23.02.2010
Resoconto dell’Assemblea dell’Associazione Cittadini per Bologna del 15 febbraio 2010 ASSEMBLEA I lavori sono stati presieduti da Paolo Orioli e si sono conclusi alle 24.30. Il Presidente Gianfranco Pasquino ha inviato un messaggio tramite un network Web (vedi allegato A). Erano presenti una ventina di soci e alcuni ospiti che militano nella BASE IDV di Bologna. Si registrano le dimissioni dal Consiglio Direttivo di Riccardo Lenzi, che resta socio. Il Presidente dell’Assemblea sottolinea che, in base allo Statuto, l’ Assemblea dovrà eleggere un nuovo componente del Consiglio Direttivo. Dopo un ampio ed articolato dibattito dove tutti hanno preso la parola, anche due o tre volte, si è deciso quanto segue: 1) L’Associazione sosterrà in ogni sede, attraverso l’azione politica di ogni suo associato, la costituzione di Comitato per le Primarie aperto a tutti i Cittadini dell’Area di Sinistra-Centro (esclusa quindi l’UDC). 2) Le Primarie, come è bene illustrato nell’allegato B (Comitato promotore Nazionale per le Primarie – Associazione per le Primarie di Bologna), dovranno essere un’importante momento finale di un lungo percorso di dibattito politico pubblico, di una raccolta di idee e di elaborazione di progetti fra tutta la società bolognese, a partire dal singolo cittadino. 3) Si da mandato al Consiglio Direttivo, nel tempo intercorrente fra un’ assemblea e l’altra, di assumere posizioni pubbliche su fatti riguardanti la Città e la sua situazione politica. Si allegano tre comunicati stampa invitati nelle ultime settimane. 4) L’Associazione e La Lista Cittadini per Bologna mettono a disposizione, come contributo al percorso programmatico per il futuro governo di Bologna, il proprio programma presentato alle Elezioni Amministrative del 2009. Tale programma fu realizzato attraverso dei Forum Tematici aperti al contributo di tutti i cittadini. 5) L’Associazione Cittadini per Bologna porterà queste istanze in ogni luogo di dibattito pubblico e di iniziativa (secondo i principi e lo stile che ha caratterizzato l’esperienza 2009-2010, sfociata con la presentazione nel giugno 2009 di una lista autonoma a tutti i partiti bolognesi). I primi due appuntamenti in calendario sono fissati per lunedì 22 febbraio 2010: alle Scuderie di Piazza Verdi (promosso da alcuni cittadini di “sinistra” che non avevano votato il sindaco dimissionato) e quello promosso su “Bologna perchè ’?” dall’Istituto De Gasperi c/o Fortitudo in via San Felice (con il contributo di Marco Valbruzzi, fondatore dei Cittadini per Bologna e la relazione introduttiva di Justin Frosini.
p. Associazione “Cittadini per Bologna” Il Presidente dell’Assemblea Paolo Orioli
Bologna, 20 febbraio 2010
CONVOCAZIONE
Care amiche e cari amici,
Dopo l'Assemblea delle Scuderie di lunedì 8 u.s., promossa da alcuni cittadini bolognesi militanti della Sinistra, siamo a rilanciare l'attività dell'Associazione Cittadini per Bologna, anche in relazione alla seconda Assemblea sempre presso le Scuderie prevista per lunedì 22 febbraio 2010. Come Associazione Cittadini per Bologna a questo importante appuntamento per la Sinistra Bolognese vogliamo arrivarci preparati.
L'Assemblea è quindi convocata per lunedì 15 febbraio 2010 alle ore 21.15 presso la Sala di via San Giuseppe in Bologna, con il seguente O.d.G.:
1) Breve relazione sui lavori della prima Assemblea Aperta delle Scuderie. 2) Proposte ed obiettivi dell'Associazione Cittadini per Bologna in relazione alle future Elezioni Amministrative Comunali. 3) Varie ed eventuali.
p. Associazione Cittadini per Bologna Il Direttivo
Bologna, 11 febbraio 2010
ALLEGATO A Gianfranco Pasquino Presidente Associazione "Cittadini per Bologna" “Due o tre cosette che so sulla cupola del PD a Bologna e su chi ne fa parte” A quasi un mese dalle tardive dimissioni del sindaco Delbono, non sembra esserci adeguata, corretta e ampia consapevolezza di quello che è effettivamente successo a Bologna. Oltre al più famoso libraio cittadino, Romano Montroni (direttore delle Librerie Coop e, prima della campagna elettorale, mio amico), erano molti – ad esempio, anche il senatore PD Walter Vitali – quelli che sostennero che il Delbono era un bravo amministratore. Mentre, nel migliore dei casi, poteva essere definito un contabile che, peraltro, “sbagliava” i conti. Se era un bravo assessore al bilancio e ha fatto cattivo uso del denaro pubblico, la sua competenza deve essere considerata un’aggravante. Ci contava per farla franca. No, non si tratta soltanto di un affare di soldi e di donne, che, ad ogni buon conto, sarebbe più che sufficiente a squalificare chiunque dalle cariche pubbliche. Si trattava di arroganza. Aggiungo che il silenzio delle donne del Partito Democratico, che non potevano non essere al corrente delle modalità con le quali l’assessore Delbono si rapportava alle donne, è assolutamente preoccupante. Una di queste donne, poi, Luisa Lazzaroni, già responsabile organizzativa delle pre-confezionate primarie, che, nel pieno dell’inchiesta portava buste contenenti denaro all’ex-amante di Delbono, ha addirittura sostenuto di non sapere e di non avere chiesto di che cosa si trattava. Pazzesco (o incredibile). Infine, ed è questo il punto che conta, molti sapevano. Qualcuno aveva sperato nell’insabbiamento, grazie ad una magistratura passivamente benevola, disposta ad una “benevolenza ambientale” .. Adesso, molti dicono, ad esempio, anche l’on. Salvatore Vassallo, che le primarie vinte da Delbono avevano un esito preconfezionato. Insomma, non sono state primarie esemplari, che è esattamente quello che alcuni di noi, “Cittadini per Bologna” (il gruppo che sosteneva la mia candidatura, alcuni dei quali poi brillantemente espulsi dal Partito o sospesi, qualche giorno prima di Ferragosto 2009: rara applicazione di un regolamento e di uno Statuto che il PD locale abitualmente calpesta), avevamo sostenuto quando rifiutammo di parteciparvi, non accettando il regalo avvelenato di firme che lo staff di Delbono ci propose all’ultimo minuto in base al ragionamento “Pasquino ci fa più male fuori o dentro?”. Risposta, “prendiamolo dentro alle primarie, e lo “facciamo fuori” una volta per tutte”. Bravi, ma non ci siamo cascati, e magari qualcuno potrebbe darcene atto. Per esempio la Repubblica di Bologna, che fece campagna quasi più contro di noi che a favore di Delbono. Loro non sapevano niente e non investigarono su niente. Il fatto è che dall’indicazione del candidato alle primarie alla campagna elettorale, nella quale Delbono eluse sistematicamente, qualche volta in modo ridicolo, per lo più con arroganza, il confronto, alla sua elezione, l’ elemento più visibile era costituito dall’esistenza di un blocco di potere che aveva deciso, con la sola motivazione di mantenere il controllo del Comune, di appoggiare il candidato del Partito Democratico, a prescindere da qualsiasi altra considerazione. Poi, ci avrebbero pensato loro. Questa non proprio nobilissima motivazione fu condivisa da ex sindaci rossi, Zangheri e Fanti, da più o meno autorevoli parlamentari, in carica e non, dai presidenti delle cooperative che ho incontrato (ma anche da quelli della CGIL e della CNA che non hanno voluto neppure incontrarmi), incontri sgradevolissimi come quello con il presidente del Consorzio Cooperative Costruttori, Piero Collina, della cui tesi in Scienza politica fui, quasi quarant’anni fa, relatore. Ecco, quello che il dibattito in corso sembra volere trascurare, per ignoranza o per malafede, non è tanto e non è soltanto l’esistenza effettiva di un blocco di potere e del suo radicamento. È che quel blocco di potere è accecato, più o meno consapevolmente, dalla sua arroganza. Ritengono di potersi permettere tutto, a cominciare dalla scelta di un candidato mediocre, ma arrogante, quindi adeguatamente rappresentativo del gruppo dirigente. A continuare con il sostenere che il consenso elettorale (mitico il segretario provinciale in scadenza, Andrea De Maria, con la sua scivolata berlusconiana «gli elettori [su Delbono] si sono già espressi») cancella eventuali misfatti contabili e amministrativi. Per finire con il tentativo annunciato di ritiro delle dimissioni, eppure salutate da chi, Romano Prodi in primis, ne sapeva certamente molto di più, come un “gesto di sensibilità ”, mentre erano soltanto un atto troppo a lungo rinviato e già arrivato ai limiti della decenza. L’arroganza del potere fa perdere la testa, ma purtroppo nient’affatto tutti hanno perso la carica. Anzi, abbiamo assistito alla promozione in Regione del gestore della campagna elettorale di Delbono e suo vicesindaco, Claudio Merighi – da premiare anche se non ha fatto abbastanza vigilanza? – e di qualche altro consigliere comunale. L’arroganza del potere si traduce nella convinzione di avere non soltanto la possibilità , ma quasi il diritto di fare qualsiasi cosa senza tenere conto dei controlli e senza temere sanzioni. L’arroganza del potere si manifesta anche nella presuntuosa affermazione di autosufficienza e nel rifiuto di ascoltare qualsiasi idea e qualsiasi critica. I dirigenti del PD locale, dei quali in campagna elettorale mi ero augurato la sconfitta, sono effettivamente stati sconfitti dalle loro scelte sbagliate, ma, sfortunatamente per la città e per il PD, non stanno pagandone il fio. E le diverse componenti del blocco di potere si sono soltanto acquattate sperando che il commissariamento della città sia breve affinché possano tornare, come se niente fosse successo, a servire i propri interessi e le proprie carriere con rinnovata arroganza. NOTA Gianfranco Pasquino, laureato con Norberto Bobbio e specilizzato con Giovanni Sartori, è professore di Scienza politica nell'Università di Bologna. Insegna anche al Bologna Center della Johns Hopkins. Nel 2009 ha pubblicato "Le istituzioni di Arlecchino" (www.scriptaweb.it). Nella primavera 2010 il Mulino manderà in libreria "Le parole della politica". È socio dell'Accademia dei Lincei. Già senatore della Sinistra Indipendente dal 1983 al 1992, poi senatore dei Progressisti dal 1994 al 1996, nel 2009 si è candidato a sindaco del capoluogo emiliano con la lista 'Cittadini per Bologna'. New York, 15 febbario 2010
ALLEGATO B Associazione per le Primarie di Bologna (nata nel 1998)
Le primarie aperte a tutti gli elettori sono un meccanismo elettorale che serve a conoscere, scegliere ed eleggere buoni amministratori- sostituire gli eletti che durante il loro mandato hanno lavorato male- vincolare gli eletti allo svolgimento di un’attività al concreto servizio dei cittadini. L ’Italia ad oggi non ha una legge nazionale che renda obbligatorie elezioni primarie aperte nelle varie tipologie di elezioni. Le primarie non sono un fatto puramente tecnico, ma al contrario un procedimento significativamente politico. Consentirebbero, infatti, ai candidati alle varie cariche di farsi conoscere dai cittadini i quali potrebbero, proprio grazie alle primarie, scegliere e valutare i propri rappresentanti. I candidati così non sarebbero scelti e conosciuti soltanto all’interno di gruppi ristretti, ne tantomeno, come si usa dire, potrebbero "piovere dall’alto". Le primarie, certamente da regolamentare con strumenti che garantiscano quanto possibile equità e correttezza, avrebbero risalto sui mezzi di comunicazione di massa. Dunque, sarebbero capaci di diffondere il programma politico e chiarire priorità e proposte dei vari candidati. Le primarie consentirebbero ai cittadini di scegliere il candidato preferito, perché sarebbero meglio informati. Le primarie rappresentano un nuovo rapporto di responsabilità civile e partecipazione politica, basati su di un metodo semplice, trasparente, democratico che garantisce una sana competizione elettorale, tra persone, proposte ed idee.
“PRIMA LE PRIMARIE”
DICHIARAZIONE D’INTENTI
PRIMA LE PRIMARIE per contribuire a completare la transizione politica italiana: i cambiamenti che hanno investito il nostro sistema politico e la distanza tra i cittadini ed i loro rappresentanti nelle istituzioni chiedono un cambiamento nel sistema della selezione delle candidature che valorizzi la richiesta di partecipazione di tante cittadine e cittadini. Le primarie completano questo aspetto della transizione italiana, quello della scelta ‘diretta’ da parte dei cittadini di chi li rappresenterà e governerà , anticipando la partecipazione dei cittadini al momento della selezione dei candidati.
PRIMA LE PRIMARIE perché aiutano a selezionare nuove rappresentanze politiche: le primarie possono far emergere nuovi amministratori grazie proprio alla ‘battaglia sul campo in cui si affrontano vecchi e nuovi possibili candidati, senza certezze, con la possibilità di comunicare idee, programmi, critiche a chi governa.
PRIMA LE PRIMARIE perché favoriscono l’alternanza: perché nelle primarie il consenso degli elettori si concentra sui candidati che hanno maggiori possibilità di sconfiggere i loro avversari appartenenti agli schieramenti contrapposti.
PRIMA LE PRIMARIE perché accorciano la distanza tra i cittadini e la politica: troppe volte abbiamo notato delusione o disinteresse tra i cittadini a causa di candidature estranee al territorio, casuali, talvolta addirittura osteggiate. Con l’introduzione delle primarie gli elettori avranno a disposizione lo strumento per proporre e scegliere i candidati: la politica si avvicina ai cittadini quando offre momenti per decidere, oltre che per elaborare programmi, discutere idee, manifestare posizioni politiche.
PRIMA LE PRIMARIE perché rafforzano i partiti politici e le coalizioni: da un lato li costringono a presentare i loro uomini e donne migliori, legati al territorio, e li sottraggono al gioco senza regole della selezione delle candidature come lo conosciamo oggi. Dall’altro e’ un’occasione per tutte le forze politiche di costruire un rapporto diretto con gli elettori, coinvolgerli nella elaborazione dei programmi, raccogliere idee e adesioni.
PRIMA LE PRIMARIE perché sono uno strumento di verifica dell’operato degli eletti e degli amministratori: con le primarie i cittadini potranno sostituire i loro rappresentanti che non hanno rispettato gli impegni presi con gli elettori.
PRIMA LE PRIMARIE perché danno spazio alla società civile: attraverso le primarie potranno emergere candidature che siano espressione diretta di movimenti e gruppi o semplicemente cittadini che hanno le idee e la capacità di comunicarle per attrarre consenso all’interno del loro schieramento. Con le primarie diminuiscono gli ostacoli e aumentano le opportunità di una politica migliore.
ALLEGATO C COMUNICATO STAMPA del 18/2/2010 dell’ ASSOCIAZIONE “CITTADINI PER BOLOGNA”
De Maria fa autocritica: la classe dirigente ha sbagliato alle scorse primarie. E cosa ne consegue? Che siccome hanno sbagliato, poichè hanno voluto pilotare le primarie e non lasciare che i cittadini potessero scegliere liberamente allora non si faranno più!
Per non parlare poi delle dichiarazioni del signor Lonardo che sogna una partito “vecchio stile” in cui la segreteria decideva e gli altri seguivano. E se la segreteria non fosse illuminata, come appunto quella attuale? Non si rende conto che alle primarie scorse è proprio quello che è successo? Il candidato è stato deciso da una segreteria, imposto attraverso finte primarie per dare una pennellata di “democrazia” (falsa) e guarda caso poichè si tratta di una segreteria assolutamente poco illuminata, per usare un eufemismo, il sindaco eletto è stato sconfitto addirittura non dalla destra bensì da sè stesso!
Sono preoccupato per queste contorte riflessioni della classe dirigente del PD che rimedia (?) agli errori chiudendosi su sè stessa e riducendo il tasso di democrazia per la sua incapacità di dialogare lealmente con i propri elettori. E’ letteralmente scandaloso, avvilente e sconcertante!
Le primarie se ben organizzate sono uno strumento che certo non risolve tutti i mali ma consente di fare emergere il candidato migliore e gli esempi non mancano, in Puglia è successo per ben due volte consecutive.
Vogliamo una volta per tutte farle bene queste primarie? Vogliamo una volta per tutte lasciarle gestire, regolamentare, supervisionare, da un comitato fuori dai partiti, che si intenda di primarie e non da una cupola di partito che ha tutti gli interessi a pilotarle?
Francesco Delli Santi Vicepresidente Associazione Cittadini per Bologna
Bologna, 18 febbraio 2010
ALLEGATO D Bologna - Caso Delbono: risposta di Orioli Paolo (articolo pubblicato dal Resto del Carlino il 13-2-10) a Merola Virginio (suo articolo L'Unità del 10-2-10).
Caro Virginio, ho letto con attenzione la tua intervista all'Unità . Ti ricordo che ero membro, dopo averne proposto all'assemblea provinciale del PD nel maggio 2008 la sua istituzione, del comitato organizzatore per le Primarie per selezionare il Sindaco di Bologna. In quella sede fui costretto a chiedere l'esclusione di Flavio Delbono dalle Primarie in quanto commise fatti gravi rispetto al regolamento delle Primarie in essere (parità di condizioni fra i candidati). Per prima cosa il PD commise l'errore di non convocare Primarie di Coalizione, o meglio Primarie dei cittadini promosse dai partiti dell'area di Sinistra-Centro. L'errore fu commesso anche dai partiti alleati al PD. Per secondo: tu eri candidato alle Primarie a Bologna (nel dicembre 2008) e non hai protestato quando il comitato Organizzatore di Delbono inviò (contro il regolamento delle primarie) 60.000 lettere attraverso il PD provinciale per pubblicizzare la sua candidatura con il Prof. Romano Prodi (al Cinema Perla c/o Porta San Donato), suo grande sponsor. Come mai non hai protestato contro questo episodio non democratico che va contro i principi costitutivi del PD? Per terzo: a mio modesto parere se uno ambisce a diventare Sindaco a Bologna è molto meglio che si rivolga ai cittadini, anche attraverso l'azione dei partiti, ma ai cittadini bolognesi. E lì che deve cercare il consenso e quindi il loro coinvolgimento e non solo in campagna elettorale. Le scuse che il PD deve portare alla città di Bologna devono partire anche dall'umiltà di tutti i dirigenti che piegarono la testa ai voleri di Prodi, Caronna e una ristretta compagnia cantanti, come dici anche tu nell'articolo apparso su L'Unità . Per quello che riguarda Delbono (e chi altri) sarà la magistratura a chiarire se ha infranto la legge o meno. Lo stesso Delbono, nel frattempo, ha già annunciato già il suo ritiro dalla politica. Se facciamo chiarezza, forse, riusciremo a vincere ancora. E lo potremo fare solo se saremo uniti e partiremo dai cittadini, non dalle segreterie dei Partiti. E lo dico con il cuore in gola, perché credo nei partiti come erano stati immaginati dai Costituenti nel lontano 1948. p. Associazione per le Primarie Bologna www.perleprimarie.org Paolo Orioli Bologna, 12 febbraio 2010
Articolo estratto da L’Unità – Mercoledì 10 Febbraio 2010 di Andrea Bonzi Bologna – abonzi@unita.it Intervista a Virginio Merola “Ma su Delbono sottovalutazioni, bisogna chiarire” Il presidente del Consiglio provinciale corse alla primarie contro il sindaco dimissionario: “Il problema della selezione della classe dirigente va posto. Consultazioni più libere” Il primo gesto di scusa alla città sono state le dimissioni. Al congresso, però, bisognerà chiarire le sottovalutazioni che ci sono state sulla candidatura di Delbono. Non usa giri di parole, Virginio Merola, presidente del Consiglio provinciale, per entrare nella discussione che sta impegnando il Pd in queste settimane. Merola, nel dicembre del 2008, si presentò alle primarie per la scelta del candidato sindaco. C’erano anche Maurizio Cevenini e Andrea Forlani. L’appoggio della quasi totalità dei pezzi grossi, compreso Sergio Cofferati, di cui allora Merola era assessore, andò a Delbono. Al congresso si tireranno le somme. Di quali sottovalutazioni sta parlando, Merola? “La sottovalutazione è stata principalmente nelle primarie: quelle a cui ho partecipato restano le migliori, finora, ma bisogna puntare a farle con massimo di democrazia, non col minimo. Basta con le decisioni prese in ambienti ristretti: il problema delle modalità di scelta della classe dirigente va affrontato. Per due volte, infatti, abbiamo individuato il candidato in grado di vincere le elezioni, ma senza una reale capacità di governare”. Non c’è il rischio che la ricerca di capri espiatori possa squassare il partito, anche in proiezione futura? “Io credo che si possa trarre una lezione da questa vicenda: Dobbiamo dimenticare e ricostruire, mettendo da parte personalismi e vecchi rancori, creando, dopo le Regionali, un nuovo gruppo dirigente che rispetti le varie anime del partito”. A proposito di “correntine”, la Saliera chiedeva di finirla con lo scontro tra tribù….. “Io sono sotto Merola e non sotto altri”. De Maria dice di pensare alle Regionali e non aprire il congresso prima….. “Il segretario si sta comportando bene, gli va dato atto delle rinunce personali. Sarebbe sbagliato puntare sul singolo il “faro” di responsabilità che sono collettive”. Come si recupera il rapporto con gli elettori? “Innanzitutto insistendo sulla richiesta di andare a votare: il commissariamento deve essere il più breve possibile, altrimenti Bologna subirà un danno grave. E il commissario farà bene a non portarsi dietro proprio personale, perché la macchina comunale funziona benissimo”. C’è chi, l’altra sera in direzione, ha visto il suo appoggio alla candidatura di Merighi nella lista regionale come un segno distensivo verso Caronna….. “Non c’è nessun accordo sotto banco. E’ stata giusta la decisione di valorizzare membri dell’amministrazione e consiglieri comunali. Non ho condiviso, però, la posizione di Merighi alle scorse primarie (fu in prima linea nella campagna pro-Delbono, ndr) così come quella di Caronna, allora segretario regionale”. Tra i nomi per il futuro segretario bolognese Pd o per un eventuale candidato sindaco c’è anche il suo. “Dopo 30 anni di galera, Nelson Mandela è uscito di prigione e ha detto: “Vi perdono” (ride, ndr). Non sono candidato a nulla, ma sono a disposizione del partito. Ma prima ci aspettano le Regionali”.
ALLEGATO E Resoconto Assemblea dei Cittadini per Bologna del 3-2-2010 (c/o Alle Rive del Reno) Con la partecipazione di alcuni amici non facenti parte dell’Associazione si è tenuta la prima assemblea del 2010 della nostra associazione. Il dibattito, nonostante il freddo polare (dentro e fuori), è stato molto vivace ed interessante. Oggi si è saputo che non si voterà a marzo 2010 con le Regionali e che il ministro degli Interni ha detto che se vorranno cambiare la legge, saranno Camera e Senato a farlo: morale che per ora si dovrebbe votare fra il 15 marzo e il 15 giugno 2011. Saltando il dibattito riporto alcuni orientamenti finali: 1) L’associazione vuole continuare ad esistere e si mette a lavorare per convocare Primarie dei Cittadini (o di coalizione): il tempo c’è! E’ naturale che da questo percorso politico-programmatico potrebbe nascere una candidatura al ruolo di Sindaco nell’ambito delle Primarie aperte dell’area di SINISTRA-CENTRO (senza UDC). Questa candidatura (dal basso, dalla base ….) dovrebbe avere la forza di sfidare la candidatura dell’apparato. 2) Convocare un’altra assemblea della nostra associazione a fine marzo sfruttando la tua presenza temporanea a Bologna. 3) Al fine di riprendere l’attività politica organizzare, prima del voto regionale e in collaborazione con altre realtà associative, un’iniziativa sul tema delle mafie (ad es. coinvolgendo Elio Vetri come suggerito da alcuni soci). Anche in Emilia Romagna le mafie stanno prendendo piede e anche di questo tema si dovrà discutere pubblicamente. Dato che 24 cittadini di Bologna (fra cui Riccardo Lenzi, unitamente ad altri con alle spalle varie esperienze politiche) ci hanno invitato ad partecipare attivamente ad un’assemblea pubblica (lun 8-2-2010 ore 20.45 alle Scuderie di Piazza Verdi) si è deciso di girare l’invito a tutti i nostri associati. p. Associazione “Cittadini per Bologna” Il Presidente dell’Assemblea Paolo Orioli
Bologna, 5 febbraio 2010
ALLEGATO F COMUNICATO STAMPA dell'Associazione "CITTADINI PER BOLOGNA" (Presidente Gianfranco Pasquino)
COMUNICATO STAMPA: PRIMARIE DEI CITTADINI A BOLOGNA In seguito alle dimissioni del Sindaco di Bologna chiediamo la convocazione delle Primarie aperte dei cittadini di Bologna per scegliere il candidato (unico) dell'area di Sinistra-Centro (area che esclude l'UDC). Nel caso in cui si voti a fine marzo 2010, le Primarie potranno svolgersi, con parità di condizioni fra i vari candidati, nelle giornate di sabato 13 e domenica 14 febbraio. E' inoltre fortemente auspicabile che, per la prima volta in Italia, si svolgessero nello stesso giorno Primarie per tutti candidati di tutte le liste o coalizioni - di sinistra-centro e di centro-destra - che intendono presentarsi alle elezioni Amministrative. Questa necessaria innovazione nella selezione di tutta la classe dirigente contribuirebbe, come scrisse anche Milena Gabanelli (vedi sito www.perleprimarie.org) nell'estate 2008, a fare recuperare credibilità politica e morale alla Città di Bologna. Si ricorda che l'Associazione Cittadini per Bologna, forte di un programma molto incisivo, presentò nel giugno 2009 il Prof. Gianfranco Pasquino alla carica di Sindaco di Bologna, in alternativa a Flavio Delbono, a Alfredo Cazzola e a Giorgio Guazzaloca. Nei prossimi giorni l'Associazione Cittadini per Bologna si ritroverà in assemblea per valutare eventuali iniziative politiche per il bene esclusivo di Bologna. p. Direttivo dell'Associazione Cittadini per Bologna Francesco Delli Santi - Paolo Orioli - Riccardo Lenzi - Isabella Filippi www.perleprimarie.org - www.bolognaperlulivo.org Tel. 349-4587965 / 338-1287974 Bologna, 29 gennaio 2010
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