, documenti.
- Ultimomiglio.news - liberalizzare Internet e telefonia
http://www.aduc.it/dyn/tlc
Con aggiornamenti quotidiani: news, lettere, articoli, documenti, iniziative
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EDITORIALE
Diritto all'informazione e sito Aduc. Tribunale di Padova: illegittima la
censura. Tribunale di Palermo: censurare
Il tribunale di Padova ha fatto riattivare le parti del sito Aduc che erano
state censurate in seguito ad un'ordinanza del medesimo tribunale.
Il tribunale di Palermo, su un caso diverso ma sempre di censura, ha dato torto
all'Aduc ed ha fatto oscurare alcune parti del sito, rendendo anonima una
lettera.
A seguire, in ordine temporale, le due diverse storie.
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Il Tribunale di Padova ha dichiarato illegittimo l'oscuramento delle pagine del
nostro sito web che contenevano riferimenti con accezione negativa a Evolution
Travel (marchio della societa' Dodotour srl), Dodotour S.r.l. e Luca
Baldisserotto suo amministratore, riaffermando il pieno diritto dell'Aduc alla
libera manifestazione del pensiero.
Questa in breve la storia. Dodotour srl e' una azienda che si occupa di vendite
di viaggi online, tramite operatori commerciali che per iniziare l'attivita'
pagano un costo di affiliazione. Alcuni utenti del sito hanno scritto a “Cara
Aduc” svolgendo una serie di riflessioni sulla convenienza e redditivita' di
tale affiliazione, ponendosi dubbi e avanzando ipotesi sulla attivita' realmente
svolta dalla Dodotour, e notando come i maggiori utili pervenissero proprio
dalle affiliazioni piuttosto che dai pacchetti viaggio venduti (1). Per inciso,
simili deduzioni hanno poi portato l'Autorita' Garante della Concorrenza e del
Mercato (Antitrust) a sanzionare la Dodotour Srl per pubblicità ' ingannevole
(2).
A seguito di cio' Dodotour era riuscita ad ottenere dal Tribunale di Padova
–Sezione distaccata di Este– un provvedimento di oscuramento del nostro sito. La
cronistoria e' in un nostro precedente comunicato (3).
Contro il provvedimento di questo giudice, il cui effetto era impedirci (simili
provvedimenti sono stati adottati anche nei confronti di altri) di pubblicare
commenti negativi su Dodotour, ci siamo opposti e difesi in un'udienza che si e'
tenuta il 13 luglio 2007 (4).
Il Tribunale di Padova ci ha dato ragione (5), facendo proprie le nostre difese,
prima fra tutte il principio di diritto secondo il quale un giudice non puo',
come accaduto ad Este, emettere un provvedimento di censura generalizzato ed
applicabile a chiunque si renda responsabile, non tanto di diffamazione, quanto
piuttosto di fare rilievi critici sull'operato della Dodotour.
Consigliamo a chiunque sia stato colpito da un simile provvedimento (ex art. 669
duodecies c.p.c.) nella vicenda in questione di chiedere al giudice istruttore
del Tribunale di Padova –Sezione distaccata di Este, dott.ssa Elisa Rubbis– la
revoca del provvedimento.
Quanto a noi i nostri legali stanno predisponendo una richiesta di risarcimento
dei danni che questa assurda vicenda ci ha causato.
(1) Le lettere censurate e ora ripubblicate:
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/caraduc/carasingola.php?id=159834
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/caraduc/carasingola.php?id=159719
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/caraduc/carasingola.php?id=159718
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/caraduc/carasingola.php?id=157841
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/caraduc/carasingola.php?id=157541
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/caraduc/carasingola.php?id=145097
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/caraduc/carasingola.php?id=144008
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/caraduc/carasingola.php?id=118599
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/caraduc/carasingola.php?id=116136
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/caraduc/carasingola.php?id=82074
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/caraduc/carasingola.php?id=75751
(2) Provvedimento dell'Autorita' Antitrust per pubblicita' ingannevole:
http://www.agcm.it/agcm_ita/DSAP/Dsap_pi.nsf/a0d
111d6626f957fc125652a00315873/5230ed72e1415d51c
12572fe004cc2c2?OpenDocument&Highlight=2,dodotour
(3) Comunicato Aduc:
http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=184515
(4) La memoria presentata da Aduc
http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/20070713-Dodotour-memoria.pdf
(5) Ordinanza del Tribunale di Padova:
http://www.aduc.it/dyn/documenti/docu_mostra.php?id=188152
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Ci e' stata notificata oggi (30 luglio) la decisione del tribunale di Palermo,
giudice il dottor Fabio Di Pisa, di oscuramento di parte di una lettera
pubblicata sul nostro sito nella rubrica "Cara Aduc", nonche' del pagamento
delle spese legali complessive; lettera in cui ci veniva chiesta consulenza per
il non-rispetto di un preventivo di riparazione da parte di un'autofficina del
capoluogo siciliano.
All'udienza dello scorso 12 luglio, avevamo presentato una memoria difensiva (1)
dove si esponevano le ragioni per le quali, a prescindere dai contenuti, la
censura rischiava di costituire il primo passo verso la fine di "Cara Aduc" e,
piu' in generale, della liberta' di espressione e di scambio di reciproche
esperienze, senza le quali nostre rubriche, e la stessa rete di Internet,
avrebbero perso il proprio potenziale di strumento di difesa del consumatore. Ci
auguravamo che gli argomenti esposti potessero aprire gli occhi al di la' della
mera applicazione di regole codicistiche degli anni '30 (codice penale Rocco) e
potessero aiutare la giurisprudenza, in primis il Tribunale di Palermo, ad
adeguarle ai nuovi e importanti mezzi di comunicazione di massa che, al
contrario di quelli tradizionali, vivono e si caratterizzano grazie al
contributo di tutti, ma proprio tutti i suoi fruitori. Con tutto cio' che ne
derivava.
Ma il giudice non ha voluto sentire ragioni, nonostante noi avessimo offerto a
questa autofficina lo spazio sul nostro sito, accanto alla lettera contestata
(2), per replicare punto punto alle accuse fatte. Secondo il giudice "non puo'
dubitarsi che il contenuto complessivo della lettera, per la presenza delle
modalita' espressive, risulta avere una propria intrinseca capacita' lesiva dal
momento che esprime di per se' un preciso e suggestionante messaggio atto a
suscitare fra i soggetti che accedono al sito il convincimento che [...], .....
gestisce la propria attivita' commerciale in modo totalmente scorretto e
spregiudicato, imponendo, talvolta, ai propri clienti, tramite vere e proprie
offese e/o minacce, il pagamento di un prezzo superiore rispetto a quello
pattuito"...."...a prescindere dalla natura del sito integra una vera e propria
diffamazione"...."sussiste l'obbligo da parte del gestore della pagina web di
verificare le fonti informative con grande oculatezza, esaminandone con
diligenza la attendibilita' e controllando e verificando i fatti appressi. Lo
stesso deve, inoltre, offrire la prova della cura posta negli accertamenti
svolti per vincere dubbi ed incertezze prospettabili in ordine alla verita'
della notizia". ... "il carattere lesivo dello scambio di esperienze dei
consumatori (come definisce l'Aduc simili lettere) non viene meno".
Non ce ne voglia il giudice di Palermo, ma crediamo che non abbia considerato la
nostra difesa nei termini auspicati, difesa tesa a far uscire una lettera
dall'alveo della notizia e della cronaca (come sarebbe per un giornale),
ponendola a rango di quel "confronto di esperienze" che il medesimo giudice
considera con meno importanza di quella che le diamo noi.
E' la giustizia nel nostro Paese.
La stessa che, per motivi molto simili, ci ha visto vincenti pochi giorni fa a
Padova (3) e che si pronuncera' fra non molto a Bari (4). Una giustizia che
alimenta l'incertezza del diritto? Non lo sappiamo, ma ci auguriamo che, almeno
in termini matematici (la conta, cioe', delle cause che perdiamo e quelle che
vinciamo) ci dia ragione e che non ci dissangui in termini economici (l'Aduc e'
autofinanziata e non accetta contributi dallo Stato). Noi lottiamo "solo" per
l'affermazione di diritti e principi che riteniamo fondamentali nel nostro
vivere civico e civile, e senza i quali crediamo che cittadini e consumatori
sarebbe in maggiore balia di "furbetti" e profittatori. Ai giudici il difficile
compito di cogliere i margini di quanto si sia fuori e dentro la legge. Alle
carenze di quest'ultima, per esempio, l'applicazione di norme sulla stampa
concepite quasi un secolo fa, quando era inconcepibile un uso cosi' massivo
della comunicazione individuale attraverso un strumento altrettanto
inconcepibile come Internet.
(1) http://www.aduc.it/dyn/osservatoriolegale/art/singolo.php?id=185637
(2) la lettera cosi' come appare oggi dopo la sentenza del tribunale di Palermo:
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/caraduc/carasingola.php?id=105358
(3) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=188370
(4) http://www.aduc.it/dyn/comunicati/comu_mostra.php?id=187777
(Vincenzo Donvito)
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LE PETIZIONI DELL'ADUC
Sono sei, e sul sito c'e' la documentazione che ne spiega i motivi e vi
chiede di firmarle.
Vi riportiamo uno stralcio di quanto troverete sul sito.
ONU / VATICANO
La petizione chiede al Segretario generale delle Nazioni Unite di modificare lo
status del Vaticano, da "Stato non membro, Osservatore Permanente" con potere di
voto, a Organizzazione non governativa con potere consultivo.
http://www.aduc.it/dyn/holy
PER LA COMMERCIALIZZAZIONE DELLA RU486
La pillola che consente l'aborto farmacologico
http://www.aduc.it/dyn/ru486
SPOT INDESIDERATI AL CINEMA
La petizione chiede che al ministro dei Beni Culturali di intervenire sui
gestori dei cinema si' che si impegnino ad indicare l'orario di inizio del film,
e non quello di inizio della pubblicita'.
http://www.aduc.it/dyn/cinema/petizione.html
PER L'ABOLIZIONE DEL CANONE RAI
La petizione rivolta a Camera e Senato chiede l'abolizione del canone/tassa Rai
http://www.aduc.it/dyn/rai
PER LA LIBERALIZZAZIONE DEI FARMACI DA BANCO
La petizione chiede al Presidente della Camera di sollecitare i presidenti delle competenti commissioni parlamentari affinche' la proposta di legge stilata dall'Aduc sia inserita quanto prima al loro ordine del giorno e sia avviata la discussione
http://www.aduc.it/dyn/farmaci
PER L'APPROVAZIONE DELLA CLASS ACTION
La petizione, rivolta al ministro per lo Sviluppo Economico, Presidente della Camera dei Deputati, Presidente della II Commissione Giustizia, Relatore in merito della medesima commissione, Commissari della II Commissione Giustizia, a tutti gli onorevoli, chiede l'approvazione di un testo di legge che consenta di avviare un'azione collettiva a chiunque ne abbia interesse e prevedendo un meccanismo di risarcimento automatico
http://www.aduc.it/dyn/classaction.html
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USI & CONSUMI
Notizie dal mondo
U.E. / Il 48% dei beni contraffatti proviene dalla Cina
Ftalati nei giocattoli, componenti elettriche e automobilistiche difettose,
cosmetici con componenti dannosi. C'e' questo e tanto altro nei prodotti che
Bruxelles blocca alle frontiere. Nel 2006 la Cina e' risultata il Paese di
origine in quasi la meta' di tutti i casi notificati (48%) tramite il Rapex, il
sistema di allerta rapido Ue sui prodotti di consumo rischiosi per la salute dei
consumatori. E il fatto che il volume di merce identificata come pericolosa sia
cresciuto del 32%, non significa che e' aumentato il numero di prodotti
pericolosi in circolazione nei ventisette, bensi' che e' cresciuto il numero
delle segnalazioni inviate dagli Stati membri e dai produttori all'esecutivo Ue.
ITALIA / I provider devono tutelare la privacy dei clienti
Contrordine: il provider non deve fornire i dati dei propri clienti. Neppure
quando si sospetta un illecito. Il tribunale di Roma cambia orientamento a poche
settimane di distanza. E sempre sul caso Peppermeint. Ora viene incontro alle
perlessita' del Garante della privacy. Netta la conclusione: i dati personali
relativi alle comunicazioni elettroniche e telematiche appartengono alla sfera
della riservatezza. Che puo' essere compressa solo quando si perseguitano reati
molto gravi. Non il peer to peer, ovvero lo scambio di file musicali in rete.
GERMANIA / Piu' trasparenza nella sanita'
Sono decenni che nel trasporto aereo si tiene conto anche dei "quasi incidenti".
Il sistema sanitario tende invece a nascondere errori e situazioni critiche. In
"Anaesthesie und Intensivmedizin" (vol.47, 2006) si legge che gli errori umani
in campo sanitario rientrano tra le prime dieci cause di morte in Germania.
Almeno un paziente ospedaliero su mille muore per sbaglio o disattenzione. Anche
senza arrivare al peggio, e' chiaro che gli errori sono sempre possibili: uno
scambio di medicina, una dose sbagliata, una radiografia ignorata. In Usa, Gran
Bretagna, Canada e Australia esiste "Critical Incident Reporting Systems"
(Cirs), cui ci si rivolge anche in forma anonima per segnalare errori. Non per
accusare o compromettere dei colleghi, ma per portare alla luce le lacune di un
sistema. In Germania si e' cominciato solo da qualche anno. Esistono dei "Cirs"
interni agli ospedali; ci sono registri per specifici settori come le urgenze e,
a livello nazionale, il Sistema informativo di sicurezza del paziente
(www.pasis.de). Ma sono tutti poco frequentati. Spiegazione: nei Paesi
anglosassoni c'e' meno gerarchia e piu' lavoro di gruppo; percio' e' piu' facile
parlare degli errori.
SVIZZERA / Le auto piu' ecologiche
Per la prima volta, il ministero dei Trasporti sta predisponendo l'elenco delle
auto piu' rispettose dell'ambiente, nel quadro del piano anti polveri sottili.
Nel 2006 aveva fornito ai Cantoni il prototipo di uno strumento capace di
verificare l'efficienza energetica e il volume di emissioni degli autoveicoli.
Ma l'iniziativa e' caduta nel vuoto. Cosi' ha deciso di agire in proprio e ora
sta analizzando 6.000 tipi di veicoli in base alla sostenibilita' ambientale.
Per ora se ne conosce una bozza (la lista definitiva sara' pronta nel 2008), ma
intanto si puo' gia' dire che Toyota Prius risulta l'auto piu' pulita e Nissan
Patrol la piu' sporca. Come sempre c'e' chi contesta i criteri utilizzati.
USA / Multa record per un farmaco
E' una delle sanzioni pecuniarie piu' alte che siano state comminate in Usa nei
confronti di un laboratorio farmaceutico: 634 milioni di dollari (459 milioni di
euro) a carico della societa' Purdue Pharma LP e di tre suoi dirigenti. La
sentenza del giudice federale della Virginia, James Jones, ha riconosciuto la
fondatezza dell'accusa, ossia l'aver sottaciuto ai medici i rischi connessi
all'antidolorifico OxyContin. Secondo l'autorita' di controllo sui prodotti
sanitari (Dea) esso avrebbe causato la morte di decine di persone.
CINA / Snobbate le auto ecologiche
In piena lotta al mutamento climatico, le vendite di auto a basso tasso di
emissioni nocive sono scese dell'11,67% nel primo semestre. Questa percentuale
contrasta con il mercato generale dell'auto che, nel 2006, e' aumentato del 30%,
secondo l'agenzia di stampa Xinhua. Esperti del settore attribuiscono il calo
allo scarso fascino delle auto ecologiche -non garantiscono lo status sociale
diversamente dalle marche famose. "Se un'automobile nazionale a basse emissioni
potesse competere con le prestazioni di una Volkswagen o di una Bmw, allora
sarebbe ben accolta", ha spiegato Lang Xuenhong di Sinotrust. Secondo uno studio
di Sinotrust Marketing Research & Consulting, solo il 20% dei 15.000
intervistati considera l'ecocompatibilita' la prima opzione per l'acquisto.
MONDO / Le citta' piu' oneste
Se proprio uno deve perdere il telefonino, e' bene che gli capiti a Ljubljana o
a Toronto giacche' li' ha ottime probabilita' di riaverlo. Secondo un
esperimento effettuato in 32 metropoli, e pubblicato da Reader's Digest, sono
proprio la capitale slovena e la metropoli canadese le citta' piu' oneste. A
Ljubljana, su 30 cellulari lasciati volutamente da qualche parte, 29 sono stati
riportati; a Toronto 28. In coda troviamo Hongkong e Kuala Lumpur (13). Dal test
emerge che l'onesta' non e' prerogativa dei benestanti ne' dei Paesi sviluppati,
e che le donne sono piu' oneste degli uomini.
INDIA / I consumi stentano a decollare
Tradizionalista, alle prime armi, frustrato per le scarse capacita' di acquisto
e diffidente. E' l'identikit del consumatore indiano tracciato nel loro survey
annuale dagli analisti di Mckinsey. Per i quali l'India sara' anche destinata a
diventare il quinto mercato piu' grande al mondo nel 2025, ma per ora resta il
piu' arretrato di tutti i piu' grandi mercati in via d'emersione. Cina inclusa.
USA / Le statine incrementano i rischi di tumori
Secondo uno studio dei ricercatori della Tufts University School Medicine di
Boston, le statine utilizzate per la cura del colesterolo possono incrementare
il rischio di cancro. Dai risultati di 13 test che hanno coinvolto 41 mila
pazienti sono emersi alte percentuali di casi di cancro, soprattutto per chi
usava le statine per il colesterolo.
MONDO / Al via il pc a basso costo
Il sogno di un computer a basso costo diventa realta'. Nicholas Negroponte ha
rimosso con Intel l'ultimo ostacolo che gli impediva di lanciare la produzione
in massa del portatile per i bambini de Terzo Mondo. "One Laptop Per Child"
(OLPC) e' stato pensato per dotare le nuove generazioni dei Paesi poveri dei
mezzi tecnologici in grado di ridurre il divario digitale con le economie
sviluppate. XO, il computer disegnato per Negroponte, non e' collegato alla rete
elettrica, ma l'energia si ottiene girando due manovelle ai lati dello schermo.
Costa 125 euro e usa un sistema operativo aperto; in piu' dispone di camera e
connessione a reti senza fili; il processore e' Amd. I fornitori hanno avuto il
via libera per iniziare la produzione, e il primo pc sara' sul mercato a
ottobre; in un anno il suo prezzo potrebbe scendere a 75 Usd.
EUROPA / Studio sui bambini disabili
Agli handicappati di solito danno piu' fastidio gli sguardi compassionevoli che
non le limitazioni causate dal loro male. La gente fatica a capire che chi
convive con un "difetto" non lo percepisce come tale se non conosce un altro
modo di vivere e ha comunque trovato delle compensazioni. In questo senso vanno
letti i risultati di uno studio sulla qualita' della vita percepita dagli alunni
spastici. Heather Dickinson dell'Universita' di Newcastle ha diretto un'indagine
tra 1.174 ragazzi spastici dagli 8 ai 12 anni in molte parti d'Europa. Due terzi
di questi hanno accettato di collaborare. L'indagine si e' svolta tramite visite
a casa o questionari, e le risposte date, confrontate con quelle di coetanei
sani, hanno mostrato che il tipo e la gravita' della malattia non hanno nessuna
influenza sulla percezione del benessere psichico, l'immagine di se', il
sentimento d'essere accettati e aiutati dal proprio ambiente, gli interessi
scolastici. (Lancet, vol.369)
GIAPPONE / Pagare con il polpastrello
Pagare la spesa al supermercato posando semplicemente il polpastrello di un dito
sul registratore di cassa? Potrebbe essere possibile a breve. Il gruppo
giapponese Hitachi ha annunciato che a settembre sperimentera' il nuovo sistema,
messo a punto con la societa' di carte di credito Jcb, che consente di
dimostrare la propria identita' mediante un dispositivo basato sul
riconoscimento del circuito vascolare del dito. Nel passaggio alla cassa, il
cliente che dichiara di voler pagare con la carta di credito non avra' piu'
bisogno di portarla con se'. Verra' semplicemente invitato a mettere il dito su
un lettore, il quale captera', senza contatti, l'immagine della rete vascolare.
I dati biometrici, trasmessi per circuito informatico, saranno subito
confrontati con quelli registrati precedentemente nella banca dati di Jcb,
vicino al numero della tessera del cliente.
USA / Carta d'identita' per immigrati irregolari
Dal 24 luglio, New Haven nel Connecticut e' la prima citta' degli Stati Uniti a
dare la carta d'identita' agli immigrati irregolari. Circa 250 persone si sono
gia' presentate in municipio che ha iniziato a consegnare i documenti d'accesso
ai servizi cittadini come biblioteche e parchi, e che consentono ai clandestini
d'aprire anche un conto bancario. I favorevoli a quest'iniziativa sostengono che
rafforzera' la sicurezza e dara' protezione ai 10.000-15.000 lavoratori non in
regola con i permessi. I contrari temono che s'incoraggi l'immigrazione illegale
e si appesantisca l'onere dei servizi pubblici a danno dei contribuenti. Il
fatto e' che la riforma delle leggi sull'immigrazione si trova a un punto morto
al Congresso, e molte citta' s'interrogano su come gestire il fenomeno.
ITALIA / Forniture Enel senza concorrenza
Il precedente inquilino ha chiuso il contratto senza pagare le ultime bollette.
Il nuovo affittuario chiede l'allaccio delle luce e l'Enel chiede a lui di
sanare il debito. Altrimenti niente corrente. Non dovrebbe accadere: ognuno e'
responsabile per se stesso e ha diritto di vedersi allacciare la corrente sempre
e comunque. E cosi' l'Antitrust, sollecitato da un cittadino vittima della
disavventura, ha avviato un'istruttoria per accertare eventuali abusi di
posizione dominante ai fini della concorrenza. Il garante promette di accettare
entro un anno l'entita' dell'abuso nel trattamento delle situazioni di morosita'
pregresse nella fornitura di energia elettrica ai nuovi clienti diversi da
quelli inadempienti.
U.E. / Aumentano i prodotti pericolosi dalla Cina
Non e' solo il tessile cinese a preoccupare l'Europa, ma in generale le merci
rischiose che arrivano da questo Paese. Il 50% delle segnalazioni sui prodotti
pericolosi commercializzati nell'Unione europea riguarda infatti merci d'origine
cinese. A riferirlo, citando peraltro cifre del 2006, e' stato l'euro
commissario alla protezione dei consumatori Maglena Kuneva.
ITALIA / Corte dei Conti: i danni dei mancati guadagni dalle ricariche
telefoniche
Sull'abolizione del costo di ricarica per i telefonini e sulla scadenza delle
carte prepagate, il governo si e' mosso con troppa foga, quando invece avrebbe
dovuto agire con piu' prudenza, visto che il gettito non introitato e' relativo
a tali due voci, non potra' certamente essere recuperato in tempi brevi. Questa
la considerazione delle sezioni unite della Corte dei conti sulle tipologie
delle coperture adottate e sulla quantificazione degli oneri relativi alle leggi
emanate nel primo quadrimestre 2007.
SPAGNA / Ritratto sociale
Il 44% degli spagnoli e' favorevole all'adozione di bambini da parte di coppie
dello stesso sesso, mentre i contrari sono il 42%. E sei cittadini su dieci
accettano il matrimonio omosessuale, rileva "Retrato social de los espanoles"
della Fondazione Bbva, sulla base di 2.000 interviste. L'accettazione del
matrimonio tra persone dello stesso sesso predomina tra i giovani; 75% nella
fascia 15-34 anni. Il matrimonio mantiene il suo valore come istituto, sebbene
il 68,5% accetti il divorzio e altri modi di vita in comune, ad esempio la
semplice convivenza (79,7%). In quanto alla religione, il 74,1% si dichiara
cattolico (tra le donne s'arriva al 79%; sopra i 55 anni all'87%; persone poco
istruite 86%). Meta' della popolazione non partecipa a cerimonie religiose se
non nelle occasioni caratteristiche del ciclo vitale (battesimo, matrimonio,
funerale). Norme sociali: abbandonare animali, guidare in stato d'ubriachezza,
lasciare i rifiuti per strada, frodare il fisco sono comportamenti condannati
quasi unanimemente. Viceversa, l'uso di marjiuana, la prostituzione, l'impiego
di immigrati clandestini godono di accettazione sociale.
ITALIA / Nuove regole per il trasporto aereo dei disabili
Le compagnie aeree non potranno piu' rifiutarsi di imbarcare persone con
disabilita' e con mobilita' ridotta (permanente o temporanea), tranne che per
ragioni di sicurezza debitamente giustificati. E' una delle misure previste dal
regolamento europeo, che entra in vigore il 26 luglio (1107/2006/CE). E anche
stabilisce nuove regole per il trasporto aereo di persone diversamente abili, in
partenza, in transito o in arrivo in un aeroporto di uno Stato membro. Per
effetto dello stesso regolamento, inoltre, tra un anno (a partire dal 26 luglio
2008) gli aeroporti dovranno fornire assistenza gratuita, nelle loro strutture a
bordo, incluso l'utilizzo di sedie a rotelle e cani guida per ciechi.
U.E. / Qualita' della vita nelle citta'
Le citta' sono il vero motore dell'economia, indica uno studio Ue. Le metropoli
con oltre un milione di abitanti vantano un Pil pro capite superiore del 25%
rispetto alla media dell'Unione e del 40% sulle rispettive medie nazionali. Le
citta' hanno anche un livello culturale superiore. Ma e' proprio nei grandi
agglomerati urbani che c'e' il numero piu' alto di "perdenti". Dice l'indagine:
"Sebbene l'offerta di lavoro sia concentrata proprio nelle citta', molti
abitanti non se ne avvantaggiano per scarsa qualificazione". Un sondaggio
parallelo sulla qualita' della vita in citta' mostra l'alto grado di
soddisfazione degli abitanti. Tranne che ad Atene, Napoli ed Istanbul, i tre
quarti dei residenti sono "abbastanza" fino a "molto" soddisfatti. Impiego:
nella maggior parte delle citta' i posti di lavoro riguardano i servizi, e nelle
cinque maggiori -Londra, Parigi, Berlino, Madrid, Roma- la quota d'impiego in
questo settore s'aggira tra l'80% e il 90%.
U.E. / L'auto, amata nell'Ue
Sebbene gli europei siano consapevoli delle conseguenze ambientali negative del
trasporto privato, l'auto rimane il mezzo di locomozione preferito. Lo segnala
Eurobarometro, tramite un sondaggio che ha interpellato 25.767 persone sopra i
15 anni. Il 51% del campione considera la propria auto il principale mezzo di
trasporto per le attivita' quotidiane; i trasporti pubblici, con il 21%,
arrivano solo secondi mentre il 15% delle persone si sposta soprattutto a piedi
e il 9% soltanto in bicicletta. Differenze tra Paesi: a Cipro spetta il primato
degli spostamenti in auto; all'Olanda di quelli in bici; i camminatori piu'
assidui sono i rumeni.
GERMANIA / Batteri nel prosciutto cotto
La Fondazione Warentest da' brutti voti al prosciutto cotto confezionato. Delle
25 marche analizzate, alcune delle quali considerate di massimo rango, solo
quattro sono risultate esenti da pecche a ridosso della data di scadenza. In 21
campioni c'erano dei batteri e sette avevano gia' odore o sapore acido. In
confezioni vendute nei discount sono state trovate listerie -batteri che possono
provocare la listeriosi in neonati, donne incinte e persone anziane. Warentest
ha assegnato i voti "insufficiente" o "sufficiente" anche ai tre tipi di
prosciutto cotto "bio" esaminati.
ITALIA / Cassazione: nuove regole sulle riscossioni
Stretta in arrivo sulle riscossioni. Non c'e' equivalenza tra cartella
esattoriale e avviso di mora. Di conseguenza, l'avviso non preceduto dalla
notifica della cartella e' nullo. Non solo. Il contribuente puo' proporre azione
indifferenziata contro il concessionario della riscossione o l'ente creditore. E
nel primo caso e' a carico del concessionario, e non del giudice, l'onere di
chiamare in causa l'ente creditore. Senza che si determini, in ogni caso,
inamissibilita' della domanda. Gli importanti paletti a favore dei contribuenti
sono stati fissati dalle Sezioni unite civili della Corte di cassazione che con
la sentenza n. 16412, depositato il 25 luglio 2007, durante un contrasto
giurisprudenziale su una materia che ha creato molto contenzioso davanti alle
commissioni tributarie.
AUSTRIA / Un consumatore piu' responsabile
Cinque anni fa fu coniato uno slogan che ebbe grande successo in Austria, e non
solo: "Geiz ist geil", traducibile piu' o meno con "Avarizia e' goduria". Voleva
dire che di un acquisto importava soprattutto il prezzo conveniente. Oggi non e'
piu' cosi'; prevalgono altri criteri, come il tempo che si puo' risparmiare, la
qualita', il servizio, addirittura l'etica. Secondo un'indagine dell'Istituto
Puls, il 61% delle mille persone intervistate dice di prediligere la qualita'
del prodotto, e solo il 29% guarda in primo luogo al prezzo. Appena due anni fa,
il rapporto tra le due cifre era esattamente rovesciato.
MONDO / I marchi piu' prestigiosi
I marchi statunitensi s'aggiudicano sette posti dei primi dieci nella
graduatoria annuale stilata da "Interbrand". All'apice troviamo ancora una volta
la Coca-Cola, per il settimo anno consecutivo. Seguono Microsoft, Ibm e General
Electric. Al quinto posto si situa il primo marchio europeo ed e' Nokia. Quanto
vale la notorieta'? L'etichetta Coca-Cola raggiunge 65 miliardi di dollari,
Nokia 33 miliardi. Il marchio che ha incrementato maggiormente il proprio valore
e' pero' Google (+44%). Ben piazzati anche Zara, Apple, Nintendo e Starbucks,
mentre perdono terreno Ford, Gap, Kodak e Pizza Hut. Per redigere la classifica
dei primi cento marchi, Interbrand ha usato due criteri: il marchio dev'essere
conosciuto a livello mondiale, e circa un terzo del fatturato lo deve conseguire
all'estero.
SVIZZERA / La pubblicita' a scuola
Una lezione sponsorizzata dalla Coca-Cola; un libro illustrato per la scuola
materna edito dalle Poste; un volume del ginnasio con la promozione dell'azienda
petrolifera Bp. Sono tre esempi di una realta' entrata un po' di soppiatto nella
scuola svizzera, anche perche' direttori scolastici e insegnanti non disdegnano
gli sponsor, soprattutto quando si tratta d'informatica. Regole non ne esistono,
si punta sul senso di responsabilita' a tutti i livelli. Certo e' che le aziende
sono diverse l'una dall'altra: se molte sono neutrali, altre oltrepassano il
confine che porta smaccatamente all'autopromozione.
MONDO / Fine delle piogge acide?
L'aria in Europa e' decisamente piu' pulita di alcuni decenni fa. O per lo meno
sono quasi assenti smog e piogge acide. Le emissioni di anidride solforosa
(SO2), che per un periodo sono state il principale inquinante, tra il 1980 e il
2004 sono scese del 75%, soprattutto in Germania, dove centrali, riscaldamento e
fabbriche rilasciano un quinto di SO2 rispetto al 1980. Lo certifica il primo
rapporto sul tema pubblicato da "Atmospheric Chemistry and Physics", che
conclude: l'Europa emette meno del 20% di anidride solforosa a livello mondiale,
e questo e' merito delle politiche adottate. Ma le preoccupazioni restano e
riguardano alcuni Paesi dell'est, il trasporto marittimo, ma soprattutto la
Cina. E' il gigante asiatico ad avere in mano la chiave del problema: molto
dipendera' infatti da quante centrali a carbone vorra' costruire e con quali
accorgimenti tecnici.
U.E. / Rincari per gli alimentari
Per l'autunno sono gia' stati annunciati una raffica di rincari per i prodotti
alimentari. Primi fra tutti quelli dei cereali (+20-30%) e del latte (+20%). Per
il presidente di Federdistribuzione Paolo Barberini sara' difficile ammortizzare
gli incrementi dei prezzi come e' stato fatto negli ultimi anni. Dal 2000 al
2006 i prodotti confezionati e di libero consumo avevano registrato aumenti medi
ridottissimi, tra lo 0,5% e lo 0,6%, rispetto a un'inflazione che si e'
attestata sul 6,3% e a costi di servizi e tariffe che hanno subito un'impennata
del 15,4%.
GERMANIA / Maxiaumenti per burro e formaggi
I consumatori tedeschi si apprestano a subire un netto aumento dei prezzi di
molti prodotti derivati dal latte. In alcuni casi e secondo alcune stime,
l'incremento causato dalla forte domanda internazionale, potrebbe arrivare al
50%. Il direttore generale dell'associazione dell'industria del latte MVI,
Eckhard Heuser, ha spiegato che il prezzo del burro (250 grammi) potrebbe salire
di 40 centesimi, da 0,79 a 1,19 euro circa, mentre per alcuni tipi di formaggio
l'aumento potrebbe essere del 40%.
G.BRETAGNA / La mancanza di latte fa aumentare i prezzi
Le inondazioni che hanno colpito la Gran Bretagna stanno causando carenze di
molti prodotti alimentari e conseguenti aumenti dei prezzi al dettaglio. Tra i
rincari il latte. Secondo First Milk circa un litro di latte aumentera' di 3
penny. Attualmente il costo medio del latte e' di 55 penny al litro. I
supermercati se vorranno recuperare i 5 penny in piu' che pagano ai produttori
saranno costretti a venderlo al dettaglio a circa 60 penny.
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LE INIZIATIVE DELL'ULTIMA QUINDICINA
GENESIS, CIRCO MASSIMO E...... 252 MILIARDI DI LIRE GETTATI NEL WATER
Ci si chiedera' cosa unisce i Genesis, il Circo Massimo e 252 miliardi di lire
buttati nel water. Il collegamento tra i primi due e' evidente: il noto
complesso si e' esibito al Circo Massimo (Roma) di fronte a circa 500mila
spettatori. Il terzo elemento, 252 miliardi di lire (duecentocinquantadue) di
pubblico denaro, furono spesi nel 2000 per attrezzare l'area di Tor Vergata
(Roma) proprio per accogliere le manifestazioni di massa. L'allora sindaco di
Roma, Francesco Rutelli, dichiaro' soddisfatto che finalmente la capitale aveva
un luogo idoneo alle grandi manifestazioni. A Tor Vergata si svolse l'incontro
di Giovanni Paolo II con 2 milioni di giovani. L'attuale sindaco di Roma, Walter
Veltroni, ritiene, evidentemente, che l'area non sia idonea e che il denaro dei
contribuenti possa essere tranquillamente gettato nel water, visto che ha
autorizzato altre manifestazioni di massa al Circo Massimo. Sarebbe interessante
appurare i danni apportati all'area dopo la manifestazione di sabato. Per ora
aggiungiamo 252 miliardi di lire ai costi della "politica", ovvero della
"casta".
I propri interessi si difendono con la liberta' o con la censura-galera? Le
vicende giudiziarie dell'Aduc
Quello che segue e' il testo dell'editoriale dell'edizione odierna della
newsletter quindicinale dell'associazione, Avvertenze, a cura del presidente
dell'Aduc Vincenzo Donvito.
La liberta' di informazione non ha mai cessato di essere in pericolo. Qualcuno
potrebbe obiettare che di liberta' del genere, nel nostro Paese, ce n'e' poca...
per cui continuerebbe solo l'andazzo di sempre. E' vero fino ad un certo punto,
perche' comunque noi siamo qui, ne disquisiamo, facciamo ricorsi contro chi
vorrebbe metterci il bavaglio, etc..
Ma quel che mi stupisce sempre piu' e' la pochezza di motivazioni che spinge
alcune persone e alcune aziende a difendersi dai danni che questa liberta'
provocherebbe loro. Tutto in nome della privacy e per difendersi dalla
diffamazione.
Noi non abbiamo peli sulla lingua e quando abbiamo da fare o da dire qualcosa,
procediamo. Non dobbiamo dar conto a nessuno del nostro pensiero e della nostra
azione e, forse anche per questo, qualcuno vorrebbe metterci il bavaglio. La
guerra (se cosi' puo' essere chiamata senza esagerare), pero' e' tra poveri,
come si dice in gergo. Non e' tra noi e il potere che si sente scalfitto dal
nostro perdurare e perseverare. No. E' tra noi e alcune aziende private che, in
nome della giustizia, intendono impedire che si parli di loro con un qualche
dubbio.
Sul sito ci sono settori che sono il "terrore" di queste aziende: "Cara Aduc" e
"Di' la tua" in modo particolare. Il meccanico di Palermo per cui, in seguito ad
una presunta incomprensione, un suo cliente ci ha scritto per avere qualche
consiglio. L'agenzia di viaggi del padovano portata in giudizio con l'accusa di
non essere tanto ligia alle promesse e agli impegni di lavoro. Il commerciante
online di Bari che, in difficolta' economiche come lui stesso ammette, di fatto
fa cassa coi soldi di chi acquista le sue vantaggiose offerte inviando la merce
molto oltre la data limite di consegna su cui si era impegnato e solo dopo molte
insistenze e minacce di vie legali da parte dell'acquirente.
Queste le vicende
in corso. E tutte con la strenua assistenza di avvocati che –a nostro avviso-
argomentano questioni lunari (nei modi e nella sostanza) che piu' di una volta
ci hanno fatto venire il dubbio che, universita' da una parte, aule di tribunale
dall'altra, hanno bisogno di dosi massicce di buon senso, rigore, disciplina (in
senso didattico) e, soprattutto, molto, ma proprio molto meno giurisprudenza e
fantasia di applicazione. Cioe': certezza del diritto!
Per chi volesse approfondire, l'indice dei "Comunicati Stampa" e "Osservatorio
legale" potranno essere di conforto.
A parte lo sviluppo di queste vicende da un punto di vista giudiziario (i vari
ricorsi che se anche al momento fossero per noi positivi, non esaurirebbero le
vicende), cio' che ci lascia esterefatti, e che ci da' la forza e la caparbieta'
per non mollare, e' il rifiuto di replica sempre sul nostro sito di questi
presunti danneggiati. Noi, non essendo un tribunale, non entriamo nel merito del
problema in se' che ha fatto venire dubbi ai loro clienti, ma siamo interessati
all'aspetto informativo della questione, che e' quello su cui stiamo spendendo
le energie. Non comprendiamo perche', un'azienda piu' o meno villaneggiata da
alcuni suoi clienti scontenti, non pensi che le faccia gioco una loro risposta,
con uguale rilievo sul nostro sito, ad ogni specifica contestazione. Sembra di
no. E a questo confronto preferiscono la cancellazione delle lettere o dei
discorsi presunti lesivi accordata da magistrati che, talvolta, ci sembra che
non leggano neanche i testi di cui intimano l'oscuramento. Il risultato sapete
qual'e'?
1 - Siccome noi non siamo una loro azienda concorrente che, dopo la martellata
in testa, va a fare business da un'altra parte...
2 – Siccome noi esistiamo per difendere e affermare i diritti degli utenti e
consumatori, e abbiamo deciso che il modo piu' utile sia quello
dell'informazione che crea responsabilita' e consapevolezza nei singoli...
3 – Siccome, proprio per quanto sopra, le martellate in testa sono nel conto
dell'azione che abbiamo intrapreso e, volta volta, costituiscono solo occasione
di migliore riflessione per meglio organizzarsi e partire con un bagaglio piu'
raffinato, graffiante e insidioso...
4 – Siccome se non continuassimo come facciamo non saremmo noi stessi, ma
cambieremmo la ragion d'essere della nostra vita e della nostra azione tramite
l'associazione....
Siccome.... siccome.... Il risultato e' che noi parliamo delle nostre vicende
giudiziarie, sul nostro sito e attraverso i media che reputano interessanti le
questioni da noi sollevate.
Secondo voi, per un'azienda con presunti problemi di qualita' del proprio
servizio, e' meglio che loro stesse rispondano punto per punto e con eguale
rilievo alle contestazioni sollevate o che, non comparendo nulla di queste
contestazioni, si ritrovino ovunque informazioni sul fatto che loro chiamano a
giudizio e oscurano in difesa della loro onorabilita' e che un'associazione come
la nostra fa il "diavolo a quattro" per difendere il diritto all'informazione
dei consumatori?
La risposta, in un mondo dell'informazione a tutto tondo, della trasparenza,
della limpidezza, sarebbe semplice. Ci sono aziende che pagano pubblicita'
impostata sul negativo anche per attrarre la curiosita'. Ma sembra che non sia
semplice. Anzi. Cio' che ci conforta e' che, alcune aziende, sia in "Cara Aduc"
che in "Di' la tua" abbiano optato per il confronto non giudiziale, anche "a
muso duro". Fatevi un giretto sul sito e ve ne renderete conto. Le altre,
invece, per il loro business hanno deciso di mettere in bilancio anche le
parcelle degli avvocati. Noi, nell'augurar loro che debbano esser condannati a
pagar anche le parcelle dei nostri legali, per il momento le ringraziamo per
averci dato motivi e ragioni per rafforzare i nostri convincimenti e la nostra
azione di liberta' nell'informazione e, di conseguenza, nell'economia.
ALCOL E SICUREZZA STRADALE
L'alcol rappresenta il fattore più rilevante nel caso di incidenti stradali
gravi o mortali. Cio' riveste particolare importanza dal momento che in Italia
ci sono circa 4 milioni di bevitori eccessivi e circa 1 milione sono dipendenti
dall'alcol.
Tre sono le evidenze scientifiche che tutti gli studi epidemiologici hanno messo
in luce: il rischio di incidenti aumenta, in modo esponenziale, con la
concentrazione di alcol nel sangue a partire da 0,5 grammi di etanolo/litro di
sangue; a parita' di alcol ingerito, aumenta al diminuire dell'eta' del
conducente; il rischio aumenta tanto piu' rapidamente quanto minore e' la
frequenza di consumo abituale di sostanze alcoliche. Inoltre, e' importante
considerare che l'alcol puo' interagire con altre sostanze e quindi aumentare il
rischio di chi assume contestualmente alcol e farmaci o sostanze stupefacenti.
L'alcol e' la causa del 30% circa di tutti gli incidenti stradali che ogni anno
si verificano in Italia.
Dei circa 170.000 incidenti registrati sulle strade italiane circa 50.000 sono
attribuibili agli effetti di una elevata concentrazione di alcol (alcolemia)
nell'organismo. Un uomo in buona salute di 70 chili di peso che ha consumato 2
bicchieri di vino ai pasti (250 millilitri) o 2 boccali di birra (600 millilitri
circa) o 2 bicchierini di amaro o superalcolico (80 millilitri circa) o una
combinazione, ad esempio, di un bicchiere di vino seguito da un bicchierino di
amaro, raggiunge pressoche' istantaneamente una concentrazione di alcol nel
sangue pari a 0,5 grammi/litro. A tali livelli di alcolemia chi si pone alla
guida di un autoveicolo o di una moto o di qualsiasi mezzo di locomozione va
incontro ad una probabilita' di causare un incidente stradale 5 volte superiore
(+ 500%) rispetto ad un individuo che non ha bevuto.
DEPENALIZZAZIONE FRODI ALIMENTARI. BEN VENGA SE AUMENTERANNO I CONTROLLI,
SARANNO PIU' VELOCI E LE MULTE SARANNO APPLICATE. NO ALLA CENSURA SULLE
INFORMAZIONI
Il Dipartimento per la sanita' pubblica veterinaria, la nutrizione e la
sicurezza degli alimenti ha predisposto il nuovo Codice della Sicurezza
alimentare. Si tratta di un decreto legislativo che dovra' ora essere discusso
al tavolo Stato-Regioni.
Noi non siamo mai stati amanti delle sanzioni penali quando delle stesse se ne
puo' fare a meno e questa puo' essere un'occasione, anche se il tetto di 100
mila euro per le sanzioni ci pare limitato perche' crediamo che non ci siano le
condizioni per porre un limite ad un'attivita' che, purtroppo, e' sempre piu'
diffusa sul nostro territorio, soprattutto per le merci provenienti dai Paesi
asiatici.
Alcuni grideranno allo scandalo per l'abolizione della sanzione penale, ma ci
sembrano grida al vento, perche' non e' certo questa paura che li potrebbe
bloccare.
Parliamo a ragion veduta. Se l'attuale normativa penale, in vigore dal 1962
(legge n.283), ha consentito la moltiplicazione delle frodi, vuol dire che
qualcosa non ha funzionato. Pene troppo lievi? Non ci sembra. Quanto piuttosto
la mancanza di tempestivita' d'azione, la scarsa prevenzione e gli insufficienti
controlli.
1- La mancanza di tempestivita' e' dovuta anche al fatto che per predisporre un
sequestro, oggi, occorre l'intervento del magistrato. Mentre con le nuove norme
sara' sufficiente la segnalazione di una Asl o di un ente amministrativo. E se
qualcuno ha timore che la mancanza di sanzione penale sia un deterrente, provi a
pensare quale deterrente potrebbe essere, per esempio, la multa di qualche
milione di euro o, comunque, un importo percentuale al fatturato di chi compie
l'illecito.
2- Per quanto riguarda la scarsa prevenzione e gli insufficienti controlli, sono
tali con l'attuale normativa e potrebbero restar tali con la nuova, ma
presupponiamo che con la nuova, proprio per aver alleggerito la magistratura, ci
sarebbero piu' fondi da utilizzare in questo senso.
A tutto questo, infine, sovrintende una ferrea volonta' di applicazione, che
puo' essere aumentata solo grazie alle forti pressioni che l'opinione pubblica
–noi compresi- siamo in grado di fare verso chi deve applicare le norme: quindi
piu' segnalazioni, piu' denunce. Ma per fare questo, occorre che non sia
approvato il punto 3 dell'articolo 64 del Capo VI del Codice, che punisce "chi
comunica o diffonde anche a mezzo stampa informazioni suscettibili di creare
panico o allarmismo fra i consumatori". Non dice "notizie false" ma
"suscettibili di creare panico o allarmismo".... cioe' quelli come noi
dovrebbero ben guardarsi da fare anche un comunicato stampa con un sospetto per
una segnalazione arrivata da piu' parti. Censura? Si', a tutti gli effetti. E
tale da inficiare quegli aspetti positivi che abbiamo rilevato nelle nuove
norme. Quindi o non si approva questa censura o e' tutto inutile: la sinergia
tra illeciti e collaborazione della popolazione e' fondamentale. Altrimenti e'
solo fumo negli occhi e regali ai frodatori.
ALCOL E SICUREZZA STRADALE. PROPORRE IL TAGLIO DELLE MANI AGLI UBRIACHI?
Dopo la giusta campagna mediatica sui rischi dell'alcol nella guida, si e'
scatenata la corsa dei nostri legislatori a chi propone le pene piu' severe. Fra
poco ci sara' qualcuno che proporra' il taglio delle mani agli ubriachi, rei di
aver provocato un incidente stradale. Ricordiamo che in Italia ci sono un 1
milione di alcolisti e 4 milioni di forti bevitori e le carceri gia' scoppiano
con 50mila detenuti. Prima di spararla grossa i nostri governanti dovrebbero far
applicare le leggi esistenti, della serie: non e' la quantita' ma la certezza
della pena il piu' efficace deterrente. Lo sosteneva nel 1766 l'illuminista
Cesare Beccarla, il cui libro "Dei delitti e delle pene", non a caso, fu incluso
nell'indice dei libri proibiti dalla Chiesa cattolica. Non a caso, in questi
anni scarsamente "illuminati", si ripropongono misure che poco avranno a che
fare con la certezza del diritto, cioe' con la sua applicazione. Vediamo gia' la
scena di migliaia di mamme piangenti e protestanti perche' il loro figliolo e'
finito in carcere dopo una nottata passata in un locale notturno dove ha alzato
un po' il gomito.
Occorre, dunque, applicare le leggi esistenti, cosa che non si fa, e fare
investimenti sulla prevenzione. Per esempio, nelle strade considerate pericolose
la collocazione di autovelox, ben segnalati e non nascosti come si fa da noi,
porterebbe ad una diminuzione della incidentalita', come tali misure adottate in
Gran Bretagna insegnano. Occorre fare investimenti sulle infrastrutture
stradali, in particolari in quelle urbane, dove si verifica il 75% degli
incidenti, il 41% dei morti e il 72% dei feriti. Insomma meno chiacchere e piu'
fatti, meno gare a chi grida di piu' e piu' concretezza.
SFASCIO GIUSTIZIA. BASTA CON LA SOSPENSIONE FERIALE DEI TERMINI. LETTERA/APPELLO
AL MINISTRO
Questo il testo della lettera che il presidente dell’Aduc, Vincenzo Donvito, ha
inviato al ministro della Giustizia, Clemente Mastella.
Gentile signor ministro
Una associazione come la nostra fa un largo uso della giustizia civile e
amministrativa che, come lei ben sa, e’ fortemente penalizzata per la
tempistica, al punto che e’ sempre piu’ frequente che i cittadini preferiscano,
nei limiti e nei modi consentiti dalla legge, le soluzioni extra-giudiziali. Che
vanno bene, in quanto tutto cio’ che possa snellire il lavoro
dell’amministrazione della giustizia, e’ gradito. Ma non basta. In tantissimi
casi. Tant’e’ che la sensazione di subire una ingiustizia senza avere gli
strumenti per rivalersi, e’ molto diffusa e crescente.
Noi non abbiamo soluzioni complessive da proporle, ma le chiediamo di far si’
che ci si faccia male il meno possibile. Cioe’ evitare che la difficile
situazione diventi ancora piu’ difficile.
Dal prossimo 1 agosto e fino al 15 settembre c’e’ la “sospensione feriale dei
tempi”, cioe’ quella che noi leggiamo e viviamo come una sorta di buco di un
mese e mezzo in cui tutte le cause civili e amministrative, e buona parte di
quelle penali, vanno letteralmente in vacanza.
Ci rendiamo conto che questa lettura e’ quella che noi –grandi utenti del
servizio- diamo di questa sospensione, perche’ per gli addetti ai lavori e’
invece vissuta come un momento di “respiro”.
Ma in una situazione in cui i tempi della giustizia sono disastrosi (le condanne
in sede europea sono all’ordine del giorno), crediamo che bisognerebbe usare
tutti i mezzi possibili e immaginabili per recuperare e riequilibrare la
credibilita’ di Giustizia e Stato e la fiducia che in essi dovrebbero avere
tutti i cittadini. Non diciamo che bisognerebbe lavorare 24 ore su 24, con
tribunali aperti giorno e notte (… che non sarebbe un metodo da non prendere in
considerazione), ma quantomeno evitare la vacanza (non delle persone,
ovviamente, ma dei servizi dell’istituzione). Perche’, pur se questa sospensione
non e’ una delle cause principali della situazione drammatica, ne ha sicuramente
una sua buona responsabilita’.
Per questo le chiediamo di sospendere la “sospensione”. Anche solo per capire, a
posteriori, se un atto amministrativo del genere possa essere di contributo
all’obiettivo del recupero dell’efficienza.
La ringraziamo dell’attenzione e la salutiamo distintamente.
ALITALIA: MA CHI SE LA PRENDE? SECONDA PUNTATA
Sulla vicenda Alitalia riportiamo i comunicati stampa del 30 ottobre e del 7
dicembre 2006, che, sostanzialmente, ci sembrano attuali.
"Lo Stato Italiano mette in vendita l'Alitalia, la "nostra compagnia di
bandiera", che ha 1004 miliardi di indebitamento, una perdita lorda di 275
miliardi nei primi 9 mesi del 2006 e che, stando alle dichiarazione del suo
amministratore delegato, Giancarlo Cimoli, perde quando vola, per un valore di 1
milione di euro al giorno. Lo Stato cedera' il 30,1% delle azioni, per un valore
di 425 milioni, il che comportera' una OPA del 100% del capitale. Chi comprera'
una azienda in perdita che dovra' mantenere l'identita' nazionale di societa',
il logo e il marchio, oltre agli attuali livelli occupazionali? Sara' un'Opera
Pia? No, ovviamente, ma allora quali altre "garanzie" chiederanno gli
acquirenti? Qualche "favore" in altri settori? Sara' Air One, il cui
proprietario, Carlo Toto, si e' distinto per i contributi a forze ed esponenti
politici, come dice il Corriere della Sera di ieri (125mila euro a Forza Italia,
20mila ad Allenza Nazionale, 65mila ai Ds, dei quali 20mila a Pier Luigi
Bersani, attuale ministro allo Sviluppo Economico e 25 mila a Massimo D'Alema,
attuale ministro degli Esteri)? O le banche che hanno determinato l'attuale
sistema nel quale i risparmiatori sono considerati l'ultima ruota del carro?".
"E' noto che Jean-Cyril Spinetta, Presidente di Air France, e' nel consiglio di
amministrazione di Alitalia, il che lascia presagire un piu' stretto accordo
futuro se non proprio l'inglobamento della nostra "compagnia di bandiera" in
quella francese, ovviamente dopo una drastica cura dimagrante".
Siamo stati buoni profeti!
LATTE INFETTO PER NEONATI
In Germania il produttore di cibi per l'infanzia Hipp ha ritirato dal mercato il
latte ipoallergico per neonati HA1, per la presenza dell'enterobatterio
sakazakii. Il provvedimento riguarda le confezioni contrassegnate da JSL MTX e
data di scadenza 12 dicembre 2007, come pure JHK MTD, con scadenza 11 gennaio
2008. Gia' a meta' giugno Bebivita e Milupa avevano ritirato del latte in
polvere per lattanti per lo stesso motivo. La precisazione di Hipp: questo germe
comune puo' diventare pericoloso "solo se, lasciato a temperatura ambiente per
varie ore, ha la possibilita' di riprodursi". Questa giustificazione ci appare
del tutto insensata: da quando in qua il latte viene tenuto nel freezer?
L'Istituto federale BfR di valutazione dei rischi, precisa che se viene assunto
in una concentrazione significativa, l'enterobattero puo' provocare una malattia
infettiva seria.
L'Aduc ha inviato una nota al ministero della Salute per sapere quali
provvedimenti siano stati presi in relazione alle notizie giunte dalla Germania.
VAGLIA POSTALE. COSTI ALLE STELLE. INTERVENGA IL MINISTRO
Le Poste spa hanno aumentato i costi del vaglia. Spedirlo costa 5 euro (cinque
euro, che diventano 2,5 per chi lo emette attraverso Bancoposta online) e
incassarlo costa 2,5 euro (duevirgolacinque euro, gratis se versato su conto
Bancoposta o qualunque altro conto bancario). Una decisione che, evidentemente,
oltre a privilegiare le transazioni attraverso il proprio sistema di Bancoposta
e il sistema bancario in generale, penalizza gli utenti piu' anziani,
presumibilmente quelli che non usano transitare attraverso la banca delle Poste
o la banca in generale. Non sarebbe niente di male se si trattasse di un
servizio in concorrenza con altri, per cui l'utente si potrebbe rivolgere
altrove. Ma cosi' non e', perche' e' un servizio monopolista che la spa a
capitale pubblico gestisce come eredita' di se stessa quando, pur sempre di
Stato come oggi, non era pero' una societa' per azioni.
E' chiaro che tutto questo rientra nella campagna promozionale che le Poste
stanno facendo per cercare di far sparire l'uso del contante per le transazioni
presso i loro uffici, ma siccome e comunque le Poste svolgono un servizio di
pubblica utilita', certe cose non potrebbero permettersele come una qualunque
banca privata.
Crediamo che urga un intervento urgente del ministro delle Comunicazioni, che
sollecitiamo.
TLC. CRISI ELITEL. GLI UTENTI SENZA LINEA DEVONO METTERE IN MORA SIA ELITEL, SIA
TELECOM ITALIA
Come prevedevamo, la crisi della societa' telefonica Elitel si incancrenisce e i
primi a soccombere sono i diritti degli utenti, a cui senza alcun preavviso e'
stata staccata la linea. Nonostante la presa di posizione dell'Agcom, che impone
precisi obblighi anche a Telecom Italia, le migliaia di clienti Elitel sono
ancora stritolati tra una societa' che non informa (nessuna istruzione utile sul
sito e call center che continuano a dire che l'interruzione e' dovuta a un
guasto tecnico) e una societa' "sciacallo" (Telecom Italia) che fa dire ai suoi
centralinisti "Elitel e' fallita, abbonatevi con noi".
Consigliamo agli utenti di inviare una raccomandata ar di messa in mora
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=111051
in cui si richiede ad ambedue i gestori la riattivazione del servizio entro 24
ore, facendo riferimento alle disposizioni dell'Agcom
http://www.agcom.it/comunicati/cs_110707.htm
Naturalmente deve essere richiesto ad Elitel anche un congruo risarcimento
danni.
Senza riscontri occorrera' rivolgersi al Corecom Regionale, chiedendo
l'attivazione della procedura d'urgenza
http://www.agcom.it/operatori/operatori_utenti.htm
Alcool al volante
Vignetta di Joshua Held
http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=187695
MALLTEAM. UDIENZA PER LA CENSURA DEL FORUM DELL'ADUC SUL NEGOZIO ONLINE DI
ELETTRONICA. LA MEMORIA DIFENSIVA INTEGRALE
Si e' tenuta stamane (19 luglio), presso il tribunale civile di Bari, dottor
Giuseppe Rana, la prima comparsa di costituzione e risposta nel procedimento (ex
art.700 cpc) che vede da una parte l'azienda Mallteam srl e dall'altra la nostra
associazione. La Mallteam e' un negozio di vendita online di oggetti elettronici
che ha chiesto al magistrato di oscurare un forum del settore "Di' la tua" del
sito Internet dell'associazione, perche' si sentirebbe diffamata per i contenuti
in esso riportati.
Questa azienda, da dicembre dello scorso anno, per sua esplicita ammissione, ha
problemi di gestione, e li manifesta onorando non ingenti ritardi alla richiesta
degli ordini che le vengono fatti via Internet, fino a provocare disdette degli
ordini stessi (con rimborsi molto oltre i termini contrattuali previsti) e
numerose denunce da parte degli acquirenti. Questi ultimi, da gennaio di
quest'anno hanno aperto un forum di discussione sul nostro sito e, anche in modo
"colorato" come spesso avviene per le discussioni in Rete senza moderazione, si
sono scambiati esperienze e problemi: quasi un migliaio di interventi tra i
quali avvocati che davano consigli e anche la polizia postale di Bari sempre in
veste di consigliere per gli sfortunati acquirenti.
A giugno di quest'anno, senza la preventiva richiesta bonaria di trovare un
comune accordo, la Mallteam srl ci ha chiamati in giudizio per oscurare il forum
ed ha depositato una querela penale per diffamazione.
Gli avvocati Emmanuela Bertucci e Claudia Moretti, dello studio legale
dell'associazione, sono andate a Bari per difenderci ed affermare con vigore la
nostra volonta' e il nostro diritto ad esserci e a continuare a svolgere questo
servizio di informazione per i consumatori. Al di la' della veridicita' di
quanto pubblicato sul forum, lo scopo e la funzione dell'Aduc, ed in particolare
delle rubriche di scambio fra consumatori, e' di creare un luogo dove i
consumatori raccontano e mettono a disposizione le proprie vicende ed
esperienze, i propri dubbi e le proprie domande. Le "proprie" esperienze,
appunto, con tutto il connotato di soggettivita' e parzialita' proprio di un
racconto personale.
Ed e' anche grazie a questa liberta' e circolazione di informazioni non filtrate
che il cittadino scopre e previene tranelli e cavilli dai quali difendersi.
Censurare l'Aduc, ogni qualvolta si abbiano testimonianze negative, farebbe
venir meno uno strumento prezioso per tutti i consumatori.
Anche se queste considerazioni sarebbero gia' sufficienti, nel caso poi della
Mallteam parlare di diffamazione e' quanto mai .... azzardato! Si ha
diffamazione solo quando la notizia e' falsa. In questo caso, senza volersi
sostituire ai giudici e agli inquirenti, la mole di segnalazioni che ci e'
giunta, e non solo a noi, rende quanto mai probabile che quel che lamentano i
consumatori sia davvero avvenuto. Se centinaia di persone raccontano vicende
simili e concordanti, si puo' ragionevolmente ritenere che i fatti siano
realmente accaduti. Cio' rende ancor piu' utile il servizio e pericolosa la
censura.
Oggi in tribunale c'e' stato il primo confronto fra le parti ed e' stata
consegnata la corposa difensiva da noi preparata e che, integralmente, puo
'essere letta a questo link:
http://www.aduc.it/dyn/documenti/docu_mostra.php?id=187716
LATTE INFETTO: INTERROGAZIONE AL MINISTRO DELLA SALUTE
Intervento dell'on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno,
segretaria della Commissione Affari Sociali
L'allarme lanciato qualche settimana fa dall'Aduc (associazione per i diritti
degli utenti e consumatori) sull'aumento dei controlli in Usa su diverse specie
di pesce e crostacei provenienti dalla Cina e su alcune marche di dentrifici
contaminati da sostanze tossiche, ha scatenato un vero e proprio tam tam di
notizie e dichiarazioni. Con un notevole ritardo rispetto ad altri Paesi, il
ministro della Salute si e' svegliato e, suppongo stimolato anche da una mia
interrogazione (1), ha effettuato alcuni controlli.
Con lo stesso spirito oggi presento un'altra interrogazione, questa volta sul
ritiro dal mercato tedesco di alcuni tipi di latte ipoallergico per neonati
dell'azienda di cibi per l'infanzia Hipp.
La notizia arriva sempre dall'Aduc: in Germania la Hipp ha ritirato dal mercato
il latte ipoallergico per neonati HA1, per la presenza dell'enterobatterio
sakazakii. Gia' a meta' giugno altre due aziende produttrici di cibi per
l'infanzia, Bebivita e Milupa, per lo stesso motivo avevano ritirato del latte
in polvere per lattanti. Secondo la Hipp questo germe comune puo' diventare
pericoloso "solo se, lasciato a temperatura ambiente per varie ore", in questo
caso avrebbe infatti "la possibilita' di riprodursi". Non sembra pensarla allo
stesso modo l'Istituto federale tedesco di valutazione dei rischi (BfR) che, non
parlando di temperatura di conservazione del latte, precisa solo che
l'enterobatterio sakazakii, se assunto in una concentrazione significativa, puo'
provocare una malattia infettiva seria.
L'Aduc ha ritenuto la nota esplicativa dell'Hipp del tutto insensata poiche'
difficilmente il latte viene conservato a basse temperature. Alla luce, poi,
delle precisazione del BfR, l'associazione dei consumatori ha inviato una nota
al Ministero della Salute per sapere quali provvedimenti siano stati presi in
relazione alle notizie giunte dalla Germania.
Nella interrogazione che rivolgo al ministero della Salute chiedo:
- se il ministero sia a conoscenza di questo allerta verificatasi in Germania e
quali provvedimenti ritenga prendere per evitare che i citati prodotti, in cui
l'enterobatterio sakazakii potrebbe pericolosamente svilupparsi, arrivino nel
mercato italiano;
- se non si ritenga necessario svolgere degli accurati controlli per verificare
che i citati prodotti siano gia' presenti nel nostro mercato e, nel caso venga
accertata la loro presenza, se non si ritenga di ritirarli dal mercato.
(1) http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=186249
Il testo dell'interrogazione:
http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=187704
PRODOTTI IN PELLE: ATTENZIONE ALLE ALLERGIE
Attenzione ai prodotti in pelle: possono provocare allergie. L'allarme viene
dalla Germania dove il BfR (l'istituto tedesco per i rischi) ha esaminato
diversi campioni in pelle nel 50% dei quali sono state rilevate quantita'
pericolose di bicromato di potassio. Tale fissatore, che da' un colore bruno
alle pelli, e' responsabile di allergie da contatto. Nel periodo estivo spesso
si usano scarpe, sandali in particolare, in pelle a diretto contatto con
l'epidermide che, con il sudore del piede, puo' dare fastidiose dermatiti
allergiche. Anche i guanti, ovviamente non usati in questo periodo, possono dare
manifestazioni analoghe. Il consiglio e' sempre quello di non comprare prodotti
in pelle da venditori ambulanti contro il quali non puo' essere avviata nessuna
forma di rivalsa.
L'Aduc ha scritto al ministero della Salute per sapere se sono stati effettuati
studi analoghi anche in Italia e quali siano stati i risultati.
FARSI UNO SPINELLO. E' FIGO PENTIRSI, SOPRATTUTTO SE SI E' IMPORTANTI. MA I
PROBLEMI RESTANO E VANNO RISOLTI CAMBIANDO L'ATTUALE LEGGE
Dopo una schiera infinita di politici con incarichi istituzionali, britannici,
americani, italiani, spagnoli, tedeschi e chi piu' ne ha piu' ne metta, ecco
oggi all'appello, tra coloro che si sono fatti uno spinello, il neo-ministro
britannico dell'Home Office, Jacqui Smith. Come tutti gli altri pentita e
remissiva dei suoi peccati, spergiura che non lo fara' mai piu' e, soprattutto,
oggi e' in cima alla task force che il neo ministro Gordon Brown ha creato per
criminalizzare maggiormente il consumo di cannabis perche' questa sostanza
farebbe piu' male che prima.
Il piu' famoso fu l'ex-presidente Usa Bill Clinton ("ho fumato ma non ho
aspirato") emulato in diversi modi anche da ultra-proibizionisti italiani (l'on.
Pierferdinando Casini in testa) che, in gioventu', sui campi delle feste
rupestri studentesche si erano lasciati andare perche' ammiccati da quegli
occhioni della compagna di studi coi capelli profumati di patchouli e marijuana.
O il rude on. Gianfranco Fini coinvolto nei ritmi rasta sulle colline di
Kingston in Jamaica. Ci fermiamo, perche' carte e tastiera non basterebbero
nell'elenco variegato dei vari motivi che hanno indotto i piu' noti ad essere
comuni mortali come il 50% e rotti dei giovani italiani che si fanno spinelli.
Ma ora basta! Non ne possiamo piu' di questo cosiddetto outing che, alla fin
fine, serve solo a dare piu' credibilita' alle piu' immonde schifezze normative
che si intravedono all'orizzonte.
Infatti, per la cultura cattolica soprattutto, il pentito e' migliore rispetto
ad altri: ha provato il peccato e quindi sa cosa significa. Che e' come dire che
una task force contro la violenza sui minori e' meglio che sia diretta da chi
–pentito- ha praticato in passato questa violenza. Per questo il ministro
laburista Smith ne dovrebbe fare di cotte e di crude, proprio come ha fatto il
nostro Fini con la legge italiana che porta il proprio nome.
Senza tanto
fantasticare, in un prossimo futuro, ammesso che potranno esistere leggi Ue,
dovremmo aspettarci una bella Fini-Smith a disciplinare le nostre canne... nel
clima sempre piu' diffuso di governi come il tedesco della "gros-koalition", non
e' neanche tanto un'idea peregrina.
C'e' solo un metodo, a nostro avviso, per levare queste problematiche dai
riflettori dell'outing e, sostanzialmente, del ridicolo, cercando di
indirizzarlo li' dove occorre per cercare di farsi meno male: approvare leggi
che dicano il contrario di quanto e' stato detto e fatto fino ad oggi. Spetta
farlo a coloro che possono, cominciando a far andare molto spedita l'unica
proposta di riforma che oggi c'e' per la legge Fini Giovanardi, quella dell'on.
Marco Boato e altri.
Notiziario Cellule Staminali - LA CONSERVAZIONE AUTOLOGA DEL CORDONE NON E'
"MERCIFICAZIONE" DEL CORPO
E' uscito il numero centoquarantaquattro, anno VI, del "Notiziario Cellule
Staminali", quattordicinale edito ogni due venerdi' per fare il punto sulle
politiche per la clonazione terapeutica. Ecco il numero odierno:
http://staminali.aduc.it/php_index_144.html
COSTI DELLA POLITICA. I CONTI NON TORNANO
C'e' qualcosa che non quadra nei conti dei costi del nostro Parlamento. Come
riportato dal Il Sole24Ore una legge approvata dal Parlamento italiano costa 4,6
milioni di euro. La Gran Bretagna spende 10 milioni di euro, la Francia 5,390
milioni, la Germania 3,770 milioni. Se vogliamo prendere il costo di una legge
come punto di riferimento della spesa istituzionale complessiva, come potremmo
fare per una auto che esce dagli stabilimenti italiani o stranieri, dovremmo
dire che i costi non sono eccessivi visto che costiamo il 60% in meno della Gran
Bretagna e cosi' via. Solo il Parlamento tedesco spende di meno. Allora c'e'
qualcosa che non va nei conti della politica di cui tutti i media parlano. Come
la mettiamo? Certo e' che la proliferazione di enti o agenzie locali fanno
lievitare i costi in maniera spropositata, ma non possiamo certo parlare di
spesa istituzionale nazionale eccessiva. Ci sono, ovviamente, delle incongruita'
e delle migliorie da apportare, ma non possiamo addossare al Parlamento italiano
la responsabilita' di essere un istituto scialacquone.
IMMIGRAZIONE. PERMESSO DI SOGGIORNO ELETTRONICO. L'ALTA TECNOLOGIA AL
(DIS)SERVIZIO DELL'UTENZA
Il permesso di soggiorno elettronico e' l'ultimo ritrovato della tecnologia
moderna, dotato di microchip e banda a memoria ottica, nonche' di innumerevoli
sistemi anticontraffazione rigorosamente top secret (codici cifrati, chiavi
asimmetriche di sicurezza, chiavi biometriche per la trasformazione in sequenza
numerica dell'immagine dell'impronta digitale). E' in grado di fornire notizie
dettagliate sul titolare della carta: dati anagrafici, fotografia e impronte in
formato digitale.
Operazione pensata e pianificata nel 2004, prima di essere adottato su scala
nazionale e' stato sperimentato, per garantirne il buon funzionamento, in alcune
province pilota: Ancona, Brindisi, Frosinone, Prato, Verbano-Cusio-Ossola, per
essere poi adottato da tutte le Questure a partire dall'11 dicembre 2006.
Ma, come purtroppo spesso accade nel Belpaese, qualcosa e' andato storto. Gia',
perche' i nuovi permessi hi-tech contengono tutti i dati possibili ed
immaginabili tranne l'unico veramente indispensabile per lo straniero: non
riportano le motivazioni del soggiorno.
O almeno, queste informazioni non sono visibili, non sono stampate sulla carta,
ma protette da quei mille sistemi di sicurezza accessibili solo alle forze
dell'ordine. Da nessuna parte c'e' scritto se quel permesso sia stato rilasciato
per motivi di studio, di lavoro subordinato, di lavoro stagionale, ecc. ecc.
Quando lo straniero si presentera' al suo potenziale datore di lavoro per essere
assunto, non potra' in alcun modo provare di essere autorizzato al lavoro. E
giustamente il datore di lavoro non si potra' fidare "sulla parola" di quanto
afferma lo straniero, anche perche' quella fiducia, se mal riposta, potrebbe
costargli caro: l'arresto da tre mesi ad un anno. E' questa infatti la sanzione
per chi assume stranieri extracomunitari non muniti di permesso per lavoro.
E allora lo straniero non sara' assunto, a meno di trovare un datore di lavoro
cosi' disponibile da recarsi in Questura a chiedere conferma della "bonta'" del
permesso.
E pensare che il documento elettronico era stato pubblicizzato come lo strumento
in grado di abolire le lunghe code fuori dagli uffici e dalle questure, capace
di rendere piu' veloci tutte le pratiche. L'unica cosa che cambiera' -ammesso
che qualcosa cambi- saranno i soggetti in coda, non piu' i lavoratori ma i
datori di lavoro!
E pensare che questo gioiello elettronico costa solo 27,50 euro, cui devono
sommarsi 14,62 euro dio marche da bollo e 30,00 euro per la spedizione
dell'istanza di rilascio. 72,12 euro per avere un documento che complichera' le
assunzioni. Ottimo lavoro!
Per fortuna ancora non e' molto diffuso, complici i ritardi (ah, il Belpaese!)
di Poste e Questure, ne sono stati rilasciati pochi e dunque e' ancora possibile
mettere qualche toppa per correre ai ripari. Il problema esplodera' quando fra
qualche mese (?) tutti i permessi di soggiorno cartacei saranno sostituiti da
quelli elettronici: blocco delle assunzioni da parte dei datori di lavoro, e di
nuovo tutti in Questura a chiedere spiegazioni.
E' importante che il ministero dell'Interno si faccia subito carico del
problema. Per questo nei prossimi giorni sara' presentata dall'on. Donatella
Poretti (Rosa nel Pugno) una interpellanza parlamentare.
La nostra proposta e' decisamente "pratica": consegnare, a tutti gli stranieri
che ricevono il nuovo permesso elettronico una certificazione (cartacea) dei
motivi per cui lo stesso e' stato rilasciato.
5 EURO PER UNA VAGLIA POSTALE E 2,5 PER RISCUOTERLO. INTERROGAZIONE AL MINISTRO
DELLE COMUNICAZIONI
Intervento dell'on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno,
segretaria della Commissione Affari Sociali
Sono aumentate le tariffe per effettuare i vaglia postali, 5 euro per quelli
emessi a sportello e 2,5 euro per quelli emesso attraverso Bancoposta online. I
costi di incasso sono invece 2,5 euro se incassato in contanti, gratis se
versato su conto Bancoposta o qualunque altro conto bancario. Recentemente
l'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e consumatori) ha evidenziato
che i citati cambiamenti di costo dei vaglia, privilegiando le transazioni
attraverso il sistema di Bancoposta e il sistema bancario in generale (in
particolare nelle sue modalita' on line), rientrano nella campagna promozionale
che le Poste stanno facendo per cercare di far sparire l'uso del contante per le
transazioni presso i loro uffici. Nulla da ridire, sono provvedimenti che stanno
prendendo molte aziende; in molti Paesi, come negli Usa, e' molto piu' comune
usare la carta di credito che i contanti. Peccato solo che l'azienda Poste spa
e' un servizio monopolista a capitale pubblico che si occupa di fornire un
servizio di pubblica utilita'! Dove ci si puo' rivolgere se non negli uffici
delle Poste spa, per fare un vaglia postale? In nessun altro posto perche' nel
settore delle poste non c'e' concorrenza e non c'e' possibilita' di scelta!
E' evidente, quindi, che come denunciato dall'Aduc, questi cambiamenti
penalizzano tutti coloro che normalmente non transitano attraverso la banca
delle Poste o la banca in generale, presumibilmente la gran parte quelli degli
utenti piu' anziani, oltre a tutti coloro che semplicemente non accedono ad
Internet.
L'Aduc per ora ha sollecitato un intervento urgente del ministro delle
Comunicazioni, io rivolgo un'interrogazione a risposta scritta al Ministero
della Comunicazione per sapere: quali provvedimenti intenda prendere per evitare
che il cambiamento del costo dei vaglia penalizzi tutti coloro che non usano
transitare attraverso la banca delle Poste o la banca in generale e tutti coloro
che semplicemente accedono ad internet.
Il testo dell'interrogazione:
http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=188148
LAVORO: QUANDO LA BUROCRAZIA SI METTE DI TRAVERSO. IL CASO DELLA DIREZIONE
PROVINCIALE DI ROMA
. Gia' trovare un lavoro e' difficile, se poi ci si mette di traverso la
burocrazia, allora il problema diventa critico. Parliamo della Direzione
provinciale di Roma del ministero del Lavoro. Come e' noto i contratti vanno
registrati in codesti uffici ed i tempi non sono particolarmente veloci vista la
lentezza della nostra burocrazia, se poi si cambiano le regole tutto diventa
quasi impossibile. Succede che i contratti cofirmati dal datore di lavoro e dal
lavoratore avevano, fino a poco tempo fa, una corsia preferenziale perche',
appunto, non vi erano ostacoli alla registrazione. Ora, invece, tale contratti
sono inseriti in ordine di presentazione delle domande, le quali sono di
tipologie diverse, comprese quelle in contenzioso tra datore e lavoratore,
sicche' tutte le procedure si allungano anche laddove non ce ne sarebbe bisogno.
In precedenza un nuovo contratto veniva registrato in circa 20 giorni, oggi ci
vogliono mesi per formalizzare un lavoro. Il lavoratore e il datore, in questo
senso, devono aspettare che gli uffici governativi annotino il contratto prima
di iniziare a lavorare, con evidente danno per entrambi.
In teoria lo Stato e' al servizio dei cittadini, per risolvere i loro problemi.
In teoria, appunto. Abbiamo sollecitato un intervento del ministro del Lavoro.
TELEFONIA. BASTA CON I SOPRUSI. E' IL TURNO DI 3 ITALIA.
Compagnie telefoniche senza ritegno. L’ultima conferma la offre 3 Italia: dopo
aver preannunciato un corposo aumento tariffario a partire da settembre,
richiede corpose penali ai clienti che vogliono cambiare operatore. Questo e’ un
esempio delle segnalazioni che ci pervengono tramite telefono o mail:
il 13 ottobre 2006 ho stipulato un contratto con il gestore 3, piano tariffario
SUPER 3 e cellulare Motorola in comodato d'uso, in cambio di una ricarica
mensile di 20 euro. In data 18 luglio 2007 mi e' arrivato sms che mi informava
che dal primo settembre 2007 aumenteranno le tariffe.
Non sono convinto della legittimita’ della variazione, comunque ho chiesto di
annullare il contratto ma mi è stato risposto che c’e’ una penale di 240 euro.
Cosa posso fare?
La richiesta della penale e’ illegittima, perche’ vietata dalla legge 40/2007
(decreto Bersani) in caso di recesso; ancor piu’ in questo caso perche’ lo
scioglimento del contratto avviene a seguito delle mutate condizioni decise dal
gestore unilateralmente.
Sappiamo che l’imposizione per legge dell’abolizione dei costi di ricarica (a
suo tempo contestammo le modalita’ del provvedimento) ha indebolito soprattutto
gli operatori piu’ piccoli come Wind e, appunto, 3 Italia, ma ci sembra che
questo modo di operare non possa che indebolire ulteriormente le loro posizioni.
Come sperano di recuperare terreno rispetto a Tim e Vodafone se trattano in
questo modo i loro “pochi” clienti?
In questa fase 3 Italia e Wind tralasciano quello che dovrebbe essere il loro
patrimonio principale: i clienti. Sembrano molto concentrate su operazioni
finanziarie come la vendita congiunta delle torri su cui sono posizionati i loro
ripetitori. Il patron egiziano di Wind, Naguib Sawiris, inoltre, ha quasi
concluso un'operazione finanziaria che scarica direttamente su Wind i debiti
contratti per acquisire la societa' da Enel. Una mossa che ricorda molto da
vicino l‘operazione di Marco Tronchetti Provera, che negli anni ha traslato i
suoi debiti da Pirelli a Telecom.
Quando arrivera' la fine di questi soprusi e violazioni continue? E' evidente
che cio' accade per la mancanza di controlli e di normativa. I primi per gli
scarsi poteri dell'Autorita' preposta e per il modo altalenante e pro-aziende
che la stessa Autorita' usa (vedi le multe irrisorie che commina, tali da
incentivare chi viola le norme a continuare a farlo... per quel che costa....).
La mancanza di normativa e', in generale, il perdurare del monopolio di Telecom
Italia sull'ultimo miglio e, in particolare, sempre la limitatezza dei poteri e
dei livelli sanzionatori dell'Autorita'.
Occorrerebbe una cura da bisonte per risanare la situazione e le conseguenti
banditesche politiche commerciali dei vari operatori, ma, per il momento, non
vediamo mandriani all'orizzonte. Per cui dobbiamo intensificare al massimo il
nostro servizio di controllo, soprattutto grazie alla collaborazione dei
consumatori, che devono segnalare tutto e non rassegnarsi a continuare a
ricevere "calci negli stinchi".
COSTI DELLA POLITICA. RIMBORSI PER I VIAGGI ALL'ESTERO? RADDOPPIARLI!
Abolire i rimborsi spese per i viaggi di studio all'estero per i parlamentari?
No. Noi li raddoppieremmo, ovviamente con i dovuti controlli. Quando un
argomento va di moda, come i costi della cosiddetta politica, che dovremmo
chiamare partitocrazia, si predispongono atti molto popolari ma del tutto
inefficaci se non controproducenti. E' positivo che i nostri parlamentari vadano
all'estero ad imparare qualcosa, soprattutto le lingue e le prassi parlamentari
dei vari Paesi, cosi' come chi se lo puo' permettere, manda i propri figli
all'estero a studiare una lingua o a frequentare corsi di aggiornamento. Perche'
mai non dovrebbero farlo coloro che hanno in mano il governo dell'Italia? Dallo
"studio" non puo' che venire un gran bene e, sentite alcuni interventi e
dichiarazioni di parlamentari, un soggiorno all'estero non puo' che migliorare
il livello culturale dei nostri governanti. Siamo in controtendenza, lo
sappiamo, ma e' meglio essere impopolari che antipopolari.
ALLERGIE. BICROMATO NEI PRODOTTI IN PELLE A CONTATTO CON L'EPIDERMIDE.
INTERROGAZIONE AL MINISTERO DELLA SALUTE
Intervento dell'on Donatella Poretti parlamentare radicale della Rosa nel Pugno,
segretaria della Commissione Affari Sociali
Con l'arrivo dell'estate e del caldo sono sempre piu' le persone che utilizzano
sandali e i piu' diversi tipi di scarpe in pelle a diretto contatto con
l'epidermide.
La settimana scorsa l'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e
consumatori) ha reso noto che l'Istituto Tedesco per la Valutazione dei Rischi
(BfR) ha esaminato diversi campioni di prodotti in pelle trovandovi nel 50% dei
casi quantita' pericolose di bicromato di potassio. Il bicromato di potassio e'
un fissatore che da' un colore bruno alle pelli ed e' responsabile di allergie
da contatto. E' scontato che maggiore e' la sua quantita', maggiore e' la
probabilita' che posa provocare danni a coloro che si trovano a contatto con le
pelli. Il problema, poi, non e' solo "stagionale", pensiamo, infatti, anche ai
guanti che indossiamo d'inverno. Per questo, secondo l'Aduc si deve prestare
molta attenzione quando si comprano i prodotti in pelle da venditori ambulanti
contro i quali non puo' essere avviata nessuna forma di rivalsa e nei confronti
dei quali non abbiamo nessun tipo di garanzia sul prodotto acquistato.
L'Associazione dei consumatori ha scritto al Ministero della Salute per sapere
se sul bicromato di potassio siano stati effettuati studi analoghi a quelli
tedeschi e quali siano stati i risultati.
Al Ministero rivolgo con un'interrogazione la stessa domanda chiedendo in piu'
se, nel caso questi studi non siano stati fatti, se se si ritenga necessario
condurli.
Il testo dell'interrogazione:
http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=188365
RELAZIONE AGCOM SULLE TLC: COME BOLLIRE LA RIBOLLITA! ABOLIRE CHI GARANTISCE
SOLO I GESTORI
Dominio di Telecom Italia, valanghe di disservizi subiti dagli utenti, ritardi
nella banda larga. A leggere di anno in anno le relazioni dell’Agcom a Governo e
Parlamento si ha l’impressione che di essere sempre fermi. La disamina dei
problemi e’ sempre uguale, come pure la descrizione degli interventi
dell’Autorita’ garante nelle comunicazioni. Interventi, sempre preannunciati
come risolutivi, che si rilevano non efficaci. La relazione del presidente
Antonio Calabro’ presentata oggi alla Camera da questo punto di vista non fa
eccezione.
Tra gli elementi positivi, l’Agcom ha evidenziato i risparmi degli utenti grazie
in particolare all’abolizione dei costi di ricarica delle schede telefoniche. Se
oltre a questo, Calabro’ si fosse pronunciato anche sulla legittimita’ o meno
degli aumenti praticati dai gestori Wind e 3 Italia, avrebbe almeno fornito una
certezza agli utenti, che si vedono in questi giorni: disattivare schede
telefoniche, negare il rimborso del credito residuo e addebitare penali per
recesso dai contratti.
Nella relazione odierna l’Agcom ha dato anche i numeri relativi alla sua
attivita’: sono stati ben 835 i provvedimenti di varia natura in un anno. Una
produttivita‘ notevole, non c‘e‘ che dire. Non occorre confondere, pero‘, la
produttivita’ con l’efficacia. A che serve nel 2007 produrre un milione di
floppy disk al minuto?
Allo stato dei fatti, per non morire ingozzati di ribollita, va presa in tenace
considerazione l'abolizione di questa Autorita' che era stata istituita per
sovrintendere al passaggio dal monopolio al libero mercato e alla concorrenza,
ma che di fatto opera per razionalizzare le politiche da rapina dei vari
gestori. Secondo noi, per gli utenti finali di questi servizi, cio' non
rappresenterebbe ne' un vantaggio ne' uno svantaggio, ma per i contribuenti
italiani sarebbe un notevole risparmio di soldi ed energie.
La balena banca
Ecco la vignetta di Giannino:
http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=188400
BANCA ITALEASE. QUANDO IL RISPARMIATORE PAGA DUE VOLTE
Puo' non succedere nulla quando una banca passa, in un anno e mezzo, da una
esposizione sui derivati di 26,6 milioni a 730 milioni? Si'. E il caso della
Banca Italease. La Banca d'Italia e la Consob (la banca Italease e' quotata in
borsa) sembra abbiano adottato la strategia della scimmietta che non vede, non
sente, non parla, o meglio, queste funzioni sono esercitate in ritardo. Insomma
si sta chiudendo la stalla quando i buoi sono fuggiti. E' la solita storia che
abbiamo denunciato altre volte: le banche consigliano prodotti finanziari
"sicuri" che in realta' sono rischiosissimi. In sostanza i clienti di questa
banca, che sono imprenditori, insieme a contratti di leasing hanno sottoscritto
un "interest rate swap" (Irs) che trasformava gli interessi a tasso variabile in
interessi a tasso fisso, in questo modo si sarebbe evitato l'aumento dei tassi.
C'era pero' un postilla: nel caso i tassi avessero superato un certo limite, il
cliente si sarebbe accollato i relativi costi. E cosi' e' stato, per cui
pagheranno due volte i tassi di interesse. I derivati non servivano quindi a
coprire dal rischio dell'aumento dei tassi. Brutta storia nell'Italia del nuovo
Governatore della Banca d'Italia e della "nuova" legge sul risparmio.
I viaggi dei parlamentari
Vignetta di Joshua Held
http://www.aduc.it/dyn/vignetta/vignetta_base.php?id=188584
PEPERONI AI PESTICIDI. CONSIGLI PER GLI ACQUISTI
Le ispezioni alimentari eseguite nel Baden-Wuerttemberg (Germania) hanno
rilevato consistenti tracce di pesticidi nei peperoni provenienti da Turchia e
Spagna, e molto meno in quelli israeliani, olandesi, marocchini e italiani.
Ecco i dati del dipartimento regionale: nel 93% dei 110 campioni esaminati sono
emersi dei residui, un terzo dei quali oltre il consentito, quindi 34 campioni
su 110 hanno residui di pesticidi oltre la norma. Con due prove positive su tre
(66%) i piu' oberati sono risultati i peperoni turchi, uno su tre (33%) quelli
spagnoli. Per lo piu' sono insetticidi di vecchia generazione "Methomyl o
"Oxamyl" (antiparassitari tossici, che provocano nausea, vomito e dispnea, ecc).
Il consiglio ai consumatori e' semplice: negli acquisti in Italia occorre
leggere le etichette dove e' indicata la provenienza dei peperoni, se di origine
spagnola o turca meglio evitare l'acquisto, se non c'e' l'etichettatura,
obbligatoria per legge, non acquistare e segnalare l'irregolarita' alla Polizia
municipale del proprio Comune. Ai turisti che hanno scelto come luogo di
villeggiatura la Spagna o la Turchia, consigliamo di non mangiare peperoni.
L'Aduc ha inviato una nota al ministero della Salute affinche' siano
intensificati i controlli sui peperoni provenienti da Spagna e Turchia.
PUBBLICITA' INGANNEVOLE. SANZIONI 100 VOLTE PIU' PESANTI: PROPOSTA DI LEGGE
Intervento dell'on Donatella Poretti, deputata radicale della Rosa nel Pugno,
segretario della Commissione Affari Sociali
Sanzione massima innalzata da 100 mila euro a 10 milioni di euro, e anche di
piu', per le aziende responsabili di pubblicita' ingannevole. E' quanto prevede
la proposta di legge che ho presentato oggi in collaborazione con l'Aduc
(associazione per i diritti degli utenti e consumatori).
L'obiettivo e' rendere efficace il lavoro dell'Autorita' Antitrust preposta al
controllo della veridicita' dei messaggi pubblicitari. Gli interventi
dell'Authority finora non sono serviti ad arginare la diffusione, da parte di
grandi aziende, di spot e inserzioni non veritieri o addirittura truffaldini,
arrecando gravi danni a milioni di consumatori. La causa e' individuabile nelle
sanzioni massime che l'Antitrust puo' irrorare: centomila euro per un'impresa
che fattura 5, 10, 20 miliardi di euro sono un'inezia, che non hanno alcun
potere dissuasivo.
Nei mesi scorsi l'Aduc aveva piu' volte sottolineato l'incongruenza dell'attuale
sistema sanzionatorio [1]. La proposta di legge -che va a modificare l'articolo
26 del codice del consumo- se approvata, potrebbe finalmente porre fine ai
messaggi ingannevoli, responsabilizzando le aziende che prima di lanciare
campagne poco trasparenti ci penseranno dieci volte.
Qui la relazione e la proposta di legge:
http://www.aduc.it/dyn/parlamento/arti.php?id=188687
Nota [1]
- Pubblicita' ingannevole: condannata Tim. ma le sanzioni sono basse e non
servono. E' come se noi pagassimo 0,47 euro per un divieto di sosta!!
http://www.aduc.it/dyn/tlc/comu.php?id=184374
- Pubblicita' ingannevole: le sanzioni dell'Antitrust, le pompe funebri di
Vicenza e Telecom Italia
http://www.aduc.it/dyn/tlc/comu.php?id=186669
BENZINA: COME RISPARMIARE. CONSIGLI AGLI AUTOMOBILISTI
Carissima benzina. Non e' l'inizio di una lettera ma, purtroppo, la
constatazione che il carburante indispensabile ai nostri spostamenti viaggia su
livelli di costi piuttosto elevati: siamo arrivati a 1,35 euro il litro. In
attesa che Governo diminuisca la tassazione che incide per il 66% del prezzo, il
"consumatore" del combustibile d'oro puo' adottare alcune tecniche che servono a
risparmiare. Ecco i consigli.
* Scegliere il fai da te nel rifornimento fa risparmiare, anche se e' scomodo;
* Si risparmia fino al 30% mantenendo la velocita a 2/3 di quella massima
consentita dalla propria auto;
* Si risparmia fino al 30% con un carico di bagagli non eccessivo. Da evitare
carichi esterni;
* Si risparmia fino al 10% con una conduzione dolce della guida;
* Si risparmia fino all'11% con un uso accorto del condizionamento (inutile
tenerlo "a palla". Utilizzare il ricircolo dell'aria gia' rinfrescata);
* Si risparmia fino al 10% con una corretta pressione dei pneumatici;
* Si risparmia fino al 10% spegnendo il motore in caso di lunghe file.
DROGA/COCAINA A BERGAMO. RICOVERATI VITTIME DEL MERCATO NERO
Nelle ultime ventiquattro ore 15 persone sono state ricoverate in un ospedale di
Bergamo per intossicazione da cocaina tagliata male. Secondo i medici, la
cocaina sarebbe stata tagliata con l'atropina, una sostanza che amplifica gli
effetti della cocaina e provoca allucinazioni. Questo e' solo un piccolo, e ci
auguriamo riparabile, esempio degli effetti devastanti dell'attuale legislazione
sulle droghe. Come negli Stati Uniti durante il proibizionismo sull'alcol, il
mercato nero offre sostanze non controllate, sconosciute, prodotte da mercanti
di droga il cui unico obiettivo e' il profitto. All'epoca si poteva morire per
un bicchierino di wisky da una partita mal tagliata, oggi si muore per quelle
droghe illegali che circolano liberamente in clandestinita'. Dall'hashish
all'eroina, milioni di italiani acquistano e consumano sostanze senza conoscerne
i contenuti e la potenza, esponendosi a gravi rischi per la salute.
La legalizzazione ed il severo controllo del mercato delle droghe oggi illegali
potrebbe ridurre enormemente il danno, ed episodi come quello verificatosi a
Bergamo (e chissa' quanti altri casi simili che risultano i morti da overdose)
non accadrebbero. Il cittadino che scegliesse di assumere sostanze come la
cocaina o la cannabis avrebbe la possibilita' di essere seguito da medici -e
quindi informato sulla loro reale pericolosita'- e ottenere dosi e sostanze
controllate, e quindi meno rischiose per la sua salute.
Oltremodo, potrebbe
acquistare le sostanze in luoghi controllati piuttosto che dover entrare in
contatto con la malavita.
Continuare sulla strada della repressione "senza se e senza ma" condanna alla
roulette russa milioni di italiani.
NUOVE TUTELE CONSUMATORI. BENE, MA E' TROPPO POCO E VEDREMO NELLA PRATICA
I due decreti legislativi approvati dal Consiglio dei ministri sono sicuramente
un buon passo verso una maggiore tutela dei consumatori, ma e' troppo poco.
In materia di pubblicita' ingannevole, per esempio, proprio ieri, grazie all'on.
Donatella Poretti della Rosa nel Pugno, avevamo presentato una proposta di legge
che trattava le stesse materie oggi affrontate dal decreto del Governo e in
parte soddisfatte: l'iniziativa d'ufficio dell'Antitrust nel procedere contro le
pubblicita' ingannevoli e l'aumento delle sanzioni massime per chi viene
riconosciuto colpevole. In questo ultimo aspetto, pero', il Governo ha solo
raddoppiato gli attuali importi, mentre le nostra proposta li decuplicava e li
legava anche al fatturato lordo delle aziende ritenute colpevoli, una sanzione
che potrebbe funzionare da potente deterrente. Il raddoppio deciso oggi, invece,
e' solo una piccola pillola contro i danni e le truffe che quotidianamente,
specialmente le aziende di telecomunicazioni, fanno nei confronti dei
consumatori. Comunque anche questo piccolo aumento rappresenta una tendenza, su
cui lavoreremo alacremente per portarla alle dimensioni di vero rimedio contro
un certo uso e abuso della pubblicita'.
Per quanto riguarda invece la lista nera dei dieci comportamenti vietati [a],
per ora ci sembrano delle buone intenzioni. Aspettiamo di vedere come saranno
messe in pratica, ricordandoci, purtroppo, di quante cose previste nei
precedenti decreti Bersani sono rimaste lettera morta (per esempio la class
action) oppure sono state realizzate al contrario di come erano state annunciate
(per esempio la liberalizzazione dei taxi). E, per ora, nella lista presentata,
ci sono alcune cose che ci lasciano perplessi perche' un po' demagogiche (punto
5 - far credere al consumatore che in caso di mancato acquisto del prodotto sia
in pericolo l’attivita' lavorativa del venditore), perche' gia' sanzionate dalle
attuali normative (truffa et similia) o applicabili solo se, come avevamo
auspicato con la nostra proposta di legge, le sanzioni siano veramente
scoraggianti e non rappresentino solo una sorta di dazio da pagare per
continuare a violare le norme.
[a]
1) effettuare visite non gradite a casa del consumatore;
2) effettuare ripetute sollecitazioni commerciali per telefono, posta
elettronica o altro messo;
3) esortare i bambini o convincere i genitori ad acquistare i prodotti
reclamizzati;
4) lasciare intendere che il consumatore abbia già vinto un premio in caso di
acquisto di un prodotto;
5) far credere al consumatore che in caso di mancato acquisto del prodotto sia
in pericolo l’attività lavorativa del venditore;
6) presentare come gratuita l’offerta di un prodotto quando, in realtà , saranno
caricati sul consumatore i costi di spedizione;
7) esibire al consumatore un marchio di qualità non autorizzato o presentare un
prodotto con certificazioni non veritiere;
8) sollecitare all’acquisto dichiarando che il consumatore non troverà quel
prodotto ad un prezzo così basso presso nessun altro venditore;
9) fare pressing psicologico sul consumatore dando l’impressione che non possa
lasciare i locali senza acquistare un qualche prodotto o concludere un
contratto;
10) dare informazioni non veritiere sulla qualità del prodotto, sui prezzi di
mercato e sulle proprietà curative del prodotto.
CORDONE OMBELICALE. DONAZIONE IMPOSSIBILE A FIRENZE NEL WEEK-END. VERGOGNA
MINISTRO TURCO CHE NON VUOLE LE BANCHE PRIVATE
La donazione del sangue del cordone ombelicale e' teoricamente possibile ma
praticamente lo e' solo nel 10% delle strutture sanitarie italiane. Il nostro
ministro della Salute, Livia Turco, in materia e' schizofrenica: la recente
ordinanza in materia (1) prevede la donazione eterologa solo in strutture
pubbliche, mentre per la donazione autologa si puo' fare solo in banche estere
(2). Ma il nostro ministro alcuni giorni fa ha esternato lamentando che in
Italia non ci siano banche private e proprio stamane in consiglio dei ministri
si e' opposta all'approvazione di banche private. Il risultato? Che anche quel
10% di strutture che dovrebbero funzionare, lo sono a singhiozzo. Quindi, altro
che misero 10%, meno, molto meno... Una mia amica che dovrebbe partorire tra
questo sabato e domenica all'ospedale di Ponte a Niccheri di Firenze, voleva
donare il proprio cordone, ma le e' stato risposto che il centro di raccolta,
all'ospedale fiorentino di Careggi, e' chiuso nel week-end e quindi il suo
cordone verra' buttato nei rifiuti ospedalieri.
Non crediamo che il ministro Turco abbia il senso della vergogna, anche se e'
famosa perche' ogni tanto si commuove e piange, ma cogliamo l'occasione per
stimolarglielo. Lo facciamo in nome di questa futura mamma che non potra'
aiutare qualche bambino a superare la propria malattia e in nome dei tanti
bambini al mondo che non potranno usufruire delle cellule staminali di questo
cordone per avere una vita sana o per non morire.
La politica dell'imposizione pubblica della donazione altruista del cordone, ha
oggi nuove vittime. Altro che ministero della Salute... ministero della
Malattia... e "criminali" e complici di morte le autorita' sanitarie locali e
regionali.
(1) http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/20070504-CordoneOrdinanzaTurco.pdf
(2) Qui una scheda pratica sulla donazione del cordone:
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=101891
OVERBOOKING AEREA. I DIRITTI DEL PASSEGGERO
"Spiacente non abbiamo posti". E' la ferale notizia che un passeggero, munito di
regolare biglietto e prenotazione confermata, puo' sentirsi dire in uno degli
aeroporti italiani o dell'Unione europea. Si chiamo overbooking
(sovraprenotazione) ed e' un sistema che praticamente tutte le compagnie aeree
adottano: vendono cioe' piu' biglietti di quanti siano i posti a disposizione.
Saltano viaggio e nervi percio' abbiamo voluto elencare le opzioni alle quali ha
diritto il malcapitato turista (1).
In caso di overbooking la compagnia aerea deve offrire al passeggero una delle
seguenti scelte:
* il rimborso del prezzo del biglietto entro 7 giorni in denaro o con buoni di
viaggio e/o altri servizi;
* il primo volo possibile fino a destinazione;
* un volo in data successiva, a scelta del passeggero.
In aggiunta la compagnia aerea deve pagare un risarcimento in contanti pari a:
* 250 euro per i voli fino a 1.500 km; * 400 euro per i voli interni alla Ue
oltre 1.500 km e per tutte le altre tratte comprese tra 1500 e 3500 chilometri;
* 600 euro per i voli che non rientrano nei punti precedenti.
La compagnia aerea deve inoltre offrire gratuitamente:
* due telefonate o fax, telex o e-mail;
* pasti o rinfreschi;
* il pernottamento in albergo;
Il passeggero ha diritto alla differenza di prezzo se viaggia in una classe
inferiore a quella prenotata. Il passeggero non e' tenuto a chiedere i
risarcimenti e i servizi elencati perche' devono essere erogati dalla compagnia
aerea che deve informare i passeggeri dei loro diritti.
(1) Per approfondimenti si veda:
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/schedapratica/sche_mostra.php?Scheda=79897
PEPERONI AI PESTICIDI. INTERROGAZIONE AL MINISTRO DELLA SALUTE
Intervento dell'on Donatella Poretti, parlamentare radicale della Rosa nel
Pugno, segretaria della Commissione Affari Sociali
La settimana scorsa l'Aduc (Associazione per i diritti degli utenti e
consumatori) ha reso noto che nel Baden-Wuerttemberg, in Germania, sono state
eseguite alcune ispezioni alimentari che hanno rilevato consistenti tracce di
pesticidi nei peperoni provenienti da Turchia e Spagna, e molto meno in quelli
israeliani, olandesi, marocchini e italiani.
Ecco i dati del dipartimento regionale: nel 93% dei 110 campioni esaminati sono
emersi dei residui, un terzo dei quali oltre il consentito, quindi 34 campioni
su 110 hanno residui di pesticidi oltre la norma. Con due prove positive su tre
(66%) i piu' oberati sono risultati i peperoni turchi, uno su tre (33%) quelli
spagnoli. Per lo piu' sono insetticidi di vecchia generazione "Methomyl o
"Oxamyl" (antiparassitari tossici, che provoca no nausea, vomito, dispnea,
ecc...).
L'Aduc ha consigliato ai consumatori che acquistano peperoni di leggere le
etichette dove ne e' indicata la provenienza e se di origine spagnola o turca di
evitarne l'acquisto. Se non ci fosse l'etichettatura, obbligatoria per legge,
l'associazione dei consumatori consiglia di non acquistarli e di segnalare
l'irregolarita'alla Polizia municipale del proprio Comune. Infine, ai turisti
che hanno scelto come luogo di villeggiatura la Spagna o la Turchia, consiglia
di non mangiare peperoni. L'Aduc ha inviato una nota al ministero della Salute
affinche' siano intensificati i controlli sui peperoni provenienti da Spagna e
Turchia.
Al Ministro della Salute rivolgo un'interrogazione per sapere:
- se e' a conoscenza di questa allerta verificatasi in Germania e se non ritenga
di aumentare i controlli sui peperoni importati;
- se non ritenga necessario svolgere degli accurati controlli per verificare se
i citati prodotti siano gia' presenti nel nostro mercato e, nel caso venga
accertata la loro presenza, se non si ritenga di ritirarli dal mercato.
Il testo dell'interrogazione:
http://www.aduc.it/dyn/parlamento/docu.php?id=188973
Pensioni: lo scalone femminile
Ecco la vignetta di Giannino
http://www.aduc.it/dyn/giannino/giannino_base.php?id=189116
VIAGGI TUTTO COMPRESO. VADEMECUM DELL'ADUC
Viaggi e vacanze in vista. I viaggi organizzati sono comodi, basta una firma e
tutto e' a posto o quasi.
Abbiamo predisposto un elenco di consigli per i turisti che si affidano alle
agenzie:
* - Leggere attentamente il depliant: oltre alla pubblicita' ci devono essere
scritte le condizioni generali del contratto. Se non ci sono, eliminate quel
tour operator o agenzia di viaggi.
* - Farsi rilasciare copia del contratto con timbro e firma. Se l'agenzia vuole
rilasciare solo la ricevuta della caparra, non firmate il contratto.
* - L'anticipo o caparra non puo' superare il 25% del prezzo totale. Se vi
chiedono di piu' lasciate stare. Il saldo va effettuato 30 giorni prima della
partenza, non prima.
* - Controllare le ipotesi di aumenti previste dal contratto o dal depliant
(variazioni del costo di trasporto, delle tasse aeroportuali e del cambio). Se
non sono scritte, diffidate. In ogni caso gli aumenti non possono superare il
10% del valore del viaggio.
* - Se improvvisamente non si puo' partire e' possibile essere sostituiti,
almeno quattro giorni prima del viaggio, o si puo' pagare la penalita' (trenta
giorni prima 10%, 20 giorni prima 25%, 15 giorni prima 50%, tre giorni prima
75%, meno di tre giorni 100%). La penalita' per i voli di linea e' diversa dai
voli speciali. Queste notizie devono essere riportate nel contratto.
* - L'agenzia o il tour operator devono avere un'assicurazione per la
responsabilita' civile verso l'utente, che deve essere indicata nel contratto.
* - Se, prima del viaggio, ci sono delle variazioni significative della vacanza
(cambio della categoria dell'albergo, slittamento di piu' giorni della partenza,
ecc.), il contratto puo' essere annullato dal turista o si puo' scegliere una
altra vacanza, anche piu' costosa, senza che questo comporti necessariamente un
aumento di prezzo. Se le variazioni avvengono durante il viaggio il tour
operator deve rifondere la differenza di costo.
* - In caso di contestazione documentare tutto e al ritorno inviare al tour
operator, entro 10 giorni, una lettera di protesta (raccomandata con ricevuta di
ritorno), chiedendo il rimborso o il risarcimento dei danni. In caso di
insoddisfazione si puo' ricorrere al giudice di pace.
Nel nostro portale all'indirizzo
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/richiesta,e'
attivo un servizio di consulenza per il turista, che risponde gratuitamente in
48 ore.
Nella sezione
http://www.aduc.it/dyn/sosonline/modulistica/modu_mostra.php?Scheda=40182 c'e'
un modulo predisposto per la richiesta di rimborso e risarcimento.
INFLAZIONE. LA QUIETE PRIMA DELLA TEMPESTA
I dati provvisori dell'Istat sull'inflazione durante il mese di luglio
potrebbero confortarci sul fatto che stiamo vivendo in una economia stabile e
sempre piu' amica degli utenti e consumatori? Lo 0,2% in piu' rispetto a giugno
2007 e 1,6% in piu' rispetto a luglio 2006 sarebbero numeri di tutto rispetto
per un Paese in crescita.... ma, dal nostro osservatorio non riusciamo ad essere
sereni, sia perche' siamo letteralmente sommersi da proteste e segnalazioni di
aumenti incontrollati, sia –e soprattutto- perche' molti prodotti e servizi sono
in fase di quiete prima della tempesta di settembre-ottobre.
I prodotti alimentari segnano + 0,0 rispetto a giugno, ma dovunque, in Italia e
negli altri Paesi Ue sono sempre piu' frequenti le previsioni post-vacanze di
aumenti anche intorno al 50% per prodotti tipo pane e pasta per la scarsita' e
l'aumento dei costi delle materie prime.
L'abbigliamento segna anch'esso +0,0 rispetto a giugno.... ma luglio e' il mese
dei saldi.
L'elettricita' segna +0,1 rispetto a giugno, ma la liberalizzazione (che
portera' indiscutibilmente, nella prima fase, ad un aumento dei prezzi) non e'
ancora partita: si aspettano le decisioni dell'Autorita' e verso la fine
dell'anno ne vedremo delle belle. E prima che il mercato cosiddetto libero dia i
suoi frutti (calo dei prezzi e piu' qualita') ci vorra' ancora tempo, anche
perche' Enel, cosi' come si prospetta, continuera' ad essere in posizione
dominante.
I trasporti segnano +0,8 rispetto a giugno... ma quanto dureranno gli artifici
di Trenitalia che aumenta sempre le tariffe dei supplementi e dei treni
particolari si' da non intaccare i prezzi base che contribuiscono a determinare
la mobilita' del calmiere?
L'istruzione segna +0,0 su giugno... la scuola riprende a settembre, mentre a
luglio si "addormenta".
Le comunicazioni segnano solo +0,3 sempre su giugno, ma i grandi operatori, dopo
che sono stati "depauperizzati" con l'abolizione dei costi di ricarica dei
telefonini, hanno tutti in previsione aumenti a partire da settembre. Nel
settore, inoltre, anche coloro che appaiono fermi nelle tariffe (vedi Telecom)
fanno invece registrare aumenti esponenziali del contenzioso con gli utenti per
offerte sempre piu' al limite della truffa, per niente trasparenti... e su
questo non ci sembra che esista un calmiere Istat di verifica e miscelazione
nella percentuale complessiva del costo della vita.
C'e' da stare molto all'erta, altro che la soddisfazione che non pochi politici
stanno esternando per ungersi sulle loro politiche presunte liberalizzatrici. E,
per l'appunto, solo la calma prima della tempesta.
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LA PULCE NELL'ORECCHIO
Articoli e riflessioni con il preciso scopo di mettere il dubbio -con
l'informazione- sulla solidita' di diffuse certezze o distrazioni sui nostri
consumi o sui servizi di cui usufruiamo
di: Annapaola Laldi
DOSSIER OTTO PER MILLE. LA GESTIONE DELL'OTTO PER MILLE DELLO STATO/3-3
DAL 1998 AI NOSTRI GIORNI
C) Aspiranti al finanziamento dell'OPM a diretta gestione statale e
finanziamenti concessi anno per anno.
Questo capitolo è il terzo di una serie di approfondimenti sui dati relativi
alla gestione OPM dello Stato dal 1998 in poi e si articola nel modo seguente:
1) Informazione sulle fonti;
2) Modalità seguita;
3) I dati;
4) Considerazioni finali.
(Per comodità si richiamano i titoli e i link dei due capitoli precedenti:
A) La gestione dell'OPM statale fuori dalla normativa prevista dal DPR 76/1998
http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php?id=179186
B) La gestione dell'OPM statale ai sensi della normativa vigente (DPR 76/1998)
C) http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php?id=180473
1) Le FONTI di questi dati sono i Decreti del Presidente del Consiglio dei
Ministri (DPCM) a partire dal 1998. A questo proposito occorre fare la seguente
precisazione: I DPCM dal 1998 al 2004 sono stati pubblicati nell'edizione
cartacea della Gazzetta Ufficiale (G.U.) in un fascicolo apposito (supplemento
ordinario) che contiene sia il decreto sia gli elenchi delle domande rigettate.
A partire dal decreto relativo all'OPM 2005 (che però fu emanato nel gennaio
2006), sull'edizione cartacea della G.U. troviamo soltanto il testo del DPCM
senza alcun allegato. Gli allegati si trovano invece in rete sul sito della
Presidenza del Consiglio dei Ministri come LINK al relativo DPCM. Con una novitÃ
interessante. Oltre agli elenchi delle domande rigettate sono consultabili
anche, voce per voce ("Fame nel mondo", ecc.) quelli relativi alle domande
ritenute valide. E' così possibile calcolare la percentuale delle domande
finanziate rispetto a quelle accolte come valide non solo a livello globale, ma
anche, appunto, per ciascuna delle quattro voci.
E' quanto abbiamo fatto in questa sede a partire, appunto dall'OPM 2005.
2) La MODALITA' che abbiamo seguito è questa: anno per anno si è indicato il
rispettivo DPCM con la sua data e il numero e la data della G.U. su cui è stato
pubblicato.
Il dato relativo alle domande pervenute si trova nel "preambolo" del DPCM,
quello relativo alle domande soddisfatte scaturisce dall'elenco ivi pubblicato,
mentre i dati relativi alle altre domande sono ricavati dagli allegati, come
detto nel punto 1).
Per quanto concerne le domande rigettate, i motivi segnalati sono i seguenti:
a) pervenute oltre i termini;
b) carenti ex art. 3 comma 1 (che esclude il "fine di lucro" dell'aspirante al
finanziamento);
c) carenti ex art. 3 comma 2 (che elenca i requisiti soggettivi dell'aspirante
al finanziamento);
d) non rientranti nelle fattispecie previste; oppure: escluse dall'istruzione
del Dipartimento;
e) riportanti parere sfavorevole dai ministeri competenti.
3) I DATI
ANNO 1998
DPCM 30.11.1998 (G.U n. 50 del 12.3.1999; s.o.).
Domande pervenute: n. 495
Domande non in regola: n. 50
Domande con par. sfav.: n. 122
Totale dom. rigettate : n. 172 (34,75% delle domande ricevute)
Domande valide : n. 323 (65,25% " " " )
Domande finanziate: n. 44 (13,62% delle domande valide)
[(domande oltre i termini: n. 34; carenti ex art. 3 c.1: n. 2; carenti ex art. 3
c.2: n. 1; non rientranti nelle fattispecie previste: n. 13; totale domande non
in regola: n. 50); domande con parere sfavorevole: n. 122, totale generale
domande rifiutate: n. 172]
ANNO 1999
DPCM 26.11.1999 (G.U. n. 39 del 17.2.2000; s.o.)
Domande pervenute: n. 332
Domande non in regola: n. 14
Domande con par. sfav.: n. 62
Totale dom. rigettate : n. 76 (22,89 delle domande ricevute)
Domande valide: n. 256 (77,11% " " " )
Domande finanziate n. 65 (25,39% delle domande valide)
[(domande oltre i termini: n. 9; carenti ex art. 3 c.1: n. 2; carenti ex art. 3
c.2: n. 3; totale domande non in regola: n. 14); domande con parere sfavorevole:
n. 62; totale generale domande rifiutate: n. 76].
ANNO 2000
DPCM 20.11.2000 (G.U. n. 56 del 8.3.2001: s.o.)
Domande pervenute: n. 910
Domande non in regola: n. 42
Domande con par. sfav.: n. 191
Totale dom. rigettate : n. 233 (25,61% delle domande ricevute)
Domande valide: n. 677 (74,39% " " " )
Domande finanziate n. 95 (14,03% delle domande valide)
[(domande oltre i termini: n. 37; carenti ex art. 3 c.1: n. 1; carenti ex art. 3
c.2: n. 4; totale domande non in regola: n. 42); domande con parere sfavorevole:
n. 191; totale generale domande rifiutate: n. 233].
ANNO 2001
DPCM 29.11.2001 (G.U. n. 52 del 2.3.2002; s.o.)
Domande pervenute: n. 1.205
Domande non in regola: n. 205
Domande con par. sfav.: n. 468
Totale dom. rigettate : n. 673 (55,85% delle domande ricevute)
Domande valide: n. 532 (44,15% " " " )
Domande finanziate n. 116 (21,80% delle domande valide)
[(domande oltre i termini: n. 18; carenti ex art. 3 c.1: n. 8; carenti ex art. 3
c.2: n. 179; totale domande non in regola: n. 205); domande con parere
sfavorevole: n. 468; totale generale domande rifiutate: n. 673].
ANNO 2002
DPCM 20.11.2002 (G.U. n. 57 del 10.3.2003; s.o.)
Domande pervenute: n. 1.232
Domande non in regola: n. 242
Domande con par. sfav.: n. 358
Totale dom. rigettate : n. 600 (48,70% delle domande ricevute)
Domande valide: n. 632 (51,30% " " " )
Domande finanziate n. 236 (37,34% delle domande valide)
[(domande oltre i termini: n. 35; carenti ex art. 3 c.1: n. 5; carenti ex art. 3
c.2: n. 202; totale domande non in regola: n. 242); domande con parere
sfavorevole: n. 358; totale generale domande rifiutate: n. 600].
ANNO 2003
DPCM 20.12.2003 (G.U. n. 52 del 3.3.2004; s.o.)
Domande pervenute: n. 1.265
Domande non in regola: n. 427
Domande con par. sfav.: n. 310
Totale dom. rigettate : n. 737 (58,26% delle domande ricevute)
Domande valide: n. 528 (41,74% " " " )
Domande finanziate n. 203 (38,44% delle domande valide)
[(domande oltre i termini: n. 224; carenti ex art. 3 c.1: n. 4; carenti ex art.
3 c.2: n. 199; totale domande non in regola: n. 427); domande con parere
sfavorevole: n. 310; totale generale domande rifiutate: n. 737].
ANNO 2004
DPCM 23.11.2004 (G.U. n. 20 del 26.1.2005; s.o.)
Domande pervenute: n. 1.632
Domande non in regola: n. 280
Domande con par. sfav.: n. 552
Totale dom. rigettate : n. 832 (50,98% delle domande ricevute)
Domande valide: n. 800 (49,02% " " " )
Domande finanziate n. 76 (9,5% delle domande valide)
[(domande oltre i termini: n. 108; carenti ex art. 3 c.1: n. 3; carenti ex art.
3 c.2: n. 140; escluse dall'istruzione del Dipartimento: n. 29; totale domande
non in regola: n. 280); domande con parere sfavorevole: n. 552; totale generale
domande rifiutate: n. 832].
ANNO 2005
DPCM 30.1.2006 (G.U. n. 54 del 6.3.2006)
Domande pervenute: n. 1.512
Domande non in regola: n. 159
Domande con par. sfav.: n. 545
Totale dom. rigettate: n. 704 (46,56% delle domande ricevute)
Domande valide: n. 808 (53,44% " " " )
Domande finanziate n. 58 (7,18% delle domande valide)
[(domande oltre i termini: n. 89; carenti ex art. 3 c. 1: n. 12: carenti ex art.
3 c. 2: n. 50; escluse dall'istruzione del Dipartimento: n. 8; totale domande
non in regola: n. 159); domande con parere sfavorevole: n. 545; totale generale
domande rifiutate: n. 704].
Come già detto, al testo del DPCM 30.1.2006 messo in rete, sono allegati anche
gli elenchi delle domande valide. Ecco dunque il
RIEPILOGO VOCE PER VOCE DOMANDE E FINANZIAMENTI DEL 2005
Fame nel mondo: valide n. 12 per euro 2.675.288,83
finanz. n. 3 per euro 470.000,00;
Calamità naturali: valide n. 53 per euro 56.854.132,14
finanz. n. 3 per euro 620.967,37;
Ass. rifugiati: valide n. 9 per euro 11.449.756,33
finanz. n. 3 per euro 2.826.000,00;
Beni culturali: valide n. 734 per euro 622.918.448,00
finanz. n. 49 per euro 7.895.100,00.
Se si calcolano le percentuali sulle voci analitiche, si hanno i seguenti
risultati:
Fame nel mondo: accolto il 25% delle domande per il 17,56% dell'importo
complessivo;
Calamità naturali: accolto il 5,66% delle domande per lo 1,09% dell'importo
complessivo;
Assist. rifugiati: accolto il 33,33% delle domande per il 24,68% dell'importo
complessivo;
Beni culturali: accolto il 6,67% delle domande per lo 1,27% dell'importo
complessivo.
(vedere anche l'aggiornamento OPM statale 2005:
http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php?id=142784)
ANNO 2006
DPCM 10 novembre 2006 (G.U. n. 19 del 24.1.2007)
Domande pervenute: n. 1.601
Domande non in regola: n. 145
Domande con par. sfav.: n. 568
Totale dom. rigettate : n. 713 (44,53% delle domande ricevute)
Domande valide: n. 888 (55,46% " " " )
Domande finanziate n. 25 (2,81% delle domande valide)
[(domande oltre i termini: n. 64; carenti ex art. 3 c.1: n. 48; carenti ex art.
3 c.2: n. 20; escluse dall'istruzione del Dipartimento: n. 13; totale domande
non in regola: n. 145); domande con parere sfavorevole: n. 568; totale generale
domande rifiutate: n. 713].
RIEPILOGO VOCE PER VOCE DOMANDE E FINANZIAMENTI DEL 2006
Fame nel mondo:
Domande valide: 26 per euro 5.437.298,94.
Interventi finanziati n. 25, di cui 17 parzialmente per complessivi euro
4.719.586,80 (86,80%)
Calamità naturali:
Domande valide: 51 per euro 52.177.600,45
Interventi finanziati: 0 (0%).
Assistenza ai rifugiati:
Domande valide: 17 per euro 8.326.701,90
Interventi finanziati: 0 (0%).
Conservazione beni culturali:
Domande valide: 794 per euro 564.191.863,49
Interventi finanziati: 0 (0%).
(vedere anche l'aggiornamento OPM statale 2006:
http://www.aduc.it/dyn/pulce/art/singolo.php?id=176521)
4) CONSIDERAZIONI FINALI
Una prima considerazione riguarda l'esiguità delle domande finanziate fra quelle
riconosciute valide, le quali, a loro volta, in qualche caso, non raggiungono
neppure il 50% di quelle inoltrate.
Nel 2002 e nel 2003, quando tutto l'OPM statale fu assegnato secondo legge, fu
finanziato rispettivamente il 37,34% e il 38,44% delle domande valide.
Per ora l'anno peggiore in assoluto è stato il 2006 con un miserrimo 2,81% di
domande finanziate.
In pratica, da quando (anno 2004) è stato inventato il prelievo di 80 milioni
alla fonte, l'OPM statale gestito secondo la sua propria legge è diventato una
vera e propria miseria.
Nel 2004 fu finanziato il 9,5% delle domande valide, nel 2005 il 7,18%. Poi,
appunto, il crollo del 2006, quando il prelievo alla fonte è stato di 85 milioni
di euro. Per il 2007 il prelievo sarà contenuto in 40 milioni di euro, e,
secondo i dati forniti dal competente ministero, la somma a disposizione dello
Stato per il proprio OPM dovrebbe aggirarsi sui 52 milioni di euro. Ma, nel 2008
e 2009 i prelievi alla fonte torneranno a essere di 85 milioni all'anno e,
considerato che le firme per lo Stato calano ogni anno, è ragionevole pensare
che molto presto allo Stato non verranno assegnati neppure gli 85 milioni di cui
ha tanto bisogno per coprire le spese generali.
Non sarà venuto, dunque, il momento di finirla con questa sceneggiata dell'OPM
statale?
Non sarà ormai il caso di rivedere radicalmente tutto il sistema dell'OPM,
distribuendolo esclusivamente in base alle scelte espresse a favore delle
confessioni religiose, e restituendo allo Stato la parte corrispondente alla
quota non espressa? In pratica, come si sta facendo col 5 per mille.
Direttamente collegata a quanto detto sopra sull'esiguità dei finanziamenti
dell'OPM statale, si impone una seconda considerazione che riguarda direttamente
gli aspiranti a tale finanziamento e che si può esprimere bene sotto forma di
domanda: quanto spendono gli aspiranti all'OPM statale, in termini di energie e
di denaro, per istruire una pratica che ha infime probabilità di essere accolta?
Basta leggere, infatti, l'allegato B) della circolare del 20 gennaio 2006
(http://www.aduc.it/dyn/documenti/allegati/pulce/Circolare_20GEN2006.pdf)
per rendersi conto dell'onere che, giustamente, s'intende, grava su di loro, e
non stupisce neppure che una grande percentuale delle domande inoltrate non
corrisponda ai requisiti previsti dalla normativa, e vengano quindi rigettate.
Che senso ha, dunque, tutto questo dispiego di energie e di soldi se quello che
dovrebbe essere un concorso si trasforma sempre più in un gioco d'azzardo?
Anche per questo motivo, sarebbe oltremodo logico e saggio che lo Stato si
spogliasse delle vesti di percettore dell'OPM, la smettesse di distribuire
elemosine in concorrenza con le confessioni religiose, e tornasse a fare
esclusivamente e seriamente quello che gli compete: garantire, cioè, i diritti
dei cittadini e dei contribuenti, singoli o associati che siano, nei
numerosissimi campi d'azione di politica interna ed estera.
NOTA:
Da non molto tempo sul sito del Governo è consultabile una sorta di Archivio
sull'OPM, in cui si trova anche il DPCM 30.1.2006 (OPM statale del 2005) con gli
elenchi allegati. L'indirizzo è questo:
http://www.governo.it/Presidenza/DICA/ottopermille/aggiornamento/la_normativa.html
Il DPCM 10.11. 2006, con gli elenchi allegati, si trova invece, per ora, a
quest'altro indirizzo:
http://www.governo.it/Presidenza/DICA/ottopermille/aggiornamento/ripartizione.html
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MEDICARE?
Politiche della salute. Informazione, dubbi sul mondo scientifico e sui problemi
globali
di: Giuseppe Parisi
I Predatori della Citrosodina perduta. The Raiders of the lost Citrosodina...
Passaggio ad Oriente 6
Come un bel film di Indiana Jones. Tutto fantastico e veloce. Il Mondo gira
cosi'. Cosi' lo vogliamo. Tutto e' veloce e bello, in caso contrario non e'
bello. La nevrosi d'ansia ci assale.
Negli anni '50, quando per gli Italiondi il ritmo della vita era contadino, con
le ossa rotte dagli alleati, si guardava gli Americani quasi come umani del
futuro. Erano un popolo fluente, sovente nevrotico.
La nevrosi occidentale del "consumismo" gridava ai quattro venti una certa linea
socio-culturale e politica, sfociata a meta' strada tra i "figli dei fiori" e le
furiose bande sessantottine.
Nessuno poteva sospettare, che saremmo finiti per bere il Cynar al carciofo
anche noi Italiondi.
Consumismo o Comunismo?
Cosicche', quella che si credeva nevrosi americana, era un modo ordinato di
gestire soprattutto il lavoro, in un rigoroso rispetto reciproco, finalizzato
alla produttivita' del "sistema Paese".
Alla fine, siamo riusciti a batterli.
Si', li abbiamo battuti, non in produttivita' ovviamente, bensi' in nevrosi.
Pochi Paesi al mondo possono eguagliarci, probabilmente nessuno.
Questo perche'
il "sistema Paese" Italiota, funziona molto bene. E si vede.
Tuttavia, nessuno aveva sospettato delle luci della ribalta, di nazioni che
sembravano un tempo non esistere nemmeno, Cina ed India.
Sembrava, in quanto la Cina e' membro del consiglio permanente alle Nazioni
Unite, insieme agli Stati Uniti, Gran Bretagna, Francia e Russia, praticamente
da sempre.
Nessuno di questi Paesi, in nevrosi, ci ha superato ancora.
Ma i tentativi ci sono, tutti.
Ad esempio, la spinta propulsiva cinese e' tale da rivendicare di essere
arrivati per ultimi, e da richiedere il "diritto" al consumo, a partire
dall'immissione in atmosfera di Co2.
E gli antichi vizi occidentali sono sbarcati nella millenaria quiete orientale.
Qualche giorno fa, Cao Wenzhuang, capo dell'ufficio registrazione Medicine e
Cibo dello Stato cinese, e' stato arrestato per avere intascato 200mila euro di
tangenti da aziende farmaceutiche per l'approvazione di alcuni nuovi farmaci. E
non diciamo quali siano le aziende farmaceutiche.
Non dobbiamo meravigliarci, a chi non fa gola un mercato di oltre un miliardo e
piu' di anime?
Adesso i riflettori degli analisti/raiders, si sono spenti sull'Europa.
In Italia, il boom farmaceutico e' morto e sepolto, ed e' vecchio dai tempi
della Citrosodina spesata dalla mutua. La farmacia "casalinga" e' un sereno
ricordo da anni 70-90 , quando oltre meta' di questa farmacia finiva in
pattumiera.
Che tempi d'Oro per le aziende farmaceutiche.
Le pressioni ed i tentativi sui governanti dei Paesi emergenti (emergenti lo
sono apparentemente ) diventano imperiosi.
Il segreto e' di permettere la creazione di una spesa incontrollata, come e'
stata la Italiota mutua sanitaria. Ci riusciranno?
Nel frattempo, si osservano primordiali segni premonitori, e non e' il solo caso
di Cao Wenzhuang. In Cina, grazie ad una inquietante informazione, c'e' una
guerra che miete vittime piu' che in Iraq. Oltre 200.000 vittime ogni anno, con
morti ed invalidita' permanenti, per incuria nella somministrazione
farmaceutica.
Ormai e' una corsa ad imitare l'occidente, non solo l'America tenuta d'occhio
con distacco e sospetto, ma ancor di piu' l'Europa e soprattutto l'Italia. Si',
l'Italia, con i grandi gusti per il buon mangiare, il sobrio vestirsi alla moda
e l'essere Italiano con il marchio Italiano. Sperano di raggiungere anche la
Nevrosi Italiota. Non so se ci riusciranno, credo non sia roba da poco.
Nel frattempo, la crescita economica cinese, diversamente da quella Italiota,
equivale ad una crescita esponenziale.
Gli Europei, ormai sanno che assumere una confezione intera di Aspirina equivale
a suicidarsi. I cinesi non lo sanno, merito secolare di informazione di regime.
Quelli ricchi, hanno un nuovo Status-symbol: il medicinale chimico da sfoggiare.
Quello non ricco, deve accontentarsi della Medicina tradizionale, cioe' quella
che, a casa nostra, e' per i ricchi.
Che mondo strano.
E l'automedicazione e' una virtu' importata dall'estero.
Tra le 200.000 vittime della farmacopea , in qualche parte sono vittime per
cagione di quella tradizionale. Almeno cosi' gridano i medici cinesi, quelli che
in gergo si chiamano "medici scalzi", quelli dei poveri.
A Pechino, una bella signora, al marito forse affaticato e poco premuroso,
regalo' un intero arbusto di Ginseng, farmaco di grandi proprieta' tonificanti e
curative. Il signore cinese, lo ingurgito' tutto in un sol giorno, e mori'.
Questi casi, in Cina, non sono isolati, anzi non si contano piu'. Il male, il
dolore, il fastidio, deve passare in fretta, se invece di una pillola ne prendo
10 passa prima...
Cosi' si accorcia la malattia, ed anche la vita, che va via. E si allunga quella
della multinazionale.
La situazione in India e' diversa, ma non troppo.
Rimangono i due differenti approcci alla salute, i ricchi alla medicina
allopatica, i poveri a quella tradizionale.
Ma gli analizzatori/raiders hanno un unico obbiettivo: spremere i limoni.
Per loro sarebbe auspicabile, in una prospettiva non lontana, favorire la
"costruzione" di un modello che garantisca tutti, ricchi e meno abbienti.
Ecco che l'Italia non esporterebbe soltanto grandi firme, ma ottima esperienza
sul campo, ed equita' sociale. Una equita' Italionda, stile raiders.
I predatori cominceranno dalla Citrosodina, in una confezione da un convincente
look cinese. I cinesi non attenderanno null'altro. I loro governanti anche.
Propongo che i direttori generali italiani di ASL, degli ultimi venti anni,
vista la nutrita esperienza, si trasferiscano con urgenza in Cina. Poggiolini,
del ministro della Salute cinese, fara' il capo-gabinetto.
Quando non vi
piacera', fara' il gabinetto-capo.
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OSSERVATORIO LEGALE
Osservatorio quindicinale di approfondimento giuridico. Leggi e sentenze,
italiane ed europee, in materia di diritto dei consumatori
di: Claudia Moretti
Diffamazione e diritto ad informare ed essere informati.
Consiglio d'Europa: occorre piu' liberta' di stampa
Forse non e' troppo presto cominciare a parlare di depenalizzazione del delitto
di diffamazione a mezzo stampa, o quanto meno di una rivisitazione della materia
che punti all'affermazione piena del diritto all'informazione attiva e passiva,
sulla quale si fonda (o dovrebbe fondarsi) una democrazia "matura".
Il Consiglio d'Europa, organismo internazionale dal quale nasce la protezione
europea dei diritti umani ed in particolare la Convenzione per la salvaguardia
dei diritti dell'uomo e del cittadino, ha fatto il punto della situazione in
merito ai principi e alle finalita' in materia di diffamazione. Con un rapporto
uscito il 7 febbraio 2007 (CDMC – 2006 – 28), frutto dei lavori dello Steering
Committee on Media and New Communication Service (CDMC), sono stati individuati
i nodi e i parametri che gli Stati membri dovranno tener presenti nell'adeguare
la propria legislazione al rispetto della Convenzione stessa e al suo art. 10:
Liberta' di espressione.
Ogni persona ha diritto alla liberta' d'espressione. Tale diritto include la
liberta' d'opinione e la liberta' di ricevere o di comunicare informazioni o
idee senza che vi possa essere ingerenza da parte delle autorita' pubbliche e
senza considerazione di frontiera. Il presente articolo non impedisce agli Stati
di sottoporre a un regime di autorizzazione le imprese di radiodiffusione, di
cinema o di televisione.
L'esercizio di queste liberta', poiche' comporta doveri e responsabilita', puo'
essere sottoposto alle formalita', condizioni, restrizioni o sanzioni che sono
previste dalla legge e che costituiscono misure necessarie, in una societa'
democratica, per la sicurezza nazionale, per l'integrita' territoriale o per la
pubblica sicurezza, per la difesa dell'ordine e per la prevenzione dei reati,
per la protezione della salute o della morale, per la protezione della
reputazione o dei diritti altrui, per impedire la divulgazione di informazioni
riservate o per garantire l'autorita' e l'imparzialita' del potere giudiziario.
Secondo le tesi del Consiglio, si sono verificati e si verificano troppi
attentati alla liberta' di espressione da parte degli Stati membri, laddove le
sanzioni astrattamente previste dai legislatori nazionali e le pronunce
giudiziali severe dei tribunali creano di fatto una deterrenza all'informazione
in quanto minacciano l'operato dei giornalisti. Cio' pregiudica e inficia la
funzione della stampa e mina il diritto della collettivita' ad essere informato
in quanto in contrasto "con il principio in forza del quale la stampa deve poter
svolgere il suo ruolo di cane da guardia in una societa' democratica".
Questi in sintesi i criteri di adeguamento ai principi contenuti dell'art. 10
della Convenzione, elaborati anche dai "case law" (casi giudiziari) che negli
ultimi anni la Corte Europea dei diritti dell'Uomo si e' trovata ad affrontare:
1. Occorre rafforzare la protezione delle fonti dei giornalisti, senza la quale
il giornalista di fatto non puo' esercitare liberamente la ricerca delle
notizie;
2. Occorre limitare le sanzioni sproporzionate che possono portare
all'immobilismo della stampa per timori di risarcimenti ingenti o, peggio
ancora, di limitazioni della propria liberta' personale o professionale (misure
interdittive). Si parla persino di contrarieta' alla Convenzione laddove le
legislazioni nazionali prevedano pene detentive per i reati di diffamazione!
Cosi' come illegittime sarebbero tutte quelle misure interdittive all'esercizio
della professione di giornalista che scaturiscano automaticamente dalle
violazioni in questione. In questo senso occorre precisare che al momento la
grande maggioranza dei Paesi europei prevede ancora il reato e la sanzione
penale e interdittiva, ma che alcuni (fra cui la Francia) hanno di recente
proceduto a depenalizzare la fattispecie. Cio', tuttavia, non ha risolto il
problema della silenziosa scure su chi fa informazione, visto che, come rileva
lo studio in questione, non sono affatto diminuiti i contenziosi civilistici in
materia e l'ammontare dei risarcimenti comminati e' ancora troppo alta.
3. Occorre anche rafforzare il diritto di pubblicare notizie su indagini coperte
dal segreto istruttorio.
4. Occorre, inoltre, dividere, anche nella stessa legislazione (e non solo per
elaborazione giurisprudenziale), il diritto di cronaca dal diritto di critica,
il racconto dall'opinione, lasciando a quest'ultima ogni piu' ampia possibilita'
di dispiego.
5. Infine, occorre dare alla buona fede del giornalista una qualche rilevanza
giuridica tale da attenuare o scriminare la condotta astrattamente punibile.
L'Italia, ma in questo non e' sola, deve ancora lavorare molto sulla propria
legge e sulla sua applicazione concreta, al fine di adeguarsi a quanto indicato
dal Consiglio d'Europa, e al rispetto pieno della Convenzione europea dei
Diritti dell'Uomo.
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MACROMICRO ECONOMIA
Come macro e micro economia incidono sulle nostre tasche
di: Domenico Murrone
IL DIRITTO AL LAVORO, LA SOAP OPERA E IL TRADE OFF
All'indomani dell'annuncio della Rai di non produrre piu' la nuova serie della
soap opera "Incantesimo", la politica come un "sol corpo" ha fatto muro,
"invitando" l'azienda pubblica a cui gli italiani pagano il canone a ripensarci:
"Non e' possibile che si possa tagliare senza motivo una fiction come
Incantesimo che … rappresenta fonte di occupazione per circa 700 persone...",
attacca la destra; "Solidarieta' a tutti coloro che lavorano per la storica soap
Incantesimo…", rinforza la sinistra. Politichese a parte significa: come puo' la
Rai chiudere una realta' che fa lavorare 700 persone?
La tutela del posto. Il lavoro e', Costituzione alla mano, un pilastro della
nostra Repubblica. Ma puo' arrivare il principio a "massacrare" il buon senso?
Puo' "massacrare" altri principi, altrettanto meritevoli di tutela? Dietro il
nobile paravento, "dobbiamo tutelare l'occupazione", si sono nascosti profitti
ignobili e sprechi di ogni sorta. E' cosi' dai tempi della Gepi, la Societa' di
Gestioni e Partecipazioni Industriali, che ai tempi della Prima Repubblica
prendeva in carico le aziende decotte per tentarne il rilancio. In effetti tutto
veniva gestito in funzione degli interessi partitocratici. Un fallimento,
continuato anche in anni recenti, sotto altre forme. Report, la trasmissione
giornalistica televisiva, ha titolato "Gli affossatori" una puntata sulle
fallimentari politiche di rilancio dell'industria elettronica italiana.
Il Trade off. Il termine e' anglosassone e identifica una situazione in cui un
guadagno rispetto a un dato obiettivo implica necessariamente una perdita
riguardo ad un altro.
Nel nostro caso: che effetto hanno gli interventi pubblici che si pongono
l'obiettivo di preservare i posti di lavoro? Spesso tali politiche non sono
efficaci allo scopo dichiarato e, oltretutto, hanno l'effetto non secondario di
castrare altri principi, anch'essi meritevoli di essere tutelati, come il
diritto alla mobilita'. Ne sanno qualcosa le migliaia di passeggeri lasciati a
terra da VolareWeb nel novembre 2004. La societa' poteva essere lasciata fallire
e col capitale residuo potevano essere rimborsati i consumatori che avevano
pagato il biglietto. Invece no. A distanza di quasi tre anni Volare e' stata
"salvata" dal Governo che l'ha venduta ad una societa' moribonda come Alitalia,
con una procedura dichiarata illegittima. I posti di lavoro sono stati
preservati temporaneamente, ma a che prezzo?
Alitalia, appunto. Da anni paghiamo tariffe alte per volare in aereo, spesso
rimaniamo bloccati in aeroporto per gli innumerevoli scioperi, ripianiamo
inconsapevolmente anno per anno i debiti accumulati dall'ex compagnia di
bandiera, rimasta feudo di fazioni politiche e sindacali. Tutto questo in nome
di un principio "il diritto al lavoro". Il prezzo e' troppo alto, questo trade
off non ci piace.
Finale. Visti i danni creati dal nostro corporativismo, ormai sfociato in
cialtroneria gestionale, amministrativa, politica e legislativa, non sarebbe il
caso di modificare l'articolo 1 della Costituzione, quello che dice che la
nostra Repubblica e' fondata sul lavoro, e magari fondare la Repubblica sul
diritto? Toglierebbe alibi alle sanguisughe che traggono vantaggi non meritati
dall'ipocrisia normativa e contribuirebbe a tutelare in modo piu' efficace il
diritto al lavoro.
La proposta e' gia' stata avanzata. Purtroppo giace in Parlamento, immobile.
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LA SCHEDA PRATICA
ALCOL E MOBILITA'
La situazione in Europa
La sicurezza stradale riguarda direttamente la totalita' del territorio
dell'Unione europea e dei suoi abitanti. La crescente mobilita' si paga cara
poiche', ogni anno, 1.300 000 incidenti causano piu' di 40.000 morti e 1.700 000
feriti. Il costo, diretto o indiretto, di quest'ecatombe e' stato valutato a 160
miliardi di euro, cioe' il 2% del PNL dell'UE.
Nell'Unione europea, un incidente su quattro circa e' imputabile al consumo di
alcol e sono almeno 10.000 ogni anno le vittime della strada a causa dell'alcol.
Particolarmente esposti al rischio di incidente sono i giovani di eta' compresa
tra 18 e 24 anni. In questo gruppo di eta', il 35% - 45% dei decessi e'
rappresentato da vittime della strada. Gli incidenti stradali sono la prima
causa di morte (47%, secondo numerose fonti) tra i giovani. Negli incidenti per
guida in stato di ebbrezza due terzi delle persone coinvolte avevano tra i 15 e
i 34 anni e il 96% erano maschi.
La situazione in Italia
L'alcol rappresenta il fattore piu' rilevante nel caso di incidenti stradali
gravi o mortali. Cio' riveste particolare importanza dal momento che in Italia
ci sono circa 4 milioni di bevitori eccessivi e circa 1 milione sono dipendenti
dall'alcol.
Tre sono le evidenze scientifiche che tutti gli studi epidemiologici hanno messo
in luce: il rischio di incidenti aumenta, in modo esponenziale, con la
concentrazione di alcol nel sangue a partire da 0,5 grammi di etanolo/litro di
sangue; a parita' di alcol ingerito, aumenta al diminuire dell'eta' del
conducente; il rischio aumenta tanto piu' rapidamente quanto minore e' la
frequenza di consumo abituale di sostanze alcoliche. Inoltre, e' importante
considerare che l'alcol puo' interagire con altre sostanze e quindi aumentare il
rischio di chi assume contestualmente alcol e farmaci o sostanze stupefacenti.
L'alcol e' la causa del 30 % circa di tutti gli incidenti stradali che ogni anno
si verificano in Italia.
Dei circa 170.000 incidenti registrati sulle strade italiane circa 50.000 sono
attribuibili agli effetti di una elevata concentrazione di alcol (alcolemia)
nell'organismo. Un uomo in buona salute di 70 chili di peso che ha consumato 2
bicchieri di vino ai pasti (250 millilitri) o 2 boccali di birra (600 millilitri
circa) o 2 bicchierini di amaro o superalcolico (80 millilitri circa) o una
combinazione, ad esempio, di un bicchiere di vino seguito da un bicchierino di
amaro, raggiunge pressoche' istantaneamente una concentrazione di alcol nel
sangue pari a 0,5 grammi/litro. A tali livelli di alcolemia chi si pone alla
guida di un autoveicolo o di una moto o di qualsiasi mezzo di locomozione va
incontro ad una probabilita' di causare un incidente stradale 5 volte superiore
rispetto ad un individuo che non ha bevuto.
Anche quando l'assunzione di alcol non e' in una quantita' cosi' elevata da
determinare modificazioni evidenti del comportamento, il pericolo di incidenti
stradali aumenta in funzione della riduzione della percezione del rischio
registrata anche a livelli molto bassi di consumo. La loquacita', lo stato di
euforia, la sensazione di benessere psicofisico che si sperimentano a seguito di
consumi moderati di bevande alcoliche (1 bicchiere di vino o 1 lattina di birra
corrispondono approssimativamente a 0,2 grammi/litro di alcolemia), pur
consentendo una guida caratterizzata da riflessi leggermente disturbati e da una
iniziale tendenza ad effettuare manovre piu' brusche e meno sicure,
rappresentano il segnale fisiologico della diminuita capacita di critica e di
giudizio in cui la percezione del rischio e' ridotta accompagnandosi ad una
iniziale compromissione sensoriale che comporta un aumento dei tempi di reazione
e una diminuzione del controllo motorio. Acuita' visiva e visione laterale sono
ridotte ed i segnali luminosi, sonori e visivi vengono percepiti con un ritardo
del 30-50%.
Gli incidenti si verificano piu' frequentemente tra le 20 e le 24, nei fine
settimana (specie il sabato notte), e sulle strade urbane ed extraurbane ed il
rischio di provocare incidenti stradali aumenta in maniera esponenziale con
l'incremento progressivo dell'alcolemia. A livelli di alcolemia pari a 1
grammo/litro (il doppio del limite legale di 0,5) corrisponde un rischio di
circa il 10%, che sale al 25-30% con un'alcolemia di 1,3. Peso, sesso ed eta'
influenzano il metabolismo dell'alcol e possono essere determinanti nel
raggiungimento di elevati livelli di alcolemia anche a basse quantita'. Il nuovo
limite legale per la guida di autoveicoli prevede che il guidatore possa essere
sottoposto a un accertamento alcolimetrico attraverso la misura dell'alcol
contenuta nell'aria espirata (etilometro), senza bisogno del suo consenso,
considerando in stato di ebbrezza un individuo che al controllo faccia
registrare valori superiori al limite legale di 0,5. La norma ovviamente non
risolve i problemi di accertamento della guida in stato di ebbrezza, intesa non
esclusivamente come condizione di ubriachezza manifesta, ma anche come
manifestazione evidente di in una situazione di eccitazione e di incoordinazione
motoria indotta dall'alcol che puo' rendere la guida pericolosa.
(Primo Mastrantoni)
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