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sempre sulla maddalena
4.12.2003

La Maddalena.
Confermate le analisi effettuate dalla Corsica


Dati nella norma dopo l'incidente all'Hartford


Nessuna radioattività nell'arcipelago, dopo l'incidente del sottomarino
nucleare americano Hartford. Lo avevano già detto le autorità sanitarie
della Corsica, ora lo ribadiscono le aziende sanitarie di Olbia e Sassari.
La notizia è arrivata al sindaco della Maddalena Rosanna Giudice: l'Asl 2 ha
trasmesso una comunicazione inviata pochi giorni fa dal presidio multizonale
di prevenzione dell'Azienda sassarese il cui oggetto è la "campionatura
straordinaria di matrici ambientali" effettuata nell'arcipelago.
Controlli predisposti proprio in considerazione dell'allarme sollevato dall'
incidente al sommergibile, e l'esito è assolutamente negativo. La nota del
presidio multizonale di prevenzione di Sassari fa sapere di aver
«predisposto ed effettuato un intervento straordinario di controllo su
matrici ambientali in data 13.11.2003, nella Secca dei Monaci (sedimenti) ed
a Punta Fico (sedimenti ed alghe»: intervento che l'Asl ha voluto condurre
«pur non avendo riscontrato situazioni particolari nei dati dei rilievi in
continuo sia della Reuter Stokes, posizionata all'esterno del Laboratorio
(in località La Riocciolina a La Maddalena), sia dalla rete di monitoraggio
della radioattività ambientale nell'arcipelago di La Maddalena».
Insomma, massimo scrupolo. E «le analisi spettrometriche gamma dei suddetti
campioni», prosegue il comunicato, «effettuate mediante rilevatore al
germanio, per la ricerca di radionuclei artificiali, hanno dato esito
negativo». Tirando le somme, si legge ancora, «si può concludere che l'
incidente al sommergibile, se verificatosi nella zona investigata, non ha
determinato contaminazione radioattiva dell'ambiente». La nota è stata
firmata dal responsabile dell'area del servizio, Floriana Manca, e
controfirmata dal responsabile Giuseppe De Luca.
Parole rassicuranti, dalle quali sembra che siano scongiurati eventuali
danni all'ambiente per l'incidente che il sindaco ha giudicato «di
scarsissimo rilievo». Restano, naturalmente, tutti i rilievo di ordine
politico, fondati sulla constatazione che il sindaco di una città
militarizzata, in cui si trovano sofisticati strumenti tecnologici
potenzialmente pericolosi, non è stato avvertito tempestivamente per un
fatto di sicura rilevanza accaduto nel proprio territorio. Su questo
versante c'è da riportare anche una nota del ministro dell'Interno Giuseppe
Pisanu, trasmessa a Rosanna Giudice, in cui il Viminale preannuncia di «aver
interessato la presidenza del Consiglio dei ministri, anche ai fini della
partecipazione dell'amministrazione dell'Interno, e tramite il prefetto di
Sassari, alle iniziative di concertazione che saranno avviate per superare
le problematiche in atto».
È probabile che, sulla base di quanto scritto dal ministro dell'Interno, l'
amministrazione proceda quanto prima a far avere al Governo dettagliata
relazione sugli ultimi eventi. «Nel ribadire il no a un ampliamento della
base americana di stanza a La Maddalena», come afferma l'assessore ai
problemi militari Giacomo Grondona, «si troverà anche il modo di concertare
un piano per ridiscutere la presenza del punto d'appoggio di Santo Stefano».

Francesco Nardini

  unione sarda  cronaca di olbia del  4122003

 


unione  sarda del  3122003

 zona   Gallura

La frase forte, decisiva, in merito alle vicende legate alla presenza della
marina Usa a Santo Stefano, Rosanna Giudice l'ha pronunciata al termine
della conferenza stampa tenuta ieri mattina in municipio: «Se qualcuno ha in
mano delle prove certe, contrarie a quelle che io ho, le mostri ed mi
dimetterò perché vuol dire che ho fallito». Prima di arrivare a questo il
primo cittadino ha chiarito alla stampa, ma anche al pubblico perché la
conferenza era aperta, i due aspetti fondamentali della lunga vicenda di
questi mesi: l'incidente del sommergibile 'Hartford' del 25 ottobre scorso e
il piano di evacuazione legato a possibili incidenti di natura nucleare.
Riguardo al sommergibile ed alla mancanza di informazioni tempestive il
sindaco ha rigettato al mittente l'accusa di «aver saputo e di aver taciuto»
affermando di esserne venuta a conoscenza «tramite la telefonata di un
giornalista mentre ero in riunione in provincia». E nel momento in cui ha
chiesto notizie la risposta, secondo il sindaco, è stata lapidaria: «non
valeva la pena di fare una comunicazione al riguardo perché si era trattato
di un incidente molto relativo, semplici ammaccature e con perdita di
vernice dello scafo». Di semplici ammaccature si parla nel comunicato
passatole dai vertici delle forze armate, di cui ha letto i testi delle
comunicazioni che «al di là delle polemiche, degli insulti e delle calunnie
su di me sono le uniche cose che contano visto che sono tenuta a dare
credito alle istituzioni su cui si regge la nostra democrazia e queste
istituzioni si chiamano stato maggiore della Marina, prefettura e
addirittura Presidenza della Repubblica».
Riguardo al piano di evacuazione ha ribadito quanto già si era venuto a
sapere sulla presentazione in prefettura e l'analisi fatta dal comitato
provinciale di vigilanza che «ha definito il piano tecnicamente perfetto
sulla base delle supposizioni di incidente, spinte all'ipotesi del massimo
grado, cioè ad una sovradimensione del reale, conseguente ad un incidente
che coinvolgerebbe un sommergibile di potenza doppia di quelli presenti a
Santo Stefano». Per predisporre questo piano - in procedimento da circa
quattro anni, - il prefetto si è valso dei tecnici dell'Apat (ex Enea) e di
altri luminari in scienze biologiche e nucleari che dovranno ancora, nei
prossimi giorni, riesaminarlo attentamente sulla base della legge 230/95e
poi "fra breve" lo stesso dovrebbe essere licenziato e proposto alle
popolazioni residenti. «Molto volentieri i tecnici hanno risposto al mio
invito di venire qui a La Maddalena ad illustrarlo. Ho chiesto la creazione
di videocassette e altri strumenti di visione per renderlo più noto
possibile a tutti». Qualche indecisione sulla domanda circa il fatto che
l'evacuazione possa essere volontaria: «Gli aspetti squisitamente tecnici
verranno affrontati dai professionisti all'atto della presentazione del
piano».
Restano aperti infatti parecchi interrogativi: in qual modo possano essere
evacuati 15 mila persone (d'estate sono almeno quattro volte tanto) nel giro
di un'ora/un'ora e mezza che è il tempo limite per trascinare nel mare
aperto un sommergibile in difficoltà grosso come l''Hartford', e quali siano
le misure per la decontaminazione, le docce, le camere sterili, la
distribuzione eventuale di alimenti decontaminati, il trasferimento di tutti
ad almeno cinquanta chilometri dalla base, come e dove si faranno le prove
simulate di sgombero. Ci sarà tempo per saperlo. Polemicamente il sindaco,
rifacendosi alle tante accuse mosse dalle opposizioni, ha chiuso dicendo di
sentirsi bistrattata: «Questo vuol dire che sono bistrattati anche i
cittadini e messa alla berlina l'immagine pubblica della città».


Francesco Nardini


  zona  Olbia -sassari


Il caso La maddalena
Il sindaco: «Se la verità non è questa sono pronta a dimettermi subito»



La frase forte, decisiva, in merito alle vicende legate alla presenza della
marina Usa a Santo Stefano, Rosanna Giudice l'ha pronunciata al termine
della conferenza stampa tenuta ieri mattina in municipio: «Se qualcuno ha in
mano delle prove certe, contrarie a quelle che io ho, le mostri ed mi
dimetterò perché vuol dire che ho fallito». Il sindaco ha ribadito ancora
una volta di aver saputo dell'incidente al sottomarino dalla telefonata di
un giornalista. Nel momento in cui ha chiesto notizie la risposta è stata
lapidaria: «non valeva la pena di fare una comunicazione al riguardo perché
si era trattato di un incidente molto relativo, semplici ammaccature e con
perdita di vernice dello scafo». Di semplici ammaccature si parla nel
comunicato passatole dai vertici delle forze armate: «Sono le uniche cose
che contano visto che sono tenuta a dare credito alle istituzioni su cui si
regge la nostra democrazia e queste istituzioni si chiamano stato maggiore
della Marina, prefettura e addirittura Presidenza della Repubblica».
Riguardo al piano di evacuazione ha ribadito che il comitato provinciale di
vigilanza «ha definito il piano tecnicamente perfetto sulla base delle
supposizioni di incidente, spinte all'ipotesi del massimo grado, cioè ad una
sovradimensione del reale, conseguente ad un incidente che coinvolgerebbe un
sommergibile di potenza doppia di quelli presenti a Santo Stefano». Per
predisporre questo piano il prefetto si è valso dei tecnici dell'Apat e di
altri luminari in scienze biologiche e nucleari che dovranno ancora, nei
prossimi giorni, esaminarlo e poi dovrebbe essere proposto ai cittadini.
«Molto volentieri i tecnici hanno risposto al mio invito di venire qui a La
Maddalena ad illustrarlo».(f.n.)

  unione sarda del  3122003

 

 


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