APPROVATA LA RELAZIONE DI CLAUDE MORAES (PSE-LABOUR PARTY)SU "IMMIGRAZIONE E INTEGRAZIONE" A FAVORE DELLA CONCESSIONE DEL DIRITTO DI VOTO SIA A LIVELO LOCALE CHE PER LE ELEZIONI EUROPEE PER I CITTADINI IMMIGRATI RESIDENTI NEI PAESI DELL'UNIONE...
Allegati: Relazione di Claude Moraes e Risoluzione

dichiarazione di Aly Baba Faye, coordinatore nazionale del forum DS "Fratelli d'Italia".

"Riteniamo un fatto politico di grande rilevanza che il Parlamento europeo abbia approvato la relazione di Claude Moraes (PSE-Labour Party) su "Immigrazione e Integrazione" a favore della concessione del diritto di voto sia a livello locale che per le elezioni europee per i cittadini immigrati residenti nei paesi dell'Unione".

Lo afferma Aly Baba Faye, coordinatore nazionale del Forum Ds "Fratelli d'Italia.

"Con questa decisione - prosegue Aly Baba Faye - il Parlamento europeo dà una risposta positiva alla nostra proposta sul diritto di voto e afferma un principio cardine della cittadinanza europea di residenza. Infatti, la campagna che, come partito, abbiamo promosso nell'ultimo semestre dell'anno scorso andava proprio in quella direzione.

Com'è ovvio, la proposta è stata sostenuta e votata da tutte le delegazioni italiane del centrosinistra. Inoltre i Radicali e Alleanza nazionale hanno votato la proposta mentre le altre forze del centrodestra hanno votato contro.

Nell'apprezzare la coerenza del Partito di Fini, va ribadito il fatto che nelle fila del centrodestra prevalgono delle reticenze culturali e anche una avversione politica alla concessione di diritti agli immigrati".

"Tuttavia - conclude il coordinatore nazionale - spero che questo atto del Parlamento europeo diventi la prima tappa di un percorso che apra la strada alla formalizzazione della cittadinanza europea di residenza anche nella futura Costituzione Europea, come richiedevano i nostri rappresentanti alla Convenzione
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Per una causa giusta
Inaugurazione anno giudiziario 2004

Una democrazia moderna ha bisogno di una giustizia efficiente, garantita, autorevole, e la competitività del sistema giustizia è uno dei cofattori sui quali si misura la competitività di un paese.

Questo significa assumere la questione della giustizia come priorità sulla quale investire in risorse e in riforme, partendo dalla valorizzazione dell'esperienza di autonomia e indipendenza della magistratura italiana, prima garanzia dell'uguaglianza di tutti i soggetti di fronte alla legge. È stato questo l'impegno dei governi di centrosinistra che ha prodotto risultati importanti prima che il Governo Berlusconi interrompesse quel processo riformatore.

Oggi la lentezza e l'inefficienza del nostro sistema hanno più ragioni.

Ne indichiamo alcune:

troppe controversie finiscono davanti al giudice
per questo proponiamo di favorire la scelta dei cittadini verso forme di composizione extragiudiziaria delle controversie civili davanti ad un soggetto terzo senza diminuzione della difesa e senza costi aggiuntivi. Occorre poi concentrare i processi civili che riguardano il medesimo diritto: per questo proponiamo di fornire ai cittadini la possibilità di aderire alle c.d. "azioni di massa" per ottenere giustizia con tempi e costi ridotti (per esempio in materia di assicurazioni o di vertenze di piccoli azionisti nei confronti di società);

le procedure sono spesso inutilmente farraginosensenza offrire per questo maggiori garanzie
per questo proponiamo, per esempio, riforme per l’oralità e l’immediata esecutività delle sentenze civili, per la semplificazione del sistema delle notificazioni nel processo penale, per garantire celerità e certezza alla soluzione delle controversie che riguardano i licenziamenti e i trasferimenti nel processo del lavoro;

gli uffici giudiziari scarseggiano di magistrati e personale amministrativo
per questo chiediamo di dare attuazione alla legge Fassino che prevedeva l'assunzione di 1200 magistrati, la velocizzazione dei concorsi e la riqualificazione del personale;

mancano le risorse per informatizzare gli uffici
per questo proponiamo investimenti seri in gestione, organizzazione e informatizzazione.

Niente di tutto ciò è possibile nella permanenza di questo Governo, che ha aperto con la magistratura italiana un conflitto senza precedenti, omesso ogni intervento di seria riforma preoccupato esclusivamente di interessi personali, tagliato risorse e investimenti mortificando i diritti dei cittadini e la stessa dignità degli operatori, lavorato per deprimere la competitività della nostra giustizia e del nostro Paese, e propone come risolutiva una riforma dell'ordinamento giudiziario pensata come rivincita del potere politico sulla magistratura e assolutamente disutile per garantire agli italiani giudici laboriosi e imparziali, preparati e corretti.
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Statuto regionale
Le proposte Ds per la nuova legge elettorale

Sistema elettorale regionale, primarie e partecipazione democratica nei partiti politici. Questi i temi al centro di un seminario pubblico che si svolgerà a Firenze lunedì 19 gennaio.
"La riforma del titolo V° della Costituzione, aprendo la nuova fase statutaria per le Regioni italiane, consegna a ciascuna realtà territoriale la possibilità di scegliere la propria forma di governo e, attraverso la legge elettorale, il proprio sistema politico regionale. Partecipazione democratica, selezione delle candidature, formazione della rappresentanza, funzioni dell' assemblea elettiva e rapporto di questa con il governo e con il presidente: tutto questo ricade sotto la piena autonomia statutaria e legislativa di ogni singola Regione, assieme alla determinazione della forma di governo". Lo dice Paolo Cocchi, presidente del gruppo Ds in Consiglio regionale, illustrando i temi al centro di un seminario pubblico dal titolo "Le regole per scegliere", che si terrà a Firenze lunedì prossimo, dalle 15.30 alle 19.30 presso il Palaffari di piazza Adua. "I Democratici di Sinistra della Toscana - spiega Cocchi - in questa occasione presenteranno le loro proposte in materia di legge elettorale che puntano alla stabilità degli esecutivi, al bipolarismo, alla formazione di maggioranze con una chiara impronta programmatica, a nuove forme di partecipazione democratica alla vita dei partiti attraverso primarie aperte a tutti gli elettori. In Toscana - continua Cocchi - l'attenzione ai temi della qualità della vita e dello sviluppo economico si coniuga con la ricerca di forma di partecipazione democratica innovative e più ricche, contro sia il leaderismo populistico che il "realismo" rassegnato di chi considera l'elettore consumatore passivo di un prodotto politico confezionato da "specialisti". Con questa proposta intendiamo aprire un dibattito e, soprattutto, non perdere l'occasione offerta dal nuovo Statuto per cambiare in meglio la politica nella nostra Regione. Il programma del seminario, che sarà presieduto da MARISA NICCHI, consigliera regionale Ds, prevede un'introduzione di ANTONIO FLORIDIA, ricercatore dell'Irpet. Interverrano quindi: IGINO ARIEMMA, Cittadini per l'Ulivo, PAOLO BAGNOLI, segreteria regionale Ds, MARIO CACIAGLI, Università di Firenze, STEFANO CECCANTI, Università La Sapienza, ALESSANDRO CHIARAMONTE, Università di Firenze, AGOSTINO FRAGAI, consigliere regionale Ds, CLAUDIO FRONTERA, presidente Urpt, CARLO FUSARO, Università di Firenze, BRUNA GIOVANNINI, consigliera regionale Ds, CATERINA PAOLUCCI, Syracuse University Firenze, GIANFRANCO SIMONCINI, presidente Anci Toscana, ALESSANDRO STARNINI, consigliere regionale Ds. Partecipa: CLAUDIO MARTINI, presidente Regione Toscana. L'intervento conclusivo è affidato a MARCO FILIPPESCHI, segretario regionale Ds.
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Assemblea nazionale DS delle lavoratrici e dei lavoratori
Venerdì 27 febbraio a Torino è convocato il Coordinamento Nazionale del Dipartimento Lavoro. Sabato 28 febbraio a Torino si terrà l' assemblea nazionale DS delle lavoratrici e dei lavoratori. Conclusioni di Piero Fassino.
Sabato 28 febbraio a Torino si terrà l' Assemblea Nazionale DS delle lavoratrici e dei lavoratori. Conclusioni di Piero Fassino.