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12.10.2005
 Berlusconi regala 6 miliardi di euro al Vaticano. Niente ICI per gli immobili della Chiesa cattolica
Con un vero e proprio blitz maturato in Sardegna, durante le ferie estive, il comma 2 nel disegno di legge n. 5736 relativo a "norme urgenti in materia di infrastrutture" è stato integrato da quattro righe che esoneravano gli immobili di proprietà della Chiesa cattolica dal pagamento dell'ICI, compresi quelli adibiti a funzioni commerciali e di lucro.
La relazione di accompagnamento alla modifica non recava alcuna precisazione o motivazione e l’opposizione fece finta di niente, o finse di non averlo letto.
Scuole, oratori, ospedali e case di cura, alberghi, immobili affittati a caro prezzo a privati non pagheranno più l'Ici. Per decreto.
Ma non è finita, perché l'incredibile norma avrebbe addirittura effetti retroattivi per far riottenere dai Comuni tutte le quote Ici versate dal 1993 in poi.
Le mancate entrate per i Comuni ammonterebbero a 2 miliardi e 400 milioni di euro, che con gli arretrati di dieci anni raggiungerebbero la cifra di almeno 6 miliardi di euro: con quali risorse verrà coperta questa voragine? Appare evidente l'illegittimità del provvedimento che stravolge i pronunciamenti della Cassazione e viola il Concordato, sia l'ennesimo vulnus alla laicità dello Stato e un'ulteriore dimostrazione di come la Costituzione e lo Stato di diritto vengano piegati ad uso e consumo dei (pre)potenti.
Questo governo passerà alla storia non solo per le "leggi ad personam", ma anche per le leggi "ad ecclesiam". Intanto viene da chiedersi che fine abbia fatto l'Opposizione.
In un momento di crisi profonda, di fronte ad una finanziaria tagliatutto, è giusto adottare un provvedimento non solo spudoratamente inquo, ma che creerà dei forti danni alle casse dei Comuni e che si riperquoterà sulle tasche degli italiani, tasche, peraltro, sempre più vuote?
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