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Nasce Youdem, la TV del PD |
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5.08.2008
ROMA, Nasce "Youdem", la tv del Pd. L'inizio è fissato per il 14 ottobre. In onda su satellite, Sky, tv locali, web e telefonini. VELTRONI: "Basta con questa storia del duello continuo con d'Alema"
MEESINA, VELTRONIANI IN RIVOLTA CONTRO GENOVESE. LEGGI L'ARTICOLO.
Saitta, Panarello e la Bottari: «Pd messinese privo di coordinatore, organi collegiali, luoghi di confronto» C'è un cerchio rosso sul calendario 2009, ed è segnato sul mese di febbraio. Per allora è previsto il primo congresso regionale del Partito democratico, un traguardo prima del quale rimangono tanti gli ostacoli sparsi sul percorso. Le batoste elettorale della doppia tornata aprile-giugno hanno lasciato il segno, soprattutto a Messina dove a guidare il Pd c'è il segretario regionale dello stesso, Francantonio Genovese, il quale ha dovuto fare i conti con una sconfitta che brucia nella corsa a quella poltrona di sindaco che un anno fa era sua. Così mentre da Palermo giunge notizia che la commissione Statuto del Partito Democratico ha approvato la bozza dello Statuto regionale del partito (il 28 settembre sarà sottoposto all'Assemblea costituente), nella quale si chiede "che il Partito Democratico Siciliano sia riconosciuto come soggetto dotato di autonomia politica, organizzativa e finanziaria, confederato mediante patto al Partito Democratico Nazionale", da Messina giungono segnali chiari e, per certi versi, prevedibili di un malcontento che non è certamente nuovo nelle file di quel movimento che ha accolto sotto la sua ala gli ex Margherita ed ex Ds. Sono soprattutto questi ultimi, il deputato regionale Filippo Panarello e l'ex assessore Angela Bottari, insieme al "padre" di Vince Messina Antonio Saitta, a chiedere «una seria riflessione per approfondire tutti gli aspetti che questo risultato negativo ci consegna». Forse non è proprio esatto parlare di resa dei conti, ma tante erano state le avvisaglie di questi disagi interni al partito. Non si può dimenticare la posizione di Saitta fortemente contraria alla composizione delle liste regionali in Sicilia in occasione delle elezioni di aprile, quando lo stesso ex vicesindaco rifiutò di far parte della lista "Anna Finocchiaro Presidente", evidentemente "bistrattata" rispetto a quella ufficiale del partito. Così come non può passare sottotraccia l'episodio "fantozziano" della mancata presentazione della lista, zeppa di ex Ds, in appoggio a Paolo Siracusano nella corsa a Palazzo dei Leoni. A questo vanno aggiunte scelte discutibili relativamente al simbolo "Pd - Democratici per Messina" con il quale la Bottari stessa si è presentata alle Comunali, ottenendo un risultato insufficiente (eletto solo l'ex Vince Messina Gennaro) e generando diversi errori di confusione tra gli elettori. Adesso i nodi vengono al pettine, accentuati da una città in mano al centrodestra e con un centrosinistra in cerca di identità . «La situazione messinese - scrivono la Bottari, Panarello e Saitta - molto pesante sul terreno economico e sociale, richiede adeguate proposte programmatiche e una forte iniziativa politica in grado di rompere la morsa della crisi. I primi passi delle giunte Buzzanca e Ricevuto si sono caratterizzati soprattutto per le contraddizioni politiche e di potere scoppiate all'interno dello schieramento di centrodestra. Il Pdl messinese si rivela sempre più incapace di difendere gli interessi di Messina a fronte delle continue discriminazioni perpetrate dai governi nazionale e regionale». «Si avverte forte l'esigenza - si legge - di una forza politica capace, anche dall'opposizione, di dare rappresentanza, dentro e fuori le assemblee elettive, ai bisogni dei cittadini, di intepretarne le aspirazioni, di coglierne le esigenze di cambiamento. C'è la possibilità , anche a Messina, di mettere in campo una forza riformista e moderna che rappresenti la guida politica e il punto di riferimento di un processo largo e partecipato che sappia definire un profilo alto di opposizione e sviluppare un'incisiva iniziativa politica. La costruzione del Partito democratico è oggi una priorità . Occorre superare le modalità che hanno sin qui caratterizzato il governo del partito. Anche per l'assenza di collegialità , le scelte sbagliate sul piano politico e organizzativo, i gravissimi "incidenti di percorso" (la mancata presentazione delle liste del presidente alle elezioni provinciali), hanno contribuito, in maniera significativa, ad offuscare la credibilità del nostro candidato alla carica di sindaco, determinando la bruciante sconfitta alle elezioni comunali». «Il Pd messinese - continuano - è privo di coordinatore e di organi collegiali di direzione politica, non ha luoghi di confronto, di discussione e di decisione democratica, né una sede fisica autonoma dalle segreterie degli onorevoli Genovese e Rinaldi. Il congresso regionale, fissato per febbraio 2009, e l'apertura del tesseramento impongono di avviare subito una fase partecipativa e condivisa che consenta a tutti coloro che hanno creduto nel progetto del Partito democratico di dare il loro contributo. È con questo spirito - concludono la Bottari, Panarello e Saitta - che sollecitiamo il segretario regionale a convocare l'Assemblea costituente provinciale al fine di aprire nelle sedi proprie un confronto politico e di assumere quelle decisioni (elezione di un coordinamento collegiale, commissione per il tesseramento, organi di garanzia per il congresso, definizione dei circoli, sede del partito) che consentano la costruzione di un Partito democratico plurale, radicato nel territorio e aperto alla società ». Sebastiano Caspanello - TEMPOSTRETTO -
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