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Elemosina vuol dire carità
6.09.2009
A Vicenza il sindaco sta per firmare un’ordinanza contro i mendicanti stranieri al Santuario di Monte Berico: saranno tollerati solo gli accattoni italiani; a Padova, per ridurre il numero dei mendicanti, il suo collega ha bandito dalla città le carovane dei nomadi; a Firenze chiedere l'elemosina per la strada è ritenuto d’intralcio ai pedoni; per il sindaco di Pavia l’accattonaggio è diventato un problema per l'ordine pubblico e una minaccia alla sicurezza e al decoro urbano: il sindaco pavese lo si incontra spesso in San Pietro in Ciel d'Oro, dove sono custoditi i resti di Sant'Agostino, il Padre della Chiesa che ha invitato ad aiutare «tutti quelli che hanno bisogno, perché tra quelli che aiuterete potrebbe esserci proprio Gesù». E ora Assisi: nella città dove è nato San Francesco il sindaco ha proibito l’elemosina a meno di 500 metri da chiese, luoghi di culto, monumenti, piazze ed edifici pubblici». In un qualsiasi Paese civile tutto questo rappresenterebbe uno scandalo, perché mendicare non è un reato, anzi, è un diritto sacrosanto dei più poveri, che sono in aumento, anche tra i nostri connazionali. Da “Repubblica” riprendiamo l’intervista di Orazio La Rocca al cardinale Renato Raffaele Martino, presidente di due dicasteri pontifici impegnati sul fronte dell’assistenza e dell’accoglienza dei bisognosi, i Pontifici Consigli di “Giustizia e Pace” e della pastorale per “Migranti ed itineranti”. (G.G.)

Cardinale Martino, ad Assisi, la città del Poverello per antonomasia, è vietato chiedere l’elemosina davanti alle chiese. Eppure San Francesco aprì "la Porziuncola" proprio ai più bisognosi.

«È vero. San Francesco è il santo dei poveri e il suo insegnamento è sempre attualissimo. Ma non vorrei ridurre l’elemosina a un problema esclusivamente di Assisi. Dico semplicemente che, a livello generale, allungare la mano per chiedere aiuto,rivolgersi ad un proprio fratello per non cadere ulteriormente, per strada, in un angolo buio o davanti ad una chiesa, non è mai un reato. Purtroppo tra quanti chiedono l’elemosina ci sono anche profittatori, professionisti dell’accattonaggio o anche chi crea fastidio al prossimo con eccessiva insistenza. Come è vero pure che tra i poveri ce ne sono tanti che per pudore non si espongono a chiedere aiuto in pubblico».

È giusto allora vietare l’elemosina davanti alle chiese?

«Non generalizzerei. Il cristiano non deve mai volgere lo sguardo dall’altra parte quando un fratello chiede di essere aiutato. Fa niente che ci possano essere imbroglioni. Ce lo insegna Gesù Cristo nel Vangelo, ma anche Sant’Agostino, il quale proprio sull’elemosina ci ha lasciato una massima illuminante: “Date omnibus, ne cui non dederitis ipse sit Christus”».

Eppure da qualche tempo si tende a vietare questa antichissima pratica di aiuto personale anche per motivi di decoro urbano.

«Non me lo spiego e non lo capisco, specialmente come cristiano. Ma se si impedisce l’elemosina per difendere il decoro delle città è uno scandalo. L’elemosina non si combatte allontanando i bisognosi, ma risolvendo alla radice le cause che generano povertà e miseria. Tutto questo è ipocrisia e il cristiano non lo può accettare».

Orazio La Rocca, “la Repubblica, 27 aprile 2008

Fonte:
http://circolopasolini.splinder.com/post/16900777


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