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Napoli, *E, ù carestia?* al Teatro Nuovo
5.01.2008
Martedì 8 gennaio 2008, Nuovo Teatro Nuovo
E, ù carestia? testo e regia di Benedetto Sicca
In scena un singolare allestimento che parte da un’arbitraria ricostruzione di frammenti dei vangeli apocrifi, alla ricerca delle grandi risorse dell’individuo
E’ programmato per martedì 8 gennaio 2008 alle ore 21.00 (in replica fino al 13), al Nuovo Teatro Nuovo di Napoli (Sala Assoli), reduce dalla recente anteprima romana, il debutto di E, ù carestia?, spettacolo scritto e diretto da Benedetto Sicca e prodotto dallo Stabile di Innovazione partenopeo, in collaborazione con l’Associazione Culturale AG.A.TA. Ne sono interpreti, in scena, Gabriella Aiello, Andrea Capaldi, Luca Carboni, Gaia Insenga, Vinicio Marchioni, Rossana Piano e l’ensemble vocale D’altro Canto.
E, ù carestia? è una domanda, un percorso nella memoria, ed è soltanto una serie di ipotesi. Rappresenta un tentativo di accorciare le distanze tra se ed un tema, quello dell’uomo e della sua naturale vocazione alla spiritualità, mai risolto e mai pienamente risolvibile, se non attraverso una nuova domanda.
Lo spettacolo ha origine da una ricostruzione (del tutto arbitraria) dei frammenti dei vangeli apocrifi, che consentono di narrare una storia che tutti conoscono, attraverso un punto di vista appena spostato e sbilanciato verso il tratto umano ed archetipico dei protagonisti della storia dei vangeli.
Le sacre scritture scritte, copiate e armonizzate lungo i secoli da uomini, posseggono evidentemente, una struttura drammaturgica ed un contenuto letterario altamente spettacolare. La loro branca “apocrifa”, nell’accezione di “qualcosa che deve essere tenuta nascosta a causa della sua preziosità”, apre, necessariamente, nuove porte e nuove possibilità di comprensione.
Nello spettacolo, tutti questi testi diventano la “soggettiva” di un celebrante, che tenta di ri-impossessarsi del rito a cui e' "condannato" dalla sua funzione-professione, di cui non coglie piu' pienamente il senso, e di cui, quindi, si vuole riappropriare proprio alla luce di quei testi che sono stati considerati nei secoli, apocrifi o addirittura eretici, solo per aver tentato, secondo lui, personaggio pieno di dubbi e di contraddizioni, di dire a modo loro, la verita'.
“Il confine tra ciò che è canonico e ciò che è apocrifo – scrive il regista in una nota - tra ciò che è sacro e ciò che è profano, tra ciò che è inedito e ciò che è storico, è lo stesso territorio in cui muoversi alla ricerca della sintesi tra queste (apparenti?) antinomie. Non alla ricerca di una qualsivoglia sorta di 'morale soggettiva', ma alla ricerca delle grandi risorse dell’individuo: la sua fragilità; la sua capacità di contraddirsi”.
Questa nuova, privata celebrazione è ricostruita nelle parole, nelle musiche grazie al lavoro compositivo di Francesca Ferri, che si è rifatta ad un tipo di forma musicale tipica della tradizione orale, e nelle icone, attraverso un quadro, una pala d'altare "apocrifa", che un performer, Giuliano Pastori, dipingera' in scena ogni sera, nella prima parte dello spettacolo. Le scenografie ed il disegno luci sono a cura di Giacomo Vezzani, i costumi di Amalia Papa, il training ed i movimenti di Cecilia Ligorio.

E, ù carestia?, testo e regia Benedetto Sicca
Napoli, Nuovo Teatro Nuovo (Sala Assoli) – dall’8 al 13 gennaio 2008
Info e prenotazioni al numero 0814976267
email botteghino@nuovoteatronuovo.it
Inizio delle rappresentazioni ore 21.00 (feriali) e ore 18.00 (domenica)


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