Martedì 29 gennaio 2008, Il Pozzo e il Pendolo Teatro
Santa Lucia della Bella Speranza di Sara Sole Notarbartolo
In scena una storia nata da una grande esperienza di vita, che racchiude e porta avanti con se la sincerità e la forza ineluttabile della vita stessa
E’ programmato per martedì 29 gennaio 2008 alle ore 21.00 l’ultimo appuntamento negli spazi de Il Pozzo e il Pendolo Teatro di Napoli della terza edizione di Presente>Indicativo, che, da mercoledì 30 gennaio, proseguirà al Teatro Elicantropo.
Presentato da Taverna Est in collaborazione con Galleria Toledo e I Teatrini, sarà in scena lo spettacolo Santa Lucia della Bella Speranza, scritto e diretto da Sara Sole Notarbartolo, con Giulio Barbato, Valenzuela Benegas, Ilaria Migliaccio, Valentina Carbonara. Il disegno luci è a cura di Marcello Falco, le scene di El Pampa, le musiche originali eseguite dalla Orchestra degli orfani di Santa Lucia.
Una legge dello Stato (la 149 del 2001) stabilisce, al 31 dicembre 2007, la chiusura di tutti gli istituti di accoglienza per minori o la loro riconversione in casa famiglia. Oggi ci sono in Italia circa 200 istituti, con dentro oltre 2.600 minori. Non si tratta semplicemente di orfani, ma di bambini che, per i motivi più diversi, non possono vivere con i genitori e che, difficilmente, entrano nelle liste di adottabilità .
Sono afgani, albanesi, marocchini, rumeni, moldavi, nigeriani, camerunensi, etiopi, italiani, di età compresa fra i sei e i diciotto anni, sottratti a contesti di ordinaria povertà , morale e materiale, e qualcuno alla camorra.
Santa Lucia della Bella Speranza è un progetto che prende vita in Italia e muove i primi passi in Bosnia, a Mostar, all’interno dell’orfanotrofio Egiptian Village, in cui il gruppo di lavoro ha avuto la possibilità di incontrare, di guardare negli occhi, i protagonisti della storia che s’andava raccontando.
E’ stato offerto loro un laboratorio teatrale in cambio della possibilità di scoprire davvero, profondamente, come può essere la vita di una comunità di bambini senza genitori.
“Siamo rimasti stupiti – spiega Sara Sole - da tutta la forza di queste piccole persone. Ed è con questo riferimento costante che abbiamo iniziato a definire la personalità e il possibile vissuto dei quattro orfani di cui stiamo raccontando. Il risultato di quest’esperienza si è definito, come testo teatrale, in Argentina, nella provincia di Buenos Aires, dove altri occhi di altre storie hanno costituito il tassello mancante, l’atto conclusivo”.
Oggi la drammaturgia contemporanea torna ad essere realmente contemporanea, e la cronaca, attraverso il teatro civile, diviene nuovamente racconto, si lascia ascoltare, diventa affascinante, fa riflettere.
Il lavoro di Santa Lucia della Bella Speranza è basato su una drammaturgia della materia, che cerca nell’attualità la poesia necessaria a rendere la realtà un elemento teatrale, scientificamente affascinante e rappresentabile. Uno scrupoloso lavoro sui corpi e sulla memoria, sulle nostre storie e sulle storie che sono possibili.
La scommessa è quella di riuscire a portare la ‘ricerca’ ad uno standard di fruibilità tale che consenta al teatro di tornare ad essere, realmente, un mezzo di comunicazione. Perché il teatro sia sempre meno un’arte per pochi, per la storia che racchiude e porta avanti, con la sincerità e la forza ineluttabile della vita.
Santa Lucia della Bella Speranza, di Sara Sole Notarbartolo
Napoli, Teatro Il Pozzo e il Pendolo – martedì 29 gennaio 2008, ore 21.00
Info tel 0815422088 email info@ilpozzoeilpendolo.it