29.04.2003
 Dichiarazione di Dino Marino, Consigliere
regionale DS della Regione Puglia
Il disegno di legge presentato non convince
perché non risponde alle emergenze vecchie
e nuove di un territorio stressato dalle
calamità naturali. La Giunta Regionale sui Consorzi di Bonifica
continua ad avere un atteggiamento poco trasparente o, mentre non si da corpo ad una Legge di
riforma in grado di tutelare e salvaguardare
il territorio rurale e mentre le divisioni
all´interno della maggioranza su chi deve
mettere le mani sulla gestione delle dighe,
diventa ogni giorno più evidente, l´assessore
Marmo" prosegue Marino "rassicura gli agricoltori che marciano su
Bari, tranquillizza i Presidenti dei Consorzi
sugli effetti della Legge n.4 e intanto lavora
al salvataggio dell´Ente Irrigazione, l´unico
ente veramente inutile. Lo stato di agitazione
dei lavoratori dei consorzi provocato dalla
Legge n.4 è condivisibile. Voglio ricordare,
però che la prima stesura, avanzata in aula
dall´assessore, dell´articolo 16, prevedeva
una contrazione occupazionale del 20% degli
attuali lavoratori occupati e che solo grazie
all´intervento dell´opposizione è stato stralciato
quel comma. Oggi, comunque" continua il consigliere diessino " in assenza di una riforma complessiva, l´articolo
16 della Legge n.4 lascia nell´incertezza
il futuro dei lavoratori e la vita dei Consorzi.
Tuttavia siamo di fronte ad una legge che
va rispettata da parte dei Consorzi e da
parte dell´assessore. Non si possono prendere
in giro i coltivatori né si possono mettere
i lavoratori dei consorzi contro gli stessi,
perché gli uni e gli altri hanno bisogno
di certezze. L´assessore Marmo deve dire
dove sono finite le risorse stanziate, a
luglio dello scorso anno, con il decreto
omnibus per la siccità in Puglia, dal Governo
Berlusconi" La dichiarazione di Dino Marino continua
"Soldi che dovevano servire a finanziare i
Consorzi di Bonifica e ad alleviare le ingenti
perdite del comparto agricolo. Non è vero
che per formulare i nuovi piani di contribuenza
dei Consorzi occorrono trenta giorni, come
ha sostenuto Marmo nell´incontro con i presidenti
dei Consorzi. Allora, forse è necessario
rivedere con una norma transitoria, almeno
per il 2003, la modifica dell´ultimo comma
dell´articolo 16, per consentire ai Consorzi
di bonifica - per gli effettivi servizi svolti - di utilizzare gli attuali metodi di pagamento,
di approvare i nuovi piani di contribuenza
entro i prossimi sei mesi, prevedendo allora
un conguaglio per gli agricoltori e difendendo
così gli attuali livelli occupazionali.
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