6.01.2009
Giovedì 8 gennaio 2009, Nuovo Teatro Nuovo di Napoli Viva il Re di Alessandra di Castri e Susanna Poole In scena uno spettacolo sul 'potere', la cui poetica scaturisce dal continuo gioco fra la potenza ineluttabile della realtà e la fuga nell'immaginazione Prima assoluta, giovedì 8 gennaio 2009 alle ore 21.00 (in replica fino a domenica 11) al Nuovo Teatro Nuovo di Napoli, per lo spettacolo Viva il Re, un'originale scrittura scenica a cura di Alessandra di Castri e Susanna poole, per la regia di Giorgia Palombi e le musiche di Haendel, Grieg, Mozart, Shostakovitch.
L'allestimento di Viva il Re, messo in scena da Maniphesta Teatro e
presentato da Itinerarte e Nuovo Teatro Nuovo, nasce dal desiderio di far
vivere la poesia in scena. Non una poesia cantata, accompagnata dalla musica
o celebrata attraverso una voce, ma una poesia realizzata con gli strumenti
della scena: gli attori, innanzitutto, e la parola.
Gli attori con il loro movimento in palcoscenico, il loro stupore di
personaggio, il loro candore di interpreti, rappresentano la forza di una
gestazione reale, che è 'giocata' come una simulazione, mentre la
recitazione è, a tratti, paradossale e semplice come la verità .
Le parole, straordinariamente ispirate da Ionesco, Beckett, Eliot, sono
potentissime sulla carta, lette dai nostri occhi. Le stesse risuonano
'miseramente', quando si tenta di dare corso alla loro funzione di testo
scenico, quando si cerca di porgerle attraverso un allestimento.
Ci sono sei personaggi in scena, il Re (Giuseppe Esposito), le Regine
(Giorgia Palombi, Susanna Poole), la Serva (Matteo Latino), la Guardia
(Gianluca D'Agostino), il Medico (Marco Mannucci), che si muovono su una
scacchiera fatta di regole non conosciute. I 'pezzi' non hanno un potere
prestabilito, anche se ognuno dei sei ha una precisa fisionomia. Il gioco
viene ridisegnato continuamente dal trono di legno, che è il perno attorno
al quale si distribuiscono le azioni di una corte allo sfascio.
" Viva il Re - sottolinea la regista in una nota - è un'opera che non vuol
essere allegoria, ma un'immagine poetica della condizione umana, la cui
forza è nell'intuizione del rapporto tra fatalità e responsabilità e
nell'inquietante scontro fra storia privata e storia di tutti.
La poesia del testo nasce dal continuo gioco tra la potenza ineluttabile
della realtà e la fuga nell'immaginazione, tra la concretezza della materia
e l'evanescenza dei sogni".
Al centro della vicenda si ritrova un uomo medio, elevato ad una dignitÃ
regale che riuscirebbe difficile non collegare alla definizione di "re del
creato". In questo atto unico il protagonista è un re conteso da due regine.
C'è lui con la sua volontà di vivere e, al tempo stesso, la sua sostanziale
perdita di motivi per vivere. Gli sono antagoniste due regine: una è
espressione di spietata frigidezza logica, l'altra, invece, piena di amore
creativo e di gioia un po' troppo facile.
Le due donne, vere protagoniste della partita in gioco, riflettono aspetti
opposti dell'essere umano, non facilmente riducibili a valori negativi o
positivi: la razionalità e l'amore, l'immaginazione e il senso profondo
della realtà presente. La vittoria toccherà a quella delle due che saprÃ
farsi interprete della situazione reale dell'uomo, del suo egoismo, della
caducità del suo potere.
Questo spettacolo affronta un passaggio, quello dalla vita alla morte. I sei
personaggi si spartiscono la scena e compiono acrobazie di senso. Il senso
delle parole utilizzate per raccontare ciò che accade sotto i loro occhi.
Acrobazie di direzione e orientamento delle azioni, continue e simultanee,
che contribuiscono allo svolgimento della Cerimonia di allontanamento dalla
vita, che ha per protagonista il Re.
Viva il Re, di Alessandra di Castri e Susanna Poole
Napoli, Nuovo Teatro Nuovo - dall'8 al 11 gennaio 2009
Info e prenotazioni al numero 0814976267 email
botteghino@nuovoteatronuovo.it
Inizio delle rappresentazioni ore 21.00 (feriali) e ore 18.00 (domenica)
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