Venerdì 14 dicembre 2007, Nuovo Teatro Nuovo
Quore di Raffaella Giordano
Per la prima volta a Napoli, la coreografa e danzatrice torinese, di fama internazionale, debutta con lo spettacolo vincitore del Premio Ubu 2000
Prima volta a Napoli per un’artista internazionale, la coreografa e danzatrice Raffaella Giordano, che sarà ‘ospite’ della stagione teatrale del Nuovo Teatro Nuovo, da venerdì 14 dicembre 2007 alle ore 21.00 (repliche fino a domenica 23) con il suo Quore, per un lavoro in divenire (1999). Lo spettacolo, vincitore del Premio Ubu 2000, è prodotto da Sosta Palmizi e sostenuto dal C.N.D.C. di Angers - L'Esquisse, in collaborazione con Progetto Regionale ToscanaDanza.
Il tessuto drammaturgico di Quore, per un lavoro in divenire, premiato per il suo sguardo critico sulla realtà e per il coraggio e l'intensità delle scelte coreografiche, e' costituito da micropartiture di azioni semplici: dettagli e ossessioni che appartengono al nostro agire quotidiano. Il pulsare ritmico, cieco e misterioso della vita irrompe sulla scena, con uno sberleffo irriverente, come quella "q" sbagliata, che non fa ritornare i conti, che rende tutto più umano e quindi più vero.
Protagonista Raffaella Giordano, una delle più interessanti e affascinanti coreografe della scena teatrale contemporanea, che, per questa creazione, ha scelto di partire da una suggestione pittorica, L'ultima cena di Leonardo da Vinci, che traspare in brevi tratti quasi in filigrana. Una luminescenza debole come una candela accesa, per illuminare una stanza troppo grande da non cedere al buio.
Una stanza molto illuminata, un tavolo, sedie, oggetti di uso comune. I quattro interpreti in scena (ad affiancare la Giordano saranno Aldo Rendina, Doriana Crema, Piera Principe) giocano, annoiati, con ciò che hanno a disposizione. Una vita familiare piccola e sciatta: tempi di pausa e noia, canzoni e parole che scorrono alla radio con suoni-memoria, attraverso brani famosi di Alex Britti, Madonna, P.J. Harvey, Manu Chao, Richard Wagner, Lucio Dalla, Laurie Anderson.
“Il desiderio di mettere a fuoco alcuni dettagli senza misurarci con l’opera nella sua totalità - chiarisce la Giordano - ci spinge ad esporre il processo di lavoro nella sua incompiutezza e, di volta in volta, a ripresentarlo in forma aperta nel suo ‘spostamento’ in divenire.”.
Le azioni si succedono placide lungo tutta la messa in scena, abitando lo spazio con i gesti semplici dei performer e dilatando una visione che vuol essere intensa, come una comunione di anime. Incontro di persone che viene continuamente diluito, quasi sfocato, da questo stare scenico, che si dilata nella lentezza, quasi come se tutta l'intensità evocata precipitasse nel suo opposto, offuscandone la visione.
Quore è un lavoro impietoso e struggente, l’esibizione di ciò che non ci si aspetta, ciò che tutti conoscono, ma non sicuri di voler guardare: la ‘sgangheratezza’ della vita, il suo caotico movimento, il disperato vuoto di alcuni gesti.
Azione e sospensione, sensualità ironica in continui cambi d'abito, frenetico spogliarsi e rivestirsi. La nudità irrompe in scena come appagamento del bisogno di sentirsi uniti nella condivisione della tragicommedia umana.
Quore, per un lavoro in divenire (1999), di Raffaella Giordano
Napoli, Nuovo Teatro Nuovo – dal 14 al 23 dicembre 2007
Info e prenotazioni al numero 0814976267 email botteghino@nuovoteatronuovo.it
Inizio delle rappresentazioni ore 21.00 (feriali) e ore 18.00 (domenica)