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Lettera aperta al segretario Wlater Veltroni
1.11.2007

Lettera aperta al Segretario Walter Veltroni, ai Segretari regionali e al Comitato di garanti delle Primarie del Partito Democratico

L’assemblea costituente del Partito Democratico alla quale in qualità di elette ed eletti abbiamo partecipato a Milano il 27 ottobre si è conclusa con l’approvazione ad alzata di mano di un dispositivo che non era stato oggetto di alcun dibattito e del quale non sono state neanche esplicitati i meccanismi che hanno portato alla sua formazione.

Abbiamo aperto una nuova era nel modo di concepire le relazioni politiche, celebriamo con soddisfazione il superamento di steccati storici che sin dal dopoguerra avevano diviso le forze politiche di provenienza, è stata una bella festa, comprendiamo come in un momento storico di tale rilevanza fosse difficile coniugare, nel corso di una assemblea di oltre 2800 delegati, gli aspetti celebrativi con le esigenze organizzative del nuovo partito. Ma ora, per la responsabilità che ci coinvolge tutti nel portare a compimento un progetto così ambizioso, ci appare necessario tentare di recuperare la sostanza di alcuni di quei passaggi e riprendere il filo costituente dell’assemblea.

Walter Veltroni non aveva mancato di sottolineare la rilevanza del ruolo assembleare ("siete il nucleo pulsante della vita del PD…un partito che parte dal basso e non dall’alto"), aveva attestato l’impegno dell’apparato ad "evitare di mettere il vino nuovo in otri vecchi" ed a ricercare una fisionomia organizzativa del tutto nuova che faccia leva sulla cittadinanza attiva. Rosy Bindi aveva evidenziato come tutti gli eletti abbiano un ruolo costituente che non può essere aprioristicamente assoggettato al principio di maggioranza. Enrico Letta aveva sottolineato come debba essere considerata chiusa la stagione della cooptazione per aprire la strada a quella della competizione nell’accesso a tutte le cariche di partito. Una nuova stagione di civiltà politica aveva sintetizzato Veltroni.

Non possiamo dimenticare con quali garanzie di partecipazione fu svolto il fecondo lavoro delle tre sottocommissioni e poi della Commissione Ruini nella fase costituente della nostra carta Costituzionale. Non possiamo ignorare che per quanto straordinarie siano le norme regolamentari per la formazione del PD formulate dal Comitato dei 45 esse avessero stabilito in modo sin troppo chiaro lo strumento elettivo. Che, come ha ricordato nel suo intervento Romano Prodi, l’art. 49 della Costituzione prevede espressamente il metodo democratico come requisito fondamentale di funzionamento dei partiti politici e come sia stata espressa da tutti coloro che sono intervenuti nel corso dell’assemblea la volontà di attuare sino in fondo questo principio.

Non possiamo sorvolare sull’affidamento nella lealtà del gruppo dirigente provvisorio riposta da tante elettrici ed elettori e dagli stessi eletti alle primarie del 14 ottobre. Non possiamo deludere le speranze dei tanti che vogliono fortemente utilizzare al meglio questa occasione per riformare la politica. Non possiamo ignorare che molti consensi che ci sono stati consegnati rimangono condizionati alla credibilità che il nuovo PD sarà in grado di assicurare.

Non vogliamo distruggere una occasione sulla quale si fondano tante aspettative, intendiamo solo rimettere in fila le cose per evitare che un difetto di costruzione possa lasciare su tante speranze un’ombra indelebile. Le regole di funzionamento del PD devono necessariamente essere il frutto di momenti di collegialità e partecipazione che non possono essere alterati da surrettizi surrogati di cooptazione, che di per sé, anche solo astrattamente, si prestano a lasciare l’onta della assenza di democrazia alle radici di un partito che ha tutt’altre ambizioni.

Per questo motivo richiediamo che le tre commissioni - facendo ricorso a modalità più trasparenti e formalizzate, ed in applicazione di quanto previsto al punto 9 del dispositivo approvato a Milano il 27 ottobre – deliberino, nella loro prima seduta, le procedure di consultazione e coinvolgimento nelle scelte degli altri componenti l’assemblea costituente, prevedendo esplicitamente a loro favore le seguenti facoltà: essere costantemente informati sui lavori in corso; formulare emendamenti o autonome proposte e diritto ad ottenere, su richiesta di un determinato numero di costituenti, che esse siano sottoposte all’esame ed al voto della commissione (allargata a tutti gli eletti che abbiano manifestato interesse), allorché non si sia pervenuti ad una soddisfacente sintesi con le proposte formulate dai membri designati della commissione.

In fede.

Lilia Infelise - eletta in Calabria nella lista "A Sinistra per Veltroni" (rete Articolo 49 – Res Publica)

Riccardo Lenzi - eletto in Emilia-Romagna nella lista "Democratici con Veltroni" (rete Articolo 49 – Res Publica)

Paolo Orioli – Comitato Promotore nazionale Primarie (rete Articolo 49 - Res Publica)

Gianfranco Pasquino – Docente di Scienza della Politica – Università di Bologna

SOTTOSCRIVI ALL'INDIRIZZO

riccardolenzi@hotmail.com


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