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Daniele Mazzini ha presentato *Primarie Sempre*
26.06.2008
Daniele Mazzini, ideatore e responsabile della Campagna Primarie Sempre, presso la Sala delle Colonne a Roma, ha avuto l’opportunità di presentare l'iniziativa davanti a Giovanna Melandri, Salvatore Vassallo e Giuliano Amato. Questo il testo del suo intervento.

“Perché siamo qui, oggi, a parlare ancora di primarie? Perché pensiamo che ci sia la necessità di difenderle, di portarle avanti?

Nello Statuto del PD le primarie sono chiaramente previste in molte situazioni, questo è un fatto. Però ancora oggi non esistono gli statuti regionali. Non esistono quasi da nessuna parte i regolamenti attuativi. Non esistono gli iscritti tra i quali si dovrebbero raccogliere le firme. Esistono, anche nello Statuto, molte situazioni ancora ambigue, come per le candidature alle assemblee elettive.

Secondo noi è ancora necessario mantenere alta l’attenzione e far sentire la pressione della base perché i riflessi condizionati che per decenni hanno regolato i meccanismi di scelte dei candidati non riprendano il sopravvento. Per questo abbiamo creato la campagna “Primarie vere, primarie sempre!”, per raccogliere adesioni e far sentire la nostra presenza a chi di primarie non vuol sentir parlare. E per questo abbiamo apprezzato molto l’intervento di Giovanna Melandri all’Assemblea Nazionale, intervento in cui ha ricordato, purtroppo unica su quel palco, che questo non è un semplice strumento, ma una scelta di fondo del Partito Democratico.

Quali esempi possiamo portare a sostegno delle nostre tesi? Non c’è bisogno di guardare molto lontano: proprio in Puglia, la terra delle primarie più eclatanti che abbiamo avuto fino ad ora, questo strumento è stato messo pesantemente in discussione. Per la presidenza della Provincia di Taranto il presidente in carica Gianni Florido ha fatto di tutto per evitare le primarie, che citando, purtroppo, proprio Nichi Vendola ha definito “supplizio divino” per chi si ricandida; solo un comitato locale di Primarie sempre particolarmente agguerrito e attivo, dopo aver dovuto richiamare l’attenzione della stampa locale, è riuscito a fargli cambiare idea; il presidente uscente ora accetta le primarie, ma si lamenta perché lui è l’unico costretto a doverle subire, mentre il presidente della provincia di Lecce, Giovanni Pellegrino, ed il sindaco di Bari, Michele Emiliano, non dovranno farlo: ebbene, per solidarietà con lui noi cercheremo di farle fare pure a loro. Gli uscenti spesso dicono: chi ha ben governato merita la riconferma.

Noi diciamo: benissimo, ma chi può giudicare se avete ben governato, se non gli elettori del PD? Le regole sono semplici: se qualcuno raccoglie abbastanza firme, vi può sfidare. E lo Statuto nazionale richiede un numero di firme veramente elevato, il 15% degli iscritti o il 30 dei componenti dell’assemblea di riferimento, per cui state tranquilli: se avete ben governato non credo che qualcuno si prenderà la briga di raccogliere tante firme. Diverse altre situazioni sospette ci sono state segnalate in giro per l’Italia, ad esempio a Pistoia e a Venezia, e noi ci stiamo documentando ulteriormente per poter mostrare tutto sul nostro Osservatorio sulle Primarie: un sito internet che stiamo iniziando a riempire con i dati sulle prossime elezioni e sullo stato delle primarie in tutta Italia. Uno sforzo notevole, che dimostra il nostro impegno per il lungo periodo.

Concludendo, dobbiamo vigilare e farci sentire. Lo strumento non è ancora entrato nelle abitudini della nostra politica. Le resistenze sono ancora molto forti, e senza una adeguata controspinta nella direzione giusta rischiano di prevalere. La nostra iniziativa serve esattamente per evitare tutto ciò. Cosa può fare chi ci vuole aiutare? Noi chiediamo a tutti quelli che hanno a cuore le primarie l’adesione alla nostra campagna.

Abbiamo già raccolto l’adesione di 18 circoli del PD e di quasi 400 elettori, ma per farci sentire con forza sappiamo di dover fare molto di più. L’altro appello, che lanciamo a chi ha incarichi di responsabilità nel PD, è quello di fare presente il problema dei regolamenti delle primarie. Alle europee ed alle amministrative del prossimo anno manca meno di quello che sembra, considerando i tempi necessari per raccogliere le firme, fare la campagna elettorale per le primarie, lasciare il tempo perché il clima di confronto si trasformi in un clima di collaborazione e poi fare la campagna elettorale per l’elezione vera e propria.

Questa campagna ha già trovato decine di volontari, dispone di coordinatori regionali in 7 regioni, tutti che si danno da fare solo in nome di un’idea: aiutateci a farla crescere. Molti di noi non erano mai stati in un partito prima del PD, me compreso; siamo venuti sperando di trovare una casa accogliente. Eppure ancora oggi non è assolutamente chiaro quali possono essere i percorsi per chi vuole venire a fare politica attivamente nel Partito Democratico. Vi chiediamo di aiutarci a creare questi percorsi, anche attraverso primarie garantite, primarie vere, primarie sempre.”


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