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Coop Sin Fronteras, Coop Without Borders, Coop Senza Frontiere |
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28.09.2007
Nasce in Costa Rica una eccezionale esperienza di cooperazione internazionale all’insegna del cibo buono pulito e giusto: nel segno della qualità secondo Slow Food, dell’equo secondo Fairtrade, del biologico secondo Ifoam
Sono più di 20 cooperative agricole, di otto diversi paesi e già da quindici anni collaborano per produrre e commercializzare i loro prodotti. In questi giorni a S. Josè del Costa Rica, accompagnate da tre Organizzazioni non governative e con la partecipazione e la partnership della Fondazione Slow Food per la Biodiversità , si sono costituite ufficialmente nell’associazione internazionale Cooperative Sin Fronteras - Coop Without – Coop Senza Frontiere (Csf), che lavorerà su tutti i territori e nei differenti paesi di provenienza per favorire lo sviluppo di progetti e prodotti in forma cooperativa, secondo tre grandi valori che costituiscono la frontiera e l’avanguardia nella concezione dell’agricoltura e del cibo a livello mondiale: la qualità secondo i ben noti principi di Slow Food, l’equo e solidale secondo i criteri del Fairtrade, il biologico secondo Ifoam e l’agroecologia.
“Il che significa – spiega Lucio Cavazzoni, presidente di Conapi, il consorzio apicoltori agricoltori biologici italiani che è uno dei promotori di Csf - un modo di coltivare ben definito, una qualità verso la quale tendere, una approccio al commercio trasparente e soprattutto diretto, dove i protagonisti sono gli agricoltori ed il rapporto diretto che vogliono avere con i fruitori dei loro prodotti”. Una grande sfida, vista la crescente omologazione alimentare e il peso schiacciante delle multinazionali del cibo e della grande distribuzione organizzata.
Di Csf fanno parte, oltre a Conapi, leader italiano ed europeo per il miele biologico, anche il consorzio per il microcredito Etimos, la cooperativa sociale Placido Rizzotto – Libera Terra, nonchè le cooperative biologiche ed equosolidali più significative di Nicaragua, Costa Rica, Perù, Argentina, Brasile, Guatemala, El Salvador, Messico e Panama.
Per dare l’avvio ufficiale all’iniziativa sono presenti in questi giorni a S.Josè, oltre a Lucio Cavazzoni, anche Vital De Carvalho, del Ministero per lo sviluppo agrario del Brasile; Piero Sardo, Presidente della Fondazione Slow Food per la Biodiversità ; Guido Mosca per Etimos e Marco Caravella per la cooperativa Placido Rizzotto – Libera Terra.
Obiettivo di Csf è costruire progetti di impresa (riguardanti il miglioramento della produzione e la commercializzazione sia locale sia internazionale) che siano motore di sviluppo e di crescita sociale ed economica per le cooperative socie. I primi progetti si concentrano sul miele, la frutta, lo zucchero di canna e il cacao, per un valore di centinaia di migliaia di dollari. “Sin Fronteras è aperta e cerca al contributo di organizzazioni internazionali, Ong e Fondazioni che accettano di mettersi in gioco nella sfida del cibo buono, pulito e giusto, contribuendo alla costruzione di un legame diretto fra produttore e utilizzatore” sottolinea Cavazzoni.
Una anticipazione dell’impresa che Csf si accinge ad affrontare si è svolta in Messico dal 20 al 22 settembre e ha visto protagoniste oltre 40 cooperative latinoamericane di apicoltori, che per tre giorni hanno lavorato per migliorare la qualità dei loro mieli. “Il miele infatti – spiega Cavazzoni - è l’unico prodotto fra quelli equosolidali che non cresce sufficientemente nei consumi, che soffre nella qualità , i cui standard non sempre incontrano il gusto europeo. Soprattutto, nel miele si riscontra una grande parcellizzazione di imprese che, divise, non riescono ad avere la forza di conquistare nuovi mercati e di migliorare i propri standard di qualità , così come richiesti dai consumatori europei”. Ai trei giorni di seminario, che si è tenuto a San Cristobal de las Casas, hanno partecipato anche responsabili del sistema Flo-Fairtrade, di Coop Italia, di Slow Food ed esperti internazionali del miele.
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